Invernomuto.net

Ho realizzato questo sito per rendere disponibile alla consultazione questa mole enorme di dati altrimenti difficilmente consultabili :)

Opera d'arte Sante dell'ordine certosino di De Mottis Iacopino (/1505), a Certosa di Pavia

L'opera d'arte Sante dell'ordine certosino di De Mottis Iacopino (/1505), - codice 03 00702286 di De Mottis Iacopino (/1505), si trova nel comune di Certosa di Pavia nella provincia di Pavia sita in chiesa, Chiesa della Certosa delle Grazie, Certosa di Pavia, viale Monumento, 4, prima cappella a sinistra, volta
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto murale
soggettoSante dell'ordine certosino
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 00702286
localizzazioneITALIA, Lombardia, PV, Certosa di Paviaviale Monumento, 4
contenitorechiesa, Chiesa della Certosa delle Grazie, Certosa di Pavia, viale Monumento, 4, prima cappella a sinistra, volta
datazionesec. XV ; 1488 - 1489 [bibliografia]
autoreDe Mottis Iacopino (/1505),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
misurecm, alt. 0, largh. 516, lungh. 510,
condizione giuridicaproprietà Stato, Demanio
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: sante monache.
notizie storico-criticheLa decorazione della volta della prima cappella a sinistra è attribuibile a Iacopino de Mottis, membro di una famiglia di pittori e istoriatori di vetro operosi in Lombardia nel sec. XV. Figlio di Cristoforo, Iacopino fu attivo con il padre e il fratello Agostino alla Certosa di Pavia. La sua attività è documentata dalle Memorie del priore della Certosa Matteo Valerio, il quale annota che nel 1488-89 "Jacobino de' Mottis et compagni pittori dipinsero le invetriate della chiesa e poi dipinsero la cappella dove è l'invetriata con li doi santi monaci dell'ordine, la cappella dove è l'invetriata con Santa Apollonia et la cappella dove sono dipinti li 4 Santi Conversi dell'Ordine". Gli affreschi con busti di monache certosine sono forse identificabili con quelli della cappella "dove è l'invetriata con Santa Apollonia". L'assegnazione al de Mottis è comprovata dalle analogie con il trittico oggi nella chiesa di San Giusto a Susa, per il quale il pittore venne pagato dai certosini di Pavia nel 1491. Elementi comuni sono la tipologia femminile, identica per le sante certosine e la Madonna di Susa, gli incarnati "lapidei", le forme appuntite dei panneggi e delle mani. Tipica di Iacopino è anche l'esiguità dei corpi, sottili sotto le vesti. La certosina verso la finestra sembra resa con maggiore finezza delle altre e assume un'aria un po' civettuola, poco consona al chiostro. ||Alla pittura quattrocentesca sono state sovrammesse evidenti ridipinture tra i secoli XVII e XIX. Piuttosto rovinati sono i due tondi verso le pareti settentrionale e occidentale, a causa delle infiltrazioni di umidità. Si riscontrano vaste cadute di colore. Sullo sfondo azzurro dei tondi erano disegnate teste di angioletti, di cui rimangono scarse tracce. ||L'identificazione delle sante certosine è di difficile soluzione. Esse hanno attributi abbastanza comuni, come il rosario e la croce. Tra le sante dell'ordine più note vi sono Santa Rosellina, Santa Beatrice di Ornacieux e Santa Margherita di Oingt.
definizionedipinto murale
regioneLombardia
provinciaPavia
comuneCertosa di Pavia
indirizzoviale Monumento, 4
ente schedatoreS27
ente competenteS27
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Curti, Elisa; Funzionario responsabile: Lodi, Letizia
anno creazione2001
latitudine45.256213
longitudine9.146125

oppure puoi cercare...