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Opera d'arte Madonna col Bambino, angeli e santi di Manzini Andrea detto Andrea di Giusto (notizie dal 1423/ 1450), a Torino

L'opera d'arte Madonna col Bambino, angeli e santi di Manzini Andrea detto Andrea di Giusto (notizie dal 1423/ 1450), - codice 01 00350913 di Manzini Andrea detto Andrea di Giusto (notizie dal 1423/ 1450), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, Palazzo Reale, Manica Nuova, via XX Settembre, 86, Galleria Sabauda
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bene culturaletrittico, opera isolata
titoloMadonna col Bambino, angeli e santi
soggettoMadonna con Bambino in trono con angeli, San Francesco (?) e Santa Elisabetta di Ungheria; Angelo annunciante, Santa Margherita d'Antiochia e santo cavaliere (San Giorgio?); Madonna annunciata
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00350913
localizzazioneITALIA, Piemonte, TO, Torinovia XX Settembre, 86
contenitorepalazzo, Palazzo Reale, Manica Nuova, via XX Settembre, 86, Galleria Sabauda
datazionesec. XV secondo quarto; 1440 (ante) - 1450 (post) [analisi stilistica]
autoreManzini Andrea detto Andrea di Giusto (notizie dal 1423/ 1450),
materia tecnicatavola/ pittura a temperatavola/ doratura
misurecm, alt. 176, largh. 149, sp. 25
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticitrittico inserito entro altarolo; dubbia la pertinenza delle ante l'aerali al pannello centrale. Incorniciatura a ogiva, cornice superiore aggettanteSOGGETTI SACRI. PERSONAGGI: Madonna; Gesù Bambino; santo francescano; santa Elisabetta d'Ungheria; Santa Margherita d'Antiochia; santo cavaliere; Madonna annunciata. FIGURE angeli; arcangelo Gabriele. ABBIGLIAMENTO. ATTRIBUTI: (Gesù Bambino) corallo, uccello; (santo francescano) bastone a T; (Santa Elisabetta d'Ungheria) fiori nella veste; (Santa Margherita d'Antiochia) palma, drago; (santo cavaliere) spada; (arcangelo Gabriele) giglio. ELEMENTI ARCHITETTONICI: trono; ANIMALI: uccello. ANIMALI FANTASTICI: drago. VEGETALI: fiori; giglio.
notizie storico-criticheL'opera apparteneva alla collezione dell'avvocato imprenditore piemontese Riccardo Gualino (Biella 1879 - Firenze 1964). In una foto fatta dal fotografo Dall'Armi probabilmente al 1922, il dipinto risulta posto all'interno del Castello di Cereseto Monferrato, una delle residenze del Gualino, sistemato a parete sopra il frammento di un sarcofago d'arte romana imperiale a soggetto bacchico nel "salottino prospiciente l'ingresso" (in 'Dagli ori antichi agli anni Venti..' 1982, p. 14 e fig. a p. 17). Nel 1928 il dipinto era esposto alla mostra dei capolavori della collezione Gualino organizzata presso la Galleria Sabauda. A seguito del successo riscosso, nel 1930 Riccardo Gualino decideva di donare alla Galleria una cospicua parte di quelle opere, fra cui questo dipinto. Lionello Venturi (1926) la ritiene un'opera destinata a una cappella privata, forse compiuta in occasione di nozze tenuto conto della presenza di due stemmi diversi dipinti alla base della tavola centrale (ma ve ne sono anche due sulle ante, visibili a tabernacolo chiuso, diversi da quelli sul fronte). Il modello di riferimento è chiaramente il Beato Angelico e in particolare la Madonna col Bambino della Galleria Sabauda, inv.3, cat.105 (Scuole italiane dal X IV al XVI sec.). Lo studioso riferisce l'opera a un seguace dell'Angelico, la cui mano sarebbe riconoscibile anche nella 'Madonna col Bambino tra gli angeli sotto un baldacchino' allora in coll. Cook a Richmond, già attribuita all'Angelico. Invece Noemi Gabrielli (1971 e precedenti) ritiene il dipinto opera di un imitatore dell'Angelico del XIX secolo. Berenson (1963) attribuisce il dipinto ad Andrea di Giusto, fiorentino già allievo di Masaccio e poi influenzato da Angelico e Lorenzo Monaco. Tale opinione è seguita da Boskovits (1970). Sotto il nome di Andrea di Giusto l'opera è classificata nella fototeca della Fondazione Zeri. Ma nella fotografia SBAS TO 297/Isb risultano assenti la decorazione e i cherubini dipinti sulla cornice del tabernacolo, evidentemente frutto di un intervento più recente. Dubbia è l'identificazione del personaggio all'estrema sinistra di solito riconosciuto come San Francesco, che però tiene un bastone a T consueto attributo di Sant'Antonio abate. La santa accanto è Santa Elisabetta d'Ungheria, riconoscibile dai fiori nel lembo della veste francescana, e non Santa Chiara come di solito si ritiene. Nell'anta a destra, il mosto in basso è sotto i piedi della santa, che è dunque Santa Margherita, ma non è evidentemente attributo del santo cavaliere accanto, che dunque non può essere identificato con certezza con San Giorgio.
altra localizzazioneluogo di provenienza: ITALIA, Piemonte, AL, Cereseto, CERESETO, Cereseto Monferrato; luogo di deposito: ITALIA, Piemonte, TO, Torino
altre attribuzioniScuola del Beato AngelicoImitatore dell'Angelico del XIX secolo (Gabrielli 1971)
bibliografiaVenturi, Lionello( 1926); Venturi, Lionello( 1928); Berenson, Bernard( 1932)p. 13; Pacchioni, Guglielmo( 1951)p. 26; Gabrielli, Noemi( 1959)p. 15; Gabrielli, Noemi( 1965)p. 17; Boskovits, Miklós( 1970)p. 45 nota 30; Gabrielli, Noemi( 1971)p. 54 n. 653; Da
definizionetrittico
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzovia XX Settembre, 86
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Capretti, Elena; ; Funzionario responsabile: Referente scientifico: Gabrielli, EdithCaldera, Massimiliano
anno creazione2012
latitudine45.073139
longitudine7.684548

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