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Opera d'arte L'incontro di Anna e Gioacchino, con i Santi Luigi IX e Libera di Carpaccio Vittore (1460-1465 ca./ 1526 ca.), a Venezia

L'opera d'arte L'incontro di Anna e Gioacchino, con i Santi Luigi IX e Libera di Carpaccio Vittore (1460-1465 ca./ 1526 ca.), - codice 05 00401593 di Carpaccio Vittore (1460-1465 ca./ 1526 ca.), si trova nel comune di Venezia, capoluogo dell'omonima provincia sita in convento, Convento dei Canonici Lateranensi, ex Convento dei Canonici Lateranensi, Dorsoduro, 1050, Gallerie dell'Accademia, Quadreria
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloL'incontro di Anna e Gioacchino, con i Santi Luigi IX e Libera
soggettoincontro di Sant'Anna e San Gioacchino alla porta aurea
tipo schedaOA_3.00
codice univoco05 00401593
localizzazioneItalia, Veneto, VE, VeneziaDorsoduro, 1050
contenitoreconvento, Convento dei Canonici Lateranensi, ex Convento dei Canonici Lateranensi, Dorsoduro, 1050, Gallerie dell'Accademia, Quadreria
datazionesec. XVI primo quarto; 1515 - 1515 [NR (recupero pregresso)]
autoreCarpaccio Vittore (1460-1465 ca./ 1526 ca.),
materia tecnicatavola/ pittura a olio
misurealt. 186.5, largh. 169.5,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Soggetti sacri: L'incontro di Anna e Gioacchino con i Santi Luigi IX e Lib era.
notizie storico-criticheSubì forse un restauro a opera di G. Lorenzi nel 1827 e parecchi intervent i di fissatura negli ultimi decenni. L'ipotesi che sia stato decurtato nel la zona superiore di una tavola non è tecnicamente suffragata. Si trovava insieme alla "Sacra Conversazione" di Alvise Vivarini (Gallerie, cat. n. 6 07) e al "San Sebastiano" del Mansueti (cfr. scheda dipinto cat. n. 97) ne lla chiesa di San Francesco a Treviso. Il dipinto, divenuto demaniale in s eguito alle soppressioni napoleoniche (1810) pervenne alle Gallerie con un primo gruppo di opere scelte dall'Edwards nel 1812 (Moschini Marconi 1955 ). In un cartellino in basso al centro è firmato e datato: VICTOR CARPATH IUS /VENETUS OP. / M.D.XV. E' merito di Augusto Gentili (1986) aver scoper to il significato dell'opera nel contesto francescano e le vicende legate ai suoi committenti. L'episodio descrive secondo i Vangeli apocrifi (Proto vangelo di Giacomo) l'incontro di Anna e Gioacchino alla porta Aurea, dopo il preannuncio, avuto da entrambi, della nascita di Maria. Nello sfondo a sinistra è raffigurato un episodio precedente: quando Gioacchino era stat o scacciato dal tempio dal sacerdote, perché sterile e quindi maledetto da Dio. L'abbraccio è desunto, come già segnalavano Tietze Conrat (1925) e L auts (1962) e come ha bene risottolineato Gentili, dalla xilografia di Dür er del relativo episodio appartenente alla serie della "Vita della Vergine " del 1504. Ai lati san Luigi IX re di Francia e una santa, identificata d a Gentili nella principessa vergine e martire Libera. Si tratta infatti de i santi eponimi del giurista trevigiano Alvise da Prato e della sua vedova Libera de Claudis. Quest'ultima fa apporre due epitaffi sulla tomba del m arito (Gentili 1986). Dal secondo, del 1516, apprendiamo che ha fatto erig ere un altare dedicate a sant'Anna per il defunto; l'anno precedente era g ia pronta la relativa pala commissionata a Carpaccio. Secondo Gentili il v olto di Anna e il ritratto della stessa Libera: «il ritratto di una donna di mezza età, col volto segnato da rughe profonde d'angoscia. Quello che v ediamo è l'ultimo disperato abbraccio di madonna Libera "in persona" a mes ser Alvise, marito "ottimo e affettuosissimo": sembra essere, e forse è da vvero, un tentativo estremo di trattenere l'uomo che si diparte; di certo è la promessa di ritrovarsi, come Gioacchino e Anna, dopo il tempo provvis orio della separazione». La raffigurazione di Gioacchino e Anna doveva ess ere inoltre gradita ai francescani perché celebrativa del mistero dell'Imm acolata Concezione di Maria, la cui presenza è allusa, nello sfondo, dalla città fortificata, dal prato verde, dall'albero rigoglioso, dallo specchi o acqueo (Battisti 1980). L'ultima pulitura e la definitiva conclusione de l lunghissimo restauro hanno restituito al dipinto leggibilità e nitidezza cromatica. Ciò ne permette una valutazione che non è più così fortemente riduttiva come per il passato.
bibliografiaMoschini Marconi S.( 1955)pp. 106-107, n. 105; Berenson B.( 1957)I, p. 58; Fiocco G.( 1958)p. 31; Perocco G.( 1960)p. 75; Lauts J.( 1962)p. 250; Muraro M.( 1966)p. CCVIII; Zampetti P.( 1966)p. 88; Perocco G.( 1967)p. III; Sgarbi V.( 1979)p. 54; Battisti E
definizionedipinto
regioneVeneto
provinciaVenezia
comuneVenezia
indirizzoDorsoduro, 1050
ente schedatoreS472
ente competenteS472
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Nepi Scirè G.; Funzionario responsabile: Spadavecchia F.; Aggiornamento-revisione: Rizzo P. (2004), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Bergamo M. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1995
anno modifica2004; 2006
latitudine45.431402
longitudine12.328676

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