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Opera d'arte Abito per nobildonna Manciù (jifu) a Venezia

L'opera d'arte Abito per nobildonna Manciù (jifu) - codice 05 00402557 si trova nel comune di Venezia, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, comunale, Ca' Pesaro, Santa Croce, 2076, Museo d'Arte Orientale, dep. D1, cassettiera 51 , cassetto 1
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bene culturaleabito
titoloAbito per nobildonna Manciù (jifu)
soggettoNR (recupero pregresso)
tipo schedaOA_3.00
codice univoco05 00402557
localizzazioneItalia, Veneto, VE, VeneziaSanta Croce, 2076
contenitorepalazzo, comunale, Ca' Pesaro, Santa Croce, 2076, Museo d'Arte Orientale, dep. D1, cassettiera 51 , cassetto 1
datazionesec. XIX seconda metà; 1850 - 1899 [NR (recupero pregresso)]
ambito culturalemanifattura cinese(NR (recupero pregresso))
materia tecnicaseta/ tessuto/ ricamo
misurealt. 145, largh. 207,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiStruttura: foggia svasata, scollo rotondo e apertura diagonale destra con mostra piana, maniche lunghe larghe con inserti a fasce e grandi paramani a zoccolo di cavallo (mati xiu), spacchi laterali. Complementi strutturali: bordure sbieche in raso blu decorato in argento con disegni di nuvolette stilizzate e medaglioncini sono applicate ad apertura, orlo dei paramani e margine inferiore delle fasce ornamentali delle maniche. Colori: abito a fondo rosso con disegni intessuti in bianco, blu, celeste e azzurro (8 toni),verde (2 toni), giallo (4 toni), grigio (4 toni), rosso, rosa (3 toni) marrone (2 toni), oro, delineati ad inchiostro nero e dipinti con pigmenti policromi sfumati: Mostra, fasce e paramani a fondo blu-nero con disegni nei medesimi colori.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheJifu,appartiene al vestiario ufficiale semiformale o "festivo".Acquistato in Cina da Enrico di Borbone Conte di Bardi tra ottobre 1888 e febbraio 1889. L'appartenenza di questo abito alla categoria del vestiario ufficiale (jifu) è dimostrata dalla foggia,conforme al modello del long pao,nonchè dal bordo con "acque ascendenti" e "acque orizzontali".L'inusuale ampiezza di maniche e paramani rappresenta un tratto di stile sartoriale in voga durante la lunga reggenza di Cixi,l'Imperatrice Vedova (cfr.S.Camman,Costume in China 1644 to 1912,"Bull.Philadelphia Museum of Art",vol.75,n.326 (1979),pp.9-10,fig.15).Abiti di questo stile,nei quali è mantenuta la decorazione li shui e ping shui,mentre i draghi sono sostituiti da medaglioni con scene augurali,fiori o emblemi di longevità,sono da S.Camman considerati esempi di vestiario ordinario (chang pao)usati nei più esclusivi ambienti della corte imperiale per circostanze blandamente formali.In proposito esiste tuttavia la diversa opinione di V.Wilson,secondo la quale questi abiti rientrerebbero nella categoria del vestiario ufficiale,ma offrirebbero testimonianza della libertà goduta dalle donne a corte nel derogare alle norme e consuetudini del vestiario ufficiale,espimendo preferenze legate al gusto personale quanto a colore e ornamentazioni:è ciò che la studiosa ipotizza discutendo due esemplari del Victoria & Albert Museum,che presentano evidenti affinità con questo e con un altro analogo abito della collezione Bardi (inv. n.1211).
definizioneabito
regioneVeneto
provinciaVenezia
comuneVenezia
indirizzoSanta Croce, 2076
ente schedatoreS472
ente competenteS472
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Failla A.; Funzionario responsabile: Spadavecchia F.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Di Maio B. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1992
anno modifica2006
latitudine45.465156
longitudine12.344262

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