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Opera d'arte Gli svaghi di Venere e Marte di Appiani Andrea (1754/ 1817), a Milano

L'opera d'arte Gli svaghi di Venere e Marte di Appiani Andrea (1754/ 1817), - codice 03 00183098 di Appiani Andrea (1754/ 1817), si trova nel comune di Milano, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, statale, Pinacoteca di Brera, Palazzo di Brera, via Brera, 28, Pinacoteca di Brera
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bene culturaledipinto, serie
titoloGli svaghi di Venere e Marte
soggettobagno di Venere e Marte
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 00183098
localizzazioneItalia, Lombardia, MI, Milanovia Brera, 28
contenitorepalazzo, statale, Pinacoteca di Brera, Palazzo di Brera, via Brera, 28, Pinacoteca di Brera
datazionesec. XVIII ; 1792 (post) - 1796 (ca.) [analisi stilistica; bibliografia] ;
autoreAppiani Andrea (1754/ 1817),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 81, largh. 112,
condizione giuridicaproprietà Stato, Pinacoteca di Brera
dati analiticiNR (recupero pregresso)NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheSi tratta di una serie di quattro dipinti di soggetto mitologico. Carotti nel pubblicare i quattro ovali conservati nel Salotto dorato di Palazzo Melzi li diceva eseguiti poco dopo il 1805 e terminati entro il 1810; ciò a motivo dei tempi di costruzione dell'edificio iniziato da Giocondo Albertolli nel 1805 cui Appiani era legato da sodale rapporto di collaborazione artistica. E d'altra parte le cornici dei quattro dipinti ben si intonavano alla decorazione inventata dal grande decoratore e architetto per gli interni di casa Melzi. Il primo a revocare in dubbio una datazione così tardiva è Sannazzaro (1994): lo studioso rilevava l'assenza del risentito plasticismo tipico della pittura di Appiani all'inizio del nuovo secolo mentre riscontrava ancora aderenze stilistiche con opere condotte a a termine tra l'inizio degli anni '90 e il ritorno dal viaggio romano del '92. Per ciò che attiene la committenza, escluso per motivi cronologici che si tratti di Gaetano Melzi Malingegni, celebre bibliofilo e coltissimo letterato, si può forse ipotizzare che si tratti di una commissione di Giacomo Melzi e dunque i dipinti sarebbero giunti in Palazzo Melzi con parte della raccolta di quest'ultimo. Questi era in rapporti con Appiani alla fine degli anni '90 del Settecento a motivo di interessi legati all'acquisto di opere d'arte. Ancora, come ultima ipotesi è da considerare quale possibile committente, Francesco Melzi d'Eril, duca di Lodi. In tal caso i dipinti potrebbero risalire agli inizi degli '90 e non dopo il '96, poichè ben poco tempo sembra restasse al duca per interessarsi di acquisti d'arte a causa dei pressanti impegni politici. Su di ciò resta un'interessante epistolario che denuncia i legami tra Appiani e Francesco Melzi (cfr. Ceriana, 1999).
altra localizzazioneluogo di provenienza: Lombardia, MI, Milano; luogo di provenienza: Lombardia, MI, Milano
bibliografiaAcquisizioni Donazioni( 1999)v. II, pp. 170-173
definizionedipinto
regioneLombardia
provinciaMilano
comuneMilano
indirizzovia Brera, 28
ente schedatoreS27
ente competenteS27
autori della catalogazioneCompilatore scheda: De Francesco A.; Funzionario responsabile: Maderna V.; Trascrizione per informatizzazione: De Francesco A. (1999); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Cresseri M. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1999
anno modifica2006
latitudine45.468396
longitudine9.173009

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