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Opera d'arte vaso con fiori a Torino

L'opera d'arte vaso con fiori - codice 01 00197811 si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in villa, museo, Villa della Regina, Compendio di Villa della Regina, NR (recupero pregresso), Piano primo, Appartamento di S.M, Anticamera verso levante - 27: parete sud
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bene culturaledipinto, opera isolata
soggettovaso con fiori
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00197811
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, TorinoNR (recupero pregresso)
contenitorevilla, museo, Villa della Regina, Compendio di Villa della Regina, NR (recupero pregresso), Piano primo, Appartamento di S.M, Anticamera verso levante - 27: parete sud
datazionesec. XVII ultimo quarto; 1675 - 1699 [analisi stilistica]
ambito culturaleambito fiammingo, esecutore(analisi stilistica)
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 66, largh. 49.5,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiDal fondo marrone scuro si staglia sopra un ripiano illuminato un vaso contenente un mazzo di fiori di differente varietà, tra cui si ricoscono ranuncoli, garofani, papaveri, lilium.Vegetali: fiori. Oggetti: vaso.
notizie storico-criticheNella scheda cartacea Rosanna Arena riferisce che "è difficile riconoscere con certezza il dipinto con le sommarie indicazioni fornite dagli inventari: in quello del 1755 si citano semplicemente vasi con fiori, distinti dalle rare nature morte, accanto a quadri raffiguranti soggetti religiosi, mitologici, paesaggi. Tra gli ambienti più significativi, in cui si ritrovano quadri con temi floreali, ricordo l'Anticamera verso Ponente dell'Appartamento di S. M. (n. 23)", l'anticamera di Sua Maestà la Regina (n. 31), oltre la Camera verso Levante detta del Trucco (n. 30)" e nella Camera del letto verso ponente (n. 32), dove compare un "quadro per contrafornello, in cui 2 vasi di fiori con cornice dorata" (cfr. A. Griseri, "Un inventario per l'esotismo. Villa della Regina 1755", Torino 1988, pp. 9, 18, 31, 32, 37). Nella scheda cartacea si legge inoltre che "possono risultare utili i riscontri con le misure, che nell'inventario sono riportate in <>. Non si sono rivelati utili strumenti di lavoro, a questo riguardo, nè il Testimoniale del 1864 nè gli inventari più tardi del secolo corrente, dove sono menzionati solo gli oggetti ritenuti più notevoli (ASTO, Corte, Istituti Assistenza e Beneficenza, Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari, categoria 11, Inventari dei beni, mazzo 653: Dotazione della Corona, Villa della Regina, Testimoniali e mazzo 654). Non è peraltro da escludere che i tre quadri fossero dislocati in ambienti diversi della residenza. Tra gli arredi della Villa non si ravvisa un gusto spiccato per i soggetti floreali in particolare e per le nature morte in senso più ampio, probabilmente sostituite da inserti decorativi più moderni nell'aggiornamento voluto alla fine del secolo XVII da Anna d'Orléans, moglie del duca Vittorio Amedeo II. Non trattandosi poi, di una residenza di caccia, la Villa si prestava poco a temi analoghi, come quelli venatori, ampiamente proposti per esempio a Venaria e a Stupinigi negli ornati in stucco come nei dipinti e nelle sculture (cfr. C. Mossetti, "Svolte di gusto nell'arco del Settecento", in R. Gabettie A. Griseri, a cura di, "Stupinigi luogo d'Europa", Torino 1996, pp. 83-104)."In passato il dipinto in esame era stato considerato una copia della fine del secolo XVII di un pittore di nature morte. Nella scheda di restauro l'ambito di produzione era stato circoscritto nell'area fiamminga. La scarsa sensibilità ai dettagli luministici, deliberatamente evidenziati nelle opere pittoriche fiamminghe, fa sospettare che il quadro sia stato prodotto da bottega locale utilizzando probabilmente come modello un altro dipinto piuttosto che un soggetto reale. A questo proposito possono valere come confronto, sia pure indiretto, i due vasi con fiori visibili negli anni Sessanta all'interno di una sovrapporta, in una sala al piano terreno di Palazzo Carignano (SBAS TO, Archivio fotografico, Torino, Palazzo Carignano n. 17396, 9 febbraio 1960) e ora conservati presso la Galleria Sabauda". Pur ispirandosi agli stilemi del quadro già attribuito a Mario de' Fiori (cfr. scheda n. 00197812), sintetizzati nei forti contrasti chiaroscurali dati da una fonte luminosa ben definita e dal fondo scuro, da cui gli oggetti emergono in forte rilievo, il dipinto in esame non ne dimostra la stessa resa sapiente. Qui infatti il senso della profondità, assente nella sagoma ritagliata del vaso, è affidato ad alcuni espedienti come il fondale scuro, la disposizione animata dei fiori e il taglio prospettico del ripiano d'appoggio.Il dipinto compare in un elenco di "opere trasferite in Soprintendenza in data 12.9.1979 (già ricoverate nella sede dell'Istituto Figlie dei Militari)" conservato nei fascicoli delle pratiche storiche dell'ufficio della Soprintendenza ma non è nota l'epoca in cui fu prelevato da Villa della Regina. Il dipinto al momento (agosto 2006) si trova nel laboratorio di Barbara Rinetti.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Piemonte, TO, Torino
bibliografiaGriseri A.( 1988)pp. 9; 18; 31; 32; 37; Gabetti R./ Griseri A.( 1996)pp. 83-104
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Arena R.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Manchinu P. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1998
anno modifica2007
latitudine45.071707
longitudine7.678011

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