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Opera d'arte scene mitologiche e quadratura architettonica a Torino

L'opera d'arte scene mitologiche e quadratura architettonica - codice 01 00211056 - 0 si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in villa, museo, Villa della Regina, Compendio di Villa della Regina, NR (recupero pregresso), Piano secondo, sovra l'Appartamento del Re, Camera, e Camerino sovra la Camera del Trucco - 61: pareti
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bene culturaledecorazione pittorica, complesso decorativo
soggettoscene mitologiche e quadratura architettonica
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00211056 - 0
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, TorinoNR (recupero pregresso)
contenitorevilla, museo, Villa della Regina, Compendio di Villa della Regina, NR (recupero pregresso), Piano secondo, sovra l'Appartamento del Re, Camera, e Camerino sovra la Camera del Trucco - 61: pareti
datazionesec. XVII ; 1660 (ca.) - 1680 (ca.) [analisi stilistica]
ambito culturaleambito lombardo-luganese(analisi stilistica)
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
misurem., alt. 1, lungh. 29,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiIl fregio dipinto dell'ambiente è costituito da una quadratura con elementi architettonici (cornicione aggettante, cassettonato in trompe-l'oeil) e coppie di figure femminili alate (arpie) disposte ai lati di ciascuna delle cornici polilobate decorate da ricche volute, mascheroni nella porzione inferiore e da conchiglie o mazzolini di fiori dorati in quella superiore; al finto soffitto sono appesi, tramite rosette dorate, pendagli di frutta anch'essi dorati. Ai quattro angoli sono poste altrattante civette a monocromo, due con le ali abbassate (angolo nord/ovest, e sud/est) e due con le ali spiegate (Angolo sud/ovest e nord/est). All'interno delle cornici sono raffigurate, a monocromo dorato, scene mitologiche connesse alla figura di Dioniso. Sulle pareti nord e sud, al di sopra della quadratura, una fascia dipinta con motivi geometrici a traforo bianchi, blu e dorati riproduce la decorazione dipinta presente sui travetti del soffitto.Elementi architettonici. Figure. Decorazioni. Paesaggi. Oggetti. Personaggi.
notizie storico-criticheLa decorazione si compone di tre scene di uguali dimensioni sulle pareti est ed ovest e di due più grandi ed una centrale più piccola su quelle nord e sud, per un totale di dodici scene. In assenza di indicazioni documentarie precise sull'ambiente le affinità con le stanze contigue dell'ala nord consentono in primo luogo di ricondurre l'esecuzione agli ampliamenti fatti eseguire dalla principessa Lodovica e genericamente registrati nell'inventario dei beni oggetto dell'eredità del cardinal Maurizio del 1677 (ASTo, Corte, Casa Reale, Principi Maurizio e Ludovica di Savoia, m. 3, n. 8), come già indicato da Cristina Mossetti: "I dati stilistici suggeriscono di accostare la decorazione tardo seicentesca rinvenuta sulla facciata sud ad alcune di queste ultime decorazioni, alle cartelle affrescate a simulare fasce a stucco con figure alate, episodi mitologici a sanguigna, il corteo di divinità, allargando il riferimento al cassettonato dipinto con motivo a conchiglie nell'ala nord, e orientando una prima datazione intorno al 1670-80." (cfr. C. Mossetti, a cura di, Villa della Regina. Diario di un cantiere in corso, Torino 1997, pp. 58-59). Anche per questo ambiente è da sottolineare la differenza d'impostazione rispetto alle stanze del piano nobile, se pure la scelta degli elementi decorativi e l'uso del monocromo bianco e dorato conferiscono all'insieme un aspetto più aulico rispetto alle stanze 59 e 60, avvicinandosi - per le elaborate soluzioni decorative delle cornici e per alcune figure di putto nei monocromi - alla decorazione del fregio della stanza 53 (ala sud). L'estraneità rispetto alle decorazioni coeve per i cantieri di corte più aggiornati e la qualità più corsiva, come già segnalato per le stanze 59 e 60, aprono la via ad un confronto con le residenze provinciali delle famiglie legate all'entourage della principessa Lodovica. Puntuale, sia per i motivi decorativi che a livello stilistico, è il riferimento alla decorazione di Palazzo Bruni (già Roero di Sanseverino) a Chieri, in particolare la sala dei Carri e la sala di Bacco e Arianna, ricondotte per via stilistica da Cecilia Ghibaudi al pittore comasco Antonio Andrietto, ad una data compresa fra 1663 e 1673 (cfr. C. Ghibaudi, Amplis et multis picturis ornavit Ecclesias et palatia civitatis, in A. Cottino, a cura di, Aspetti della pittura del Seicento a Chieri. Scoperte e restauri, catalogo della mostra, Chieri 1999, pp. 55-69). Il motivo delle figure femminili alate compare nella quadratura del fregio della sala di Bacco e Arianna, con esiti stilistici molto vicini, mentre il motivo delle cornici e i monocromi riconducono alla stanza dei carri, con esiti che fanno pensare che sia all'opera la stessa équipe di frescanti. Anche le decorazioni del soffitto a cassettoni, ed in particolare il motivo geometrico a traforo presente anche sulle pareti nord e sud al di sopra della quadratura, è esattamente coincidente a quello presente in una terza sala del palazzo chierese, dedicata alle fatiche di Ercole. Data la difficoltà di distinguere l'operato di singoli artisti all'interno di maestranze composite ed operanti secondo pratiche estremamente omogenee nei risultati non sembra comunque possibile, allo stato attuale delle ricerche, definire in maniera precisa l'autografia del complesso in favore di Andrietto. Per il momento gli unici pagamenti in favore di artisti emersi dai Libri di conto della principessa Lodovica sono quelli, generici, degli anni 1670-1671 (cfr. C. Mossetti, a cura di, 1997, p. 61). Il rimando al contesto chierese, non estraneo ad apporti della cultura figurativa saviglianese e cuneese, potrebbe spiegare l'impressione di diversità rispetto alle decorazioni del piano nobile e delle residenze torinesi pur cronologicamente coeve e suggerire possibili aperture verso maestranze miste in cui operano accanto ad artisti lombardi anche personalità piemontesi educate sui modelli di Giovenale Boetto. Il restauro in corso ha permesso di scoprire, tramite un saggio di pulitura sulla parete ovest, che le cornici delle scene hanno una maggior estensione nella porzione inferiore: al centro compare un mascherone mostruoso e ai due lati l'estremità inferiore del corpo delle figure femminili alate (un ricciolo e una sorta di coda), che consente di identificarle con delle arpie, rafforzando il messaggio di tipo mitologico proposto dalla decorazione, forse da collegarsi anche al tema del riposo e del sogno (come sembrerebbe indicare la presenza delle civette).
bibliografiaMossetti C.( 1997)pp. 58-59; 156-158; Cottino A.( 1999)pp. 55-69 di Ghibaudi C.
definizionedecorazione pittorica
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Martinetti S.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Manchinu P. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2007
anno modifica2007
latitudine45.071707
longitudine7.678011

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