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Opera d'arte Sposalizio mistico di Santa Caterina con San Giovanni Battista, San Pietro, San Paolo, San Sebastiano di Lippi Filippino (1457 ca./ 1504), a Bologna

L'opera d'arte Sposalizio mistico di Santa Caterina con San Giovanni Battista, San Pietro, San Paolo, San Sebastiano di Lippi Filippino (1457 ca./ 1504), - codice 08 00051400 di Lippi Filippino (1457 ca./ 1504), si trova nel comune di Bologna, capoluogo dell'omonima provincia sita in chiesa, basilica, Chiesa di S. Domenico, Convento di S. Domenico, p.zza S. Domenico, 13, dodicesima cappella a destra (già cappella Casali)
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bene culturalepala d'altare
soggettoSposalizio mistico di Santa Caterina con San Giovanni Battista, San Pietro, San Paolo, San Sebastiano
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00051400
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, BO, Bolognap.zza S. Domenico, 13
contenitorechiesa, basilica, Chiesa di S. Domenico, Convento di S. Domenico, p.zza S. Domenico, 13, dodicesima cappella a destra (già cappella Casali)
datazionesec. XVI ; 1501 - 1501 [data]
autoreLippi Filippino (1457 ca./ 1504),
materia tecnicatavola/ pittura a olio
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero dell'Interno, Fondo Edifici di Culto (F.E.C.)
dati analiticiDipinto d'altare ad olio su tavola.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheLa cultura figurativa bolognese di fine Quattrocento inizio Cinquecento ruotava attorno alla corte bentivolesca che, nel passaggio tra i due secoli, riviveva (in particolare modo per le arti figurative) una grande capacità di gestione di molteplici intrecci intellettuali, alimentati da scambi con altre realtà. Se a partire dal settimo decennio del Quattrocento furono i pittori ferraresi a dettari le leggi dell'arte (Del Cossa, De' Roberti, Costa), i primi anni del Cinquecento si caratterizzarono per l'intensificarsi di suggestioni extra regionali, ben rappresentate dall'arrivo in città di opere di altissimo livello qualitativo: la pala Casio di Boltraffio (1501), la pala in San Giovanni in Monte di Perugino (1499/1504), la pala in San Domenico di Filippino Lippi (1501). Quest'ultima ben rappresenta il momento di "crisi delle forme quattrocentesche e del mutamento di contenuto dell'antico, non più inteso come grammatica formale, ma come citazione colta tratta dal repertorio antiquiariale (cfr. le sfingi alate del trono della Madonna, il bassorilievo della trabeazione). Il dipinto di Filippino porta anche a Bologna la traccia dei mutamenti della condizione intellettuale che dalla "gravitas" quattrocentesca passa all'adesione della "filosofia dell'anima" di matrice intellettualistica neoplatonica. Stilisticamente ciò si traduce nella scelta di un linearismo accentuato, a tratti tormentato (come nel mantello della santa Caterina) che ritaglia forme nitidissime, risolte coloristicamente da una tavolozza brillante, quasi smaltata. La pala della cappella Casali non ebbe immediato impatto sulla situazione bolognese o, per meglio dire, questo va rintracciato nella tendenza verso l'inquietudine sperimentale che si esprimerà in sottotraccia nell'opera di Francia e Costa per manifestarsi apertamente con Amico Aspertini.
bibliografiaGnudi C.( 1957)pp. 50, 71; Romano G.( 1981)v. VI pp. 27-28; Lucco M.( 1985)p. 146; Bernardini C.( 1983)pp. 3-4
definizionepala d'altare
regioneEmilia Romagna
provinciaBologna
comuneBologna
indirizzop.zza S. Domenico, 13
ente schedatoreS08
ente competenteS08
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Orsi O.; Funzionario responsabile: D'Amico R.; Trascrizione per informatizzazione: Sabbatini S. (1997); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Orsi O. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1996
anno modifica2006
latitudine44.489800
longitudine11.343435

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