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Opera d'arte Sette opere di Misericordia di Santi di Tito (1536/ 1603), a Arezzo

L'opera d'arte Sette opere di Misericordia di Santi di Tito (1536/ 1603), - codice 09 00223849 di Santi di Tito (1536/ 1603), si trova nel comune di Arezzo, capoluogo dell'omonima provincia sita in casa, privata, Casa Vasari, Via XX Settembre, 55, Museo di Casa Vasari
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bene culturaledipinto
soggettoSette opere di Misericordia
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00223849
localizzazioneItalia, Toscana, AR, ArezzoVia XX Settembre, 55
contenitorecasa, privata, Casa Vasari, Via XX Settembre, 55, Museo di Casa Vasari
datazionesec. XVI ; 1570 (ca.) - 1570 (ca.) [bibliografia]
autoreSanti di Tito (1536/ 1603),
materia tecnicatavola/ pittura a olio
misurealt. 94.5, largh. 71.5,
condizione giuridicaproprietà Stato, Polo Museale Fiorentino
dati analiticidipintoPersonaggi: Cristo. Figure maschili. Oggetti: tavolo. Interno.
notizie storico-criticheL'iconografia piuttosto insolita della tavola ha suscitato diverse interpretazioni: il Berti (1955, 1967) la riteneva un convito di Cristo con gli Apostoli tenuto presso i membri di una compagnia o confraternita; lo Spalding (1982), non ritrovando in essa gli attributi necessari, escludeva l'ipotesi del convito in casa di Simone e quello ancora più improbabile dell'Ultima Cena, per proporre piuttosto quella delle Nozze di Cana. Solo di recente il Paolucci (1988) ha convincentemente proposto di identificarla per una delle opere di Misericordia elencate da Gesù nel Vangelo di Matteo "ebbi fame e mi deste da mangiare" e "in verità vi dico ogni volta che avete fatto questo ad uno dei più piccoli di questi miei fratelli l'avete fatto a me" (Matteo 25-40). La tavola figura con il titolo giusto ed accoppiata ad un'altra raffigurante Vestire gli ignudi dispersa, nell'inventario della quadreria dell'Accademia di belle Arti di Firenze, che nel 1853 pervenne nelle Gallerie fiorentine (1825, nn. 2472, 2473); entrambe provenivano dall'Oratorio di San Tommaso d'Aquino, centro fondamentale della spiritualità riformata, presso cui Santi di Tito, anch'egli membro della confraternita, lavorò dal 1568 al 1573. Stilisticamente la tavola del museo aretino si avvicina alla predella dello smembrato altare maggiore dell'oratorio della Misericordia di Firenze che Santi di Tito dipinse nel 1580 ca in cui ripropose la stessa tipologia del Cristo Pellegrino.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze, FIRENZE; luogo di collocazione successiva: Toscana, FI, Firenze, FIRENZE
bibliografiaBerti L.( 1955)p. 21, 13; Berti L.( 1967); Spalding J.( 1982)pp. 500-501; Paolucci A./ Maetzke A. M.( 1988)p. 124, n. 13
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaArezzo
comuneArezzo
indirizzoVia XX Settembre, 55
ente schedatoreS04
ente competenteS04
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Baroni A.; Funzionario responsabile: Maetzke A. M.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Bernardini E. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Bernardini E. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1989
anno modifica2006
latitudine43.468861
longitudine11.880327

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