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Opera d'arte ultima cena di Allori Alessandro (1535/ 1607), a Firenze

L'opera d'arte ultima cena di Allori Alessandro (1535/ 1607), - codice 09 00285365 di Allori Alessandro (1535/ 1607), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in convento, domenicano, Convento di S. Maria Novella, Chiesa e Convento di S. Maria Novella, piazza S. Maria Novella, Museo di S. Maria Novella, refettorio, parete sinistra
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettoultima cena
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00285365
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzepiazza S. Maria Novella
contenitoreconvento, domenicano, Convento di S. Maria Novella, Chiesa e Convento di S. Maria Novella, piazza S. Maria Novella, Museo di S. Maria Novella, refettorio, parete sinistra
datazionesec. XVI ; 1584 - 1584 [data]
autoreAllori Alessandro (1535/ 1607),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 310, largh. 520,
condizione giuridicaproprietà Stato, possesso perpetuo Comune di Firenze
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: Cristo; Apostoli. Abbigliamento: all'antica. Oggetti: libro. Elementi architettonici: pavimento a specchi marmorei; nicchie semicircolari affiancate a colonne tortili. Oggetti: tavola; tovaglia; sgabelli; piatti; ampolla; bicchieri; calici; alzata; pane; saliera; denari; cartiglio. Vegetali: fiori; pere; olive; funghi. Animali: cane.
notizie storico-criticheL"Ultima cena" fu probabilmente fatta eseguire su tela dagli stessi frati perché non fosse distrutto l'affresco della "Madonna in trono"; sopra e ai lati della grande tela, successivamente ma secondo un piano iconografico fissata fin dall'inizio, come dimostra un disegno che costituisce una prima idea per tutto il complesso (GDSU, 741F) l'Allori affrescó una grandiosa scena biblica tratta dall'Esodo (Cfr. 09/00285354). Il valore dell'opera, a giudizio dei periti che la stimarono, ammontò a duecento scudi, ma l'Allori non ne volle che centotrenta. La grande tela che nella seconda metá del Seicento era considerata 'il piú maestoso Cenacolo che si possa vedere' (Bocchi-Cinelli) aveva in origine una cornice di legno dorato che recava in basso lo stemma cappato bianco e nero dei Domenicani e della quale esistono i documenti relativi ai pagamenti compiuti nel 1585 per la sua esecuzione. La cornice, dispersa, doveva comunque collegarsi con il fregio dipinto al centro dell'affresco immediatamente sopra la "Madonna in trono".
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze
committenzaRicci Girolamo, doc.1581-1584 (1581 ca.)
bibliografiaBocchi F./ Cinelli Calvoli G.( 1677)p. 262; Biliotti M.( 1893-1918)v. XIII, p. 375; Venturi A.( 1901-1940)v. IX, parte 6, p. 102; Geisenheimer H.( 1905)pp.93 e segg.; Mostra disegni( 1970)p. 39, n. 42; Lunardi R.( 1983)p. 111-112; Seicento fiorentino( 198
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzopiazza S. Maria Novella
ente schedatoreL. 41/1986
ente competenteS128
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Blasio S.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/Cialdai S. (2006); Aggiornamento-revisione: Romagnoli G./ Rousseau B. (2000), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST (2006),
anno creazione1988
anno modifica2000; 2006
latitudine43.773982
longitudine11.249894

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