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Opera d'arte Madonna col Bambino, san Giovannino, santa Caterina d'Alessandria e altri santi di Mantegna Andrea (1431/ 1506), a Torino

L'opera d'arte Madonna col Bambino, san Giovannino, santa Caterina d'Alessandria e altri santi di Mantegna Andrea (1431/ 1506), - codice 01 00217076 di Mantegna Andrea (1431/ 1506), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, Manica Nuova, Palazzo Reale, Via XX Settembre, 86, Galleria Sabauda
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloMadonna col Bambino, san Giovannino, santa Caterina d'Alessandria e altri santi
soggettoMadonna con Bambino e Santi
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00217076
localizzazioneITALIA, Piemonte, TO, TorinoVia XX Settembre, 86
contenitorepalazzo, Manica Nuova, Palazzo Reale, Via XX Settembre, 86, Galleria Sabauda
datazionesec. XV ultimo quarto; 1480 (ca) - 1488 (ante) [bibliografia; documentazione]
autoreMantegna Andrea (1431/ 1506),
materia tecnicatavola/ pittura a tempera
misurecm, alt. 61,5, largh. 87,5,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analitici*Personaggi: Madonna; Bambino; San Giovannino; Santa Caterina d’Alessandria; Santi. Attributi: (SAN GIOVANNINO) croce, cartiglio; (CATERINA D’ALESSANDRIA) ruota; (GIUSEPPE?) libro.
notizie storico-criticheIl dipinto rappresenta una delle testimonianze aurorali del collezionismo sabaudo. É registrato per la prima volta nell’inventario fatto redigere da Vittorio Amedeo I al pittore romano Antonio Dalla Cornia nel 1635 e ancor prima riconoscibile, per via della compatibilità delle misure, in quella “nostra dona” “de longeza de uno brazo aut uno brazo e mezo” promessa in una missiva del 20 giugno 1480 da Federico Gonzaga alla vedova di Galeazzo Maria Sforza, Bona di Savoia. Una lettera scritta dalla cancelleria ducale per suo conto in data 9 giugno 1480, aveva infatti esplicitamente richiesto che il pittore potesse eseguire un dipinto ispirandosi a “certi designi de penture” inviati con l’occasione. Tale richiesta veniva magistralmente elusa dal Maestro attraverso il suo altolocato mentore, ritenendola impresa più adatta a un miniatore e alludendo a parziale discolpa del rifiuto il carattere saturnino che si conveniva agli artisti ormai affermati, da cui conveniva “tuore quello che se po havere” (Kristeller, 1902, p. 538 nn. 78-79). Così, stando alla suggestiva ipotesi di Giovanni Agosti (1993), qualche anno dopo il dipinto avrebbe raggiunto prima il capoluogo lombardo, poi i confini sabaudi in occasione del rientro della Duchessa a Fossano nel 1495 e comunque non oltre l’avvento del secolo successivo. Il gruppo formato dalla Madonna con il Bambino e San Giovannino veniva infatti inequivocabilmente citato nella pala di un anonimo artista piemontese, oggi all’Accademia viennese (inv. 1084). L’invenzione iconografica del Bambino che poggia il piede sull’avambraccio della madre, la quale a sua volta lo sostiene all’altezza della caviglia e del fianco, fa parte delle riflessioni mantegnesche condotte a partire dagli anni ottanta del Quattrocento. Risale a tale epoca la Madonna con il Bambino e un coro di Cherubini di Brera (Inv. Gen 98) e un disegno della Fondazione Custodia di Parigi (inv. 4983), che rappresenta in controparte le due figure in atteggiamento analogo e a sua volta deriva da una placchetta donatelliana (Callegari, 1998). La questione attributiva è resa complicata dallo stato conservativo della tavola, che già Jacobsen (1897) reputava deplorevole e sulla quale sono registrati non meno di 5/6 interventi di restauro antichi, che operarono incautamente con aggiunte e manomissioni del formato originario e delle pellicola pittorica e furono rimosse nel corso del Novecento (De Blasi, 2005; Thiebaut, 2008). Gli inventari antichi lo assegnavano a Mantegna (1635) o Giovanni Bellini (1682), D’Arco (1857) avanzava il nome di Carlo Braccesco, mentre l’attribuzione proposta in un primo tempo dal solo Cavalcaselle (Ms. Marciano, Cod. It. IV, 2036 [=12277], n. VII) - poi timidamente confermata anche insieme a Crowe (1871) - in direzione di Giovan Francesco Caroto, ebbe il merito di spostare per la prima volta l’attenzione sull’ambito veronese. Effettivamente in tale contesto il modulo iconografico – compositivo proposto dal gruppo della Madonna con il Bambino ebbe particolare fortuna. La variante messa a punto da Francesco Bonsignori attorno al 1488 nella chiesa di San Bernardino a Verona è stata infatti considerata un valido termine ante quem per l’opera (Agosti, 1993, p. 80 nota 54), che dunque andrà collocata all’estremo opposto dopo il giugno 1480, all’epoca cioè della corrispondenza epistolare tra Milano e Mantova. In generale si può considerare che quasi tutta la critica otto e novecentesca è concorde nel sostenere la piena autografia dell'opera (Benna 1857; Baudi di Vesme 1899 e 1909; Toesca, 1911; Berenson, 1932; Pacchioni 1932, 1938 e 1951; Fiocco, 1937; Gabrielli 1959, 1965 e 1971; Paccagnini, 1961; Garavaglia, 1967), mentre la parte restante reputa invece che si tratti di un prodotto di collaborazione fra il Mantegna e la bottega. Tale opinione si consolida soprattutto negli studi più recenti che, quando non la ritengono addirittura ingiudicabile a causa dello stato conservativo (Lightbown, 1986; Nicolò de Salmazo, 2004), ritengono imputabile a Mantegna l’idea compositiva, il disegno e solo parte dell’esecuzione (Romano, 1995; Agosti, 1993, 1997 e 2005; Thiebaut, 2008), ovviamente localizzata nelle parti di maggior qualità e meno compromesse come la mano destra della Vergine, la ruota di S. Caterina e il piccolo Giovanni Battista (Thiebaut, 2008).
altra localizzazioneluogo di provenienza: ITALIA, Piemonte, TO, Torino; luogo di deposito: ITALIA, Piemonte, TO, Torino
altre attribuzioniMantegna AndreaBellini GiovanniBraccesco CarloCaroto Giovan FrancescoMantegna Andrea (bottega di)
committenzaBona di Savoia (1480)
bibliografiaBenna, Charles( 1857)p. 22; D'Arco, Carlo( 1857)II, p. 225; Callery, J. M.( 1859)p. 146; Crowe, Joseph Archer/ Cavalcaselle, Giovanni Battista( 1871)p. 65; Baudi di Vesme, Alessandro( 1897)p. 40 n. 122; Jacobsen, Emil( 1897)p. 140; Thode, Henry( 1897)p. 7
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzoVia XX Settembre, 86
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Garavelli, Nicoletta; Funzionario responsabile: Astrua, Paola; Aggiornamento-revisione: Accornero, Chiara (2012), S67, Funzionario responsabile: Gabrielli, Edith, Referente scientifico: Caldera, Massimiliano;
anno creazione2005
anno modifica2012
latitudine45.071707
longitudine7.678011

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