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Opera d'arte Amore e Flora di Boizot Louis Simon (1743-1809), Manifattura Reale di Sèvres (notizie 1759-2007), a Torino

L'opera d'arte Amore e Flora di Boizot Louis Simon (1743-1809), Manifattura Reale di Sèvres (notizie 1759-2007), - codice 01 00039558 - 1 di Boizot Louis Simon (1743-1809), Manifattura Reale di Sèvres (notizie 1759-2007), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in reggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, Piano terreno, sala 4, armadio 8, scaffale D, inv. C 86/ IV 8 D 487-488
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bene culturalegruppo scultoreo, elemento d'insieme
titoloAmore e Flora
soggettoAmore e Flora
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00039558 - 1
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, TorinoPiazzetta Reale
contenitorereggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, Piano terreno, sala 4, armadio 8, scaffale D, inv. C 86/ IV 8 D 487-488
datazionesec. XVIII ; 1774 - 1774 [bibliografia]
autoreBoizot Louis Simon (1743-1809), Manifattura Reale di Sèvres (notizie 1759-2007),
materia tecnicabiscuit
misuremm., alt. 465, largh. 195,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiSu un rocchio di colonna parzialmente ricoperto di nuvole su cui è posata una colomba, una figura maschile alata (Amore) ed una femminile coronata di alloro (Flora), sorreggono lunghi festoni di fiori diversi che sisnodano fino a terra con ritmo fluenteNR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheBenché collocati nel medesimo scaffale, al momento della schedatura furono rinvenuti, in corrispondenza dei gruppi, due diversi cartellini rinvianti a serie distinte di numeri di inventario. Uno di essi, facente riferimento a "s statuette rap. Dafne e Cloe" alte 24 cm. - che l'inventario del 1869-1871 Argenti Bisquit n. 809, descrive come "sedute" - non è pertinente, e si riferisce invece a due statuette custodite nello scaffale B del medesimo armadio (scheda allegate OA n. 203). Il secondo cartellino assicura comunque la catena inventariale corretta, che coincide con il n. "615", relativo all'inventario Argenti Vasellame D.C. del 1882, tracciato a matita sotto le basi dei due gruppi e che porta alla puntuale descrizione dell'inventario 1869-1871 Argenti Bisquit n. 795 "Due gruppi rappresentanti caduno la danza di due Geni sopra uno zoccolo simile, ornato di uccelli e ghirlande di fiori dell'altezza di cm. 47". La particolare fragilità dei pezzi, composti da numerosi elementi sporgenti realizzati con estrema minuzia di particolari e impiego di impasti sottilissimi, è stata la causa di diffuse rotture, testimoniate da numerose lacune nelle parti più delicate e da vistose tracce di colla e stucco risalenti a vistosi interventi di restauro di epoca imprecisata. Nel corso del restauro del 1986 sono state rimosse le apposizioni non pertinenti, mentre il reperimento di alcuni frammenti staccati ha permesso una ricmposizione più completa e filologicamente corretta. I due esemplari di Palazzo Reale sono una riproduzione dei modelli in argento dei gruppi di "Zefiro e Flora" e "Amore e Flora" (o l'Amicizia) che Louis-Simon Boizot espose al Salon del 1773 come modelli di candelabri in argento posti ai lati di un gruppo centrale raffigurante "due Geni che accendono con la torcia un braciere". La composizione, che divenne nota come "Girandoles Boizot", valse all'allievo di Slodtz un vasto successo, ed egli, divenuto nello stesso anno direttore dell'atelier di scultura di Sèvres, la riprodusse in biscuits nel 1774 (E. BOURGEOIS, Le biscuit de Sèvres au XVIIIe siècle, Parigi 1909, tomo II, p. 18; G. LECHEVALLIER CHEVIGNARD, La Manufacture de Porcelaine de Sèvres, Parigi 1908, p. 87; S. PETTENATI, in Porcellane e argenti del Palazzo reale di Torino, catalogo della mostra a cura di A. GRISERI e G. ROMANO, Torino 1986, p. 272). L'elaborata struttura formale condotta sul filo del virtuosismo tecnico ne sottolinea la derivazione da un modello di argenteria, secondo un processo abbastanza comune a Sèvres dal sesto decennio del Settecento, diffuso ben presto nelle altre fabbriche francesi ed europee che risentirono dell'influenza della manifattura reale. L'amore per la rappresentazione dei moti istantanei espresso attraverso un modellato fluido e fremente ottenuto attraverso una tecnica artificiosa deriva a Boizot dall'aperta ammirazione e dallo studio attento che gli artisti dell'Accademia di Francia a Roma, di cui Boizot fu pensionante dal 1765 al 1770, tributavano, oltre che alla statuaria antica, ai grandi maestri del manierismo e del barocco italiano, in particolare Bernini (S. PETTENATI, cit., p. 272; V: BEYER, La sculpture, in Louis XV. Un moment de perfection de l'art fraçais, Parigi 1974, p. 59)
bibliografiaPettenati S.( 1986)p. 272; Bourgeois E.( 1909)t. II, p. 18; Lechevallier-Chevignard G.( 1908)p. 87; Beyer V.( 1974)p. 59
definizionegruppo scultoreo
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzoPiazzetta Reale
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Corrado F.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Trascrizione per informatizzazione: Fratini M. (2000); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Severino M. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1986
anno modifica2007
latitudine45.072658
longitudine7.686346

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