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Opera d'arte Giuditta con la testa di Oloferne di Saraceni Carlo (1579 ca./ 1620), a Modena

L'opera d'arte Giuditta con la testa di Oloferne di Saraceni Carlo (1579 ca./ 1620), - codice 08 00437547 di Saraceni Carlo (1579 ca./ 1620), si trova nel comune di Modena, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, comunale, Palazzo dei Musei, P.zza Sant'Agostino, 337, Galleria Estense, luogo di deposito, ufficio Ferriani-Piccinini
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloGiuditta con la testa di Oloferne
soggettoGiuditta con la testa di Oloferne
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00437547
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, MO, ModenaP.zza Sant'Agostino, 337
contenitorepalazzo, comunale, Palazzo dei Musei, P.zza Sant'Agostino, 337, Galleria Estense, luogo di deposito, ufficio Ferriani-Piccinini
datazionesec. XVII ; 1615 (post) - 1630 (ante) [NR (recupero pregresso)]
autoreSaraceni Carlo (1579 ca./ 1620),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 105, largh. 85,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali - SBSAE Mo-Re
dati analiticiIn un interno indefinito ma caratterizzato da un ampio tendaggio in alto, Giuditta è rappresetnata al centro del quadro nell'atto di mettere nel sacco la testa di Oloferne, mentre il suo sguardo è diretto verso l'osservatore. Sulla sinistra la vecchia ancella aiuta grottescamente a tenere il sacco aperto tenendone un lembo con le labbra.Soggetti sacri.
notizie storico-criticheIl dipinto entrò in Galleria Estense dalla collezione del modenese Ferruccio Cambi dopo un complesso iter burocratico iniziato nel 1964 alla morte del Cambi e terminato nel 1967; in questo lasso di tempo le opere della sua collezione furono portate a titolo di deposito temporaneo al Palazzo dei Musei, fra di esse vi era questo dipinto che la Ghidiglia Quintavalle assegnò a Carlo Saraceni (1967), confrontandolo con repliche autografe di Vienna, Firenze e Lione, trovandovi “elementi caravaggeschi meditati innestati su un persistente colorismo veneto in versione chiaroscurale”. Nel corso degli anni l'attribuzione è passata da autografa a opera di bottega. Il tema della Giuditta venne svolto dai primi caravaggeschi con declinazioni psicologiche, mentre per il Saraceni e la sua cerchia si presta in maniera eccellente a sperimentazioni luministiche. Lo svolgersi della scena in una tenda a malapena illuminata da una candela offriva l'occasione per suggestioni emotive descritte dai volti modellati in modo quasi astratto dalla luce.
bibliografiaArte Emilia( 1967)p. 90; Galleria Estense( 1990)p. 17
definizionedipinto
regioneEmilia Romagna
provinciaModena
comuneModena
indirizzoP.zza Sant'Agostino, 337
ente schedatoreS28
ente competenteS28
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Semeghini A.; Funzionario responsabile: Giordani N.
anno creazione2008
latitudine44.646037
longitudine10.934481

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