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| bene culturale | dipinto |
| soggetto | Vanitas |
| tipo scheda | OA_3.00 |
| codice univoco | 12 01007594 |
| localizzazione | Italia, Lazio, RM, Romavia della Lungara, 10 |
| contenitore | palazzo, Palazzo Corsini, via della Lungara, 10, Galleria Corsini, terza sala |
| datazione | sec. XVII ; 1625 (ca.) - 1630 (ca.) [analisi stilistica] |
| autore | Caroselli Angelo (1585/ 1652), |
| materia tecnica | tavola/ pittura a olio |
| misure | alt. 55, largh. 68, |
| condizione giuridica | proprietà Stato, Galleria Corsini |
| dati analitici | NR (recupero pregresso)Figure femminili. |
| notizie storico-critiche | Il quadro è ricordato nell'inventario del cardinale Neri Corsini del 1750, tra quelli acquistati con i denari avventizi, come opera di Antonio Gherardi: "La vanità due mezze figure al Naturale..." (Magnanimi 1980). Successivamente attribuita a Carlo Saraceni (Barbier de Montault 1870), la tavola è da Voss nel 1924 restituita a Angelo Caroselli. Malgrado il catalogo dell'artista sia noto solo in parte è evidente, vista la frequenza con cui ricorre, come il tema della Vanitas, gli fosse particolarmente congeniale. Infatti se da un lato gli permetteva di creare delle opere "criptiche" e di seguire una sua particolare inclinazione verso l'occulto e l'alchimia, dall'altro gli consentiva anche di raffigurare delle giovani e piacenti donne per cui si procurò la fama di dongiovanni ed adultero. Sia il Passeri che il Baldinucci parlano inoltre diffusamente, della grande abilità che l'artista possedeva nel copiare i maestri antichi e nel lavorare allo stesso tempo con stili diversi. Nell'opera infatti è possibile individuare oltre che la tradizione caravaggesca, quella della pittura veneziana del Cinquecento, il tema della toilette rimanda immediatamente a Tiziano, Savoldo, Veronese, ma soprattutto a Giorgione di cui riprende inoltre fedelmente il ritratto di Vecchia conservato nelle Gallerie dell'Accademia a Venezia. Nell'avanzare quindi una datazione della Vanitas Corsini, bisogna tener conto delle difficoltà che si incontrano ad orientarsi all'interno dell'attività di questo artista così versatile ed intrigante. Tuttavia è possibile far risalire l'opera a ridosso degli anni trenta, quando ad una prima fase naturalistica ne seguì una "classicista", caratterizzata da una maggiore eleganza e morbidezza nel tratto e da una levigatezza delle carni che contrasta con la maniera dura e tagliente degli esordi. Inoltre sempre a questo periodo si può far risale l'introduzione di rilievi antichi nelle sue opere, una pratica in realtà molto diffusa. |
| bibliografia | Magnanimi G.( 1980)pp. 98, 105 |
| definizione | dipinto |
| regione | Lazio |
| provincia | Roma |
| comune | Roma |
| indirizzo | via della Lungara, 10 |
| ente schedatore | S50 |
| ente competente | S50 |
| autori della catalogazione | Compilatore scheda: Alloisi S.; Funzionario responsabile: Alloisi S.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/Ascenzi V. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/Ascenzi V. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
| anno creazione | 1990 |
| anno modifica | 2006 |
| latitudine | 41.893330 |
| longitudine | 12.466925 |