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Opera d'arte scorpione di Gianoli Pier Francesco (1624/ 1692 ca.), a Masserano

L'opera d'arte scorpione di Gianoli Pier Francesco (1624/ 1692 ca.), - codice 01 00017282 A - 1.8 di Gianoli Pier Francesco (1624/ 1692 ca.), si trova nel comune di Masserano nella provincia di Biella
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, elemento d'insieme, Pareti
soggettoscorpione
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00017282 A - 1.8
localizzazioneItalia, Piemonte, BI, Masserano
datazionesec. XVII terzo quarto; 1655 - 1660 [bibliografia]
autoreGianoli Pier Francesco (1624/ 1692 ca.),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
misurealt. 140, largh. 190,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiIl dipinto fa parte di un complesso rappresentante i 12 segni dello Zodiaco. E'inserito in una cornice dalla forma ovale costituita da una corona d'alloro. Un giovane, ammantato da un drappo rosso, è ritto in piedi e regge con la destra il simbolo zodiacale, mentre con la sinistra tiene un fucile e della selvaggina. Al braccio destro è sovrapposto un giogo. Due putti lo circondano, animando la complessa scena: quello di sinistra indica lo scorpione, mentre in quello di destra fitte cadute di colore impediscono di decifrare il gesto.Soggetti profani. Segni zodiacali: scorpione. Figure maschili: giovane. Figure: putti. Abbigliamento. Animali: scorpione; selvaggina. Armi: fucile. Oggetti: giogo.
notizie storico-criticheNell'inventario del 1776 il complesso viene attribuito a Gianoli (Descrizione dei quadri del Castello di Masserano, Ms. Storia Patria 295, Biblioteca Reale di Torino). Successivamente però Debernardi rifiuta questa attribuzione e, notando le affintà stilistiche con gli affreschi della chiesa di San Gaudenzio di Novara, lo ritiene opera del Fiamminghino, ovvero, G.M. della Rovere (Debernardi FERRERO D., Il castello dei Principi Ferrero Fieschi di Masserano, in Bollettino S.P.A.B.A., anno XII/ XIII, 1958 - 1959, pp. 9 - 10). Alcuni anni dopo Debiaggi restituisce il complesso a Gianoli, spostandone l'esecuzione fra il 1655 e il 1660, soprattutto in base all'affinità stilistica coi primi affreschi del Sacro Monte di Varallo e con quelli del Battistero di Novara, cui Gianoli lavorò in quegli anni (Debiaggi C., I dipinti di P.F. Gianoli nel palazzo Ferrero Fieschi di Masserano, in Biella, gennaio 1963, pp. 9 - 10). Anche se mancano documenti probatori che possano chiudere la polemica sull'attribuzione, si può concordare con quanto afferma Debiaggi, proprio per la comune matrice culturale composita che lega, negli stessi anni, le opere di Masserano e quelle di Novara. E' da notare soprattutto il vigoroso taglio del gestire, memore della lezione di Tanzio da Varallo, analogo alle figure dei soldati che compaiono negli affreschi del Sacro Monte di Varallo. In questa tabella l'immagine si colora di un'opulenta grandiosità, seguendo la lezione di Procaccini, mediata da Varlo Antonio Rosso.
bibliografiaDebernardi Ferrero D.( 1958/1959)pp. 9-10; Debiaggi C.( 1963)pp. 9-10
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaBiella
comuneMasserano
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Leva M.; Funzionario responsabile: Astrua P.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Brunetti V. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Brunetti V. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1979
anno modifica2006

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