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Opera d'arte Scena dionisiaca a Mantova

L'opera d'arte Scena dionisiaca - codice 03 00152441 si trova nel comune di Mantova, capoluogo dell'omonima provincia
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bene culturalerilievo, frammento
soggettoScena dionisiaca
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 00152441
localizzazioneItalia, Lombardia, MN, Mantova
datazionesecc. I a.C./ I ; 50 a.C. - 50 [analisi stilistica]
ambito culturalearte romana(analisi stilistica)
materia tecnicamarmo/ scultura/ trapanatura
misurecm, alt. 94, largh. 93,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiRilievo quadrangolare con la parte superiore in gran parte perduta. La base è lievemente aggettante. Mancano la testa della Menade e quella del satiro. Rotture negli arti. Manca la parte superiore sinistra. Tracce di colorazione rossastra. In epoca rinascimentale furono rifatte alcune parti mancanti (ora di nuovo perdute); varie tracce di interventi di rilavorazione. L'opera è murata entro una nicchia, alla destra del nicchione centrale della parete orientale della Galleria dei Marmi.Nudi maschili: giovane satiro. Terra: terreno roccioso. Oggetti: otre; corno potorio; cassetta. Figure maschili: fauno. Figure femminili: Menade; satiressa. Abbigliamento: (Menade) veste. Decorazioni: bucranio con festone. Costruzioni: costruzione isodoma. Divinità minori: Sileno.
notizie storico-criticheLa figurazione del rilievo comprende l'immagine ignuda di un giovane satiro seduto su un terreno roccioso e fortemente curvato in avanti mentre regge un otre pieno di vino e ne versa nel corno patorio di un fauno seduto a terra che allunga il braccio sinistro e con la mano destra solleva un lembo della veste di una Menade vista di spalle, la quale tiene una casetta quadrangolare (di dubbia interpretazione). Sullo sfondo è una parete con un bucranio da cui pende un festone e accanto una costruzione isodoma con accenno di finestra in alto. A tali costruzioni si appoggiano a sinistra un sileno di tre quarti e a destra una satiressa che abbraccia il satiro. L'autenticità della scultura fu a lungo e variamente discussa ma prevalse l'opinione che si trattasse di opera romana. Rientra in quella tradizione ellenistica che improntò l'arte soprattutto augustea, al cui periodo il rilevo viene più specificatamente riferito (Guerrini). La provenienza è sconosciuta ma nel XVI secolo doveva trovarsi a Mantova ed essere noto anche a Giulio Romano. La scultura fu trasferita al Museo dell'Accademia nel 1779 proveniente dalla Galleria dei Marmi (o dei Mesi) in palazzo Ducale, alla cui parete orientale si trovava murata, precisamente alla destra del nicchione centrale come mostra uno dei disegni di Ippolito Andreasi del 1568, conservati a Dusseldorf (Burckhardt, 1989). E' da presumersi che il rilievo, come per gli altri pezzi della collezione statuaria, sia poi pervenuto al Palazzo degli Studi e poi ancora a Palazzo Ducale a seguito della Convenzione del 1915 tra Comune di Mantova e Stato Italiano. In anni recenti l'opera è stata ricollocata nella stessa posizione indicata nel disegno di Dusseldorf.
altra localizzazioneluogo di deposito: Italia, Lombardia, MN, Mantova; luogo di deposito: Italia, Lombardia, MN, Mantova; luogo di deposito: Italia, Lombardia, MN, Mantova
bibliografiaSpinazzola Levi A.( 1945-46)pp. 218-221; Guerrini L.( 1987)pp. 36-38; Burckhardt J.( 1989)pp. 412-415
definizionerilievo
regioneLombardia
provinciaMantova
comuneMantova
ente schedatoreS23
ente competenteS23
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Tamassia A. M.; Funzionario responsabile: Trevisani F.; Trascrizione per informatizzazione: Padrin M. (2009); Aggiornamento-revisione: Rodella G. (2009), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); Montanari E. (2009), Referente sc
anno creazione2009
anno modifica2009; 2009

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