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Opera d'arte transito della Madonna di Pennacchi Pier Maria (1464/ 1514-1515), a Venezia

L'opera d'arte transito della Madonna di Pennacchi Pier Maria (1464/ 1514-1515), - codice 05 00401678 di Pennacchi Pier Maria (1464/ 1514-1515), si trova nel comune di Venezia, capoluogo dell'omonima provincia sita in convento, Convento dei Canonici Lateranensi, ex Convento dei Canonici Lateranensi, Dorsoduro, 1050, Gallerie dell'Accademia, Quadreria
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bene culturaledipinto, opera isolata
soggettotransito della Madonna
tipo schedaOA_3.00
codice univoco05 00401678
localizzazioneItalia, Veneto, VE, VeneziaDorsoduro, 1050
contenitoreconvento, Convento dei Canonici Lateranensi, ex Convento dei Canonici Lateranensi, Dorsoduro, 1050, Gallerie dell'Accademia, Quadreria
datazionesec. XVI inizio; 1510 (ca.) - 1510 (ca.) [NR (recupero pregresso)]
autorePennacchi Pier Maria (1464/ 1514-1515),
materia tecnicatavola/ pittura a olio
misurealt. 134.5, largh. 168.5,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Soggetti sacri: La morte della Vergine.
notizie storico-criticheGià il restauro del 1948 eseguito da Mauro Pellicioli aveva messo in luce la generale abrasione della pellicola pittorica, in alcune parti addirittu ra perduta. I danni maggiori sono presenti nella figura del primo apostolo a sinistra, di quello al centro, dei due che gli stanno alle spalle, nel volto dell'ultimo a destra. Inoltre risultano rifatti tutti i piedi, la ba se del catafalco e la striscia di pavimento. Venne acquistata nel 1907 dal Seminario di Udine, a cui era pervenuta dalla raccolta Cernazai; ma fin d al 1903 si trovava in deposito alle Gallerie. Sul gradino in basso la firm a frammentaria e ripassata: [PE]TRUS [M]ARIA. Il Paoletti (1903) supponeva che la tavola fosse originariamente sormontata da una lunetta e che avess e anche una predella, a cui pensava appartenesse "una tavoletta coi funera li della Madonna, molto ridipinta posseduta dal comm. M. Guggenheim". Sono evidenti citazioni, oltre che da Bramante, Bramantino e Lotto, dal "Cenac olo" di Leonardo, noto forse attraverso disegni o tramite la mediazione di Giovanni Agostino da Lodi, la cui "Lavanda dei piedi" (Gallerie, cat. n. 509) il Pennacchi doveva conoscere. Concordemente ritenuta opera della mat urità, "entro il 1510" (Sgarbi 1977) e comunque vicina all'affresco col "S alvator Mundi" nel semicatino della cappella del Santissimo nel duomo di T reviso, commissionato nel 1511. Nonostante il cattivo stato di conservazio ne della materia cromatica, il disegno preparatorio, individuato riflettog raficamente, appare di altissima qualità.
bibliografiaMoschini Marconi S.( 1955)pp. 147-148, n. 160; Berenson B.( 1957)I, p. 141; Sgarbi V.( 1977)p. 45; Gioseffi D.( 1978)p. 98; Lucco M.( 1980)pp. 55-56; Nepi Scire' G.( 1980)pp. 38-39; Nepi Scire' G.( 1980)p. 39; Nepi Scire' G./ Valcanover F.( 1985)p. 148; N
definizionedipinto
regioneVeneto
provinciaVenezia
comuneVenezia
indirizzoDorsoduro, 1050
ente schedatoreS472
ente competenteS472
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Nepi Scirè G.; Funzionario responsabile: Spadavecchia F.; Aggiornamento-revisione: Rizzo P. (2004), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Bergamo M. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1995
anno modifica2004; 2006
latitudine45.431402
longitudine12.328676

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