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Opera d'arte Forio D'Ischia di Cabianca Vincenzo (Verona 1827/Roma1902), a Roma

L'opera d'arte Forio D'Ischia di Cabianca Vincenzo (Verona 1827/Roma1902), - codice 12 00827443 di Cabianca Vincenzo (Verona 1827/Roma1902), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale Belle Arti 131, Sala di Saffo
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bene culturaledipinto, opera isolata
titoloForio D'Ischia
soggettopaesaggio
tipo schedaOA_2.00
codice univoco12 00827443
localizzazioneRM, RomaViale Belle Arti 131
contenitorepalazzo, espositivo, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Viale Belle Arti 131, Sala di Saffo
datazioneXIX ; 1878 - 1878 [bibliografia]
autoreCabianca Vincenzo (Verona 1827/Roma1902),
materia tecnicaolio su cartone
misurealt. 17.5, lungh. 21,
condizione giuridicaproprietà dello Stato, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
dati analiticipaessaggio insulare con chiesa
notizie storico-criticheIl dipinto è uno dei frutti delle ricerche che Cabianca compì in seguito al suo trasferimento a Roma nel 1870, quando con Costa e altri pittori della Capitale, si muoveva per i paesi della Campagna Romana (Rocca di Papa, Palestrina) e del litorale laziale (Anzio, Terracina, Nettuno), partecipando ad alimentare quell'interesse nei confronti dell'idealizzazione del paesaggio che sarà uno dei tratti tipici della temperie simbolista romana a partire dalla metà degli anni ottanta e di cui il veronese fu considerato uno dei padri spirituali. L'interesse principale era sempre quello di andare alla ricerca di nuove ispirazioni luministiche e atmosferiche e questo spinse il pittore a recarsi anche nel meridione, come nel 1875 a Capri con Costa e nel 1878 a Fiorio d'Ischia, oppure a Perugia e Assisi, nel 1876, alla ricerca dei luoghi francescani che ispirarono anche una veduta del paesaggio spiritualizzante, nel 1877 e nel 1883 a Sestri Levante e nel 1879 a Porto Venere (Villari 2006, p. 121)."Fiorio d'Ischia" è uno studio di luce al tramonto, costruito attraverso macchie strutturali che compongono le varie parti del dipinto, a cominciare dalle costruzioni in primo piano e al muro che con un originale taglio prospettico accompagna lo sguardo fino alla chiesa del Soccorso più definita rispetto alle altre componenti ma pur sempre caratterizzata dall'essenzialità dello stile del pittore, pronta a ricevere sulla superficie bianca le variazione luministiche del tardo pomeriggio. Maggiore libertà e spessore materico memore quasi di soluzioni romantiche e addirittura turneriane, è data dalla resa del cielo al tramonto, con le nubi che vorticano e si impastano con la luce vespertina creando effetti cromatici che vanno dall'arancio, al giallo, al bianco, al ceruleo.Cabianca eseguì numerose vedute dell'isola, tra cui l'acquarello "C'era una volta una chiesina in riva al mar"e dedicato a Nino Costa (Villari, cit.) e alcuni altri che apparvero alla retrospettiva che si tenne in occasione della III Biennale Romana del 1925 (cfr. cat. pp. 127-29, nn. 37, 49, 57, 59).
altra localizzazioneRM, Roma
bibliografiaBorgiotti( 1958)p. 40; Arte Moderna( 1968)p.64; Monteverdi( 1975); Villari( 2006)n. 3.13, p.121
definizionedipinto
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzoViale Belle Arti 131
ente schedatoreS51
ente competenteS51
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Osti Guerrazzi A. M.; Funzionario responsabile: Compilatore scheda: Piccioni, M.; Funzionario responsabile: Piantoni G.Frezzotti, S.
anno creazione1995; 2011
latitudine41.916344
longitudine12.482229

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