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Opera d'arte vocazione di San Matteo Evangelista di Gerini Niccolò di Pietro (notizie dal 1368/ 1414-1415), a Firenze

L'opera d'arte vocazione di San Matteo Evangelista di Gerini Niccolò di Pietro (notizie dal 1368/ 1414-1415), - codice 09 00281566 - 1 di Gerini Niccolò di Pietro (notizie dal 1368/ 1414-1415), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in chiesa, Chiesa di Orsanmichele o S. Michele in Orto, Via Orsanmichele, 7, lato sud, pilastro addossato alla parete tra la prima e seconda campata, faccia nord
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bene culturaledipinto murale staccato, parte centrale inferiore
soggettovocazione di San Matteo Evangelista
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00281566 - 1
localizzazioneITALIA, Toscana, FI, FirenzeVia Orsanmichele, 7
contenitorechiesa, Chiesa di Orsanmichele o S. Michele in Orto, Via Orsanmichele, 7, lato sud, pilastro addossato alla parete tra la prima e seconda campata, faccia nord
datazionesec. XV inizio; 1408 (post) - 1409 (ca) [bibliografia]
autoreGerini Niccolò di Pietro (notizie dal 1368/ 1414-1415),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
misurecm, alt. 290, largh. 60,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticicentina trilobataSoggetti sacri: Personaggi: Gesù Cristo; San Matteo Evangelista; San Pietro; Sant'Andrea. Figure maschili: uomini (tre). Abbigliamento: vesti; manti. Attributi: (San Matteo) libro; penna; (San Pietro) chiave. Interno. Oggetti: tavolo; bilancia; ciotola.
notizie storico-criticheGli affreschi sui pilastri sostituirono una decorazione più antica (metà sec. XIV) eseguita su commissione dalle varie Arti prevalentemente su tavole. Verso la fine del XIV secolo si cominciò ad affrescare la chiesa, iniziando dalle volte e nel 1402 si decise di togliere le tavole dai pilastri sostituendole con affreschi; un documento ricorda infatti <<… quando pe’ Capitani d’Orto San Michele feceno levare de’ pilastri della chiesa tucte le tavole ti tucte le arti>> (Firenze, A. S. F., S. Maria Nuova, Inv. dei mobili di Lemmo Balducci, n. 3, c. 9, in Poggi C.). Appartengono a questa seconda fase di decorazione dei pilastri quasi tutte le figure che si vedono oggi affrescate, il ciclo fu eseguito da numerosi pittori fra cui Ambrogio di Baldese, Smeraldo di Giovanni e Niccolò di Pietro Gerini ricordati nei libri di pagamento (A. S. F., Capitani di Orsanmichele, Libro di debito e credito, nn. 210-211-212-213-214, 1403-1409; documenti pubblicati in Gamba C.). Gli affreschi, scomparsi in seguito ad una imbiancatura eseguita nel 1770, sono riemersi solo dopo il restauro del 1864. Sul presente pilastro è rappresentato San Niccolò da Tolentino come chiaramente indicano l’iscrizione e gli attributi. Molto discussa è tutta l’identificazione dell’immagine: alcuni studiosi (Gamba, Offner, Artusi, Gabbrielli) vi hanno infatti riconosciuto il “San Niccolò” eseguito da Niccolò di Pietro Gerini ricordato in un pagamento (A. S. F., Capitani di Orsanmichele, Libro di debito e credito, Quaderno 213, anno 1408, c. 19). L’indicazione del documento é molto generica e non specifica l’esatto soggetto, se cioè si trattava di San Nicola di Bari o di San Nicola da Tolentino. Boskovits, privilegiando la prima ipotesi, ha collegato il documento all’affresco rappresentante San Zanobi del pilastro centrale-occidentale, entrambi i Santi sono infatti raffigurati come vescovi (vedi P32749). Il Cohn ritiene scomparso il dipinto del Gerini, e sostiene inoltre che la generica denominazione di “San Niccolò” presente nel documento è difficilmente riferibile al Santo agostiniano molto meno popolare e non ancora canonizzato nel 1408, anno in cui fu compiuto l’affresco del Gerini. Tale ipotesi ci sembra la più attendibile. Il Vasari invece attribuì genericamente l’affresco a Jacopo del Casentino, come tutta la decorazione della chiesa. L’analisi stilistica esclude decisamente la paternità della presente opera al Gerini come anche a Jacopo del Casentino ed indica una data vicina alla metà del secolo XV. Va inoltre ricordato che il Santo fu canonizzato solo nel 1446. Nella figura di San Matteo è evidente il pentimento della mano che in origine reggeva il libro, invece della penna.
altre attribuzioniLorenzo di Bicci
committenzaArte dei cambiatori (Maggiore) (1398/ 1402)
definizionedipinto murale staccato
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzoVia Orsanmichele, 7
rapportoRAPPORTO OPERA FINALE/ORIGINALE: Stadio opera: sinopia, Autore opera finale/originale: Gerini Niccolò di Pietro (?), Data opera finale/originale: , Collocazione opera finale/originale: Italia/ FI/ Firenze/ Soprintendenza alle Gallerie,
ente schedatoreS156
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Battista L.; Funzionario responsabile: Meloni S.; Trascrizione per informatizzazione: Lacasella A. (2011)
anno creazione1989
latitudine43.770874
longitudine11.255052

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