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Opera d'arte Sant'Antonio Abate e San Biagio a Alessandria

L'opera d'arte Sant'Antonio Abate e San Biagio - codice 01 00030969 si trova nel comune di Alessandria, capoluogo dell'omonima provincia
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bene culturalevaso da farmacia, serie
soggettoSant'Antonio Abate e San Biagio
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00030969
localizzazioneItalia, Piemonte, AL, Alessandria
datazionesec. XVII seconda metà; 1650 - 1699 [analisi stilistica]
ambito culturalebottega savonese(analisi stilistica)
materia tecnicamaiolica/ pittura
misurealt. 41, largh. 32,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiI grandi vasi, con doppio manico ad ansa, corpo ovalare, piede breve, fondo leggermente concavo privo di marca, collo largo e imboccatura con orlo espanso, corredati da coperchi a calotta rialzata, con pomello di presa a doppio rocchetto, sono in maiolica ad impasto giallognolo e rivestimento bianco lucido, con piccole protuberanze scure dovute a difetti di cottura. Coperchio: il pomello è decorato ad anelli e strisce azzurre, la calotta amotivi stilizzati: riccioli e foglioline azzurre, fiori con centro giallo bordato di bruno e petali azzurri; il bordo ha una doppia raggiera a striscette azzurre. Vaso: i manici, di colore azzurro, presentano sulla parte esterna, in rilievo, una decorazione a forma di croce, di colore giallo. Il piede è decorato con striscette azzurre. La decorazione policroma stilizzata a motivi floreali, già descritta per il coperchio, si snoda su due fasce, delimitate da linee azzurre. La fascia centrale presenta una scritta in nero su fondo bianco, indicante il contenuto del vaso e conclusa da un segno grafico a nodo di Savoia, e due figure di santi. Continua al campo 'OSSERVAZIONI'.Soggetti sacri. Personaggi: S. Antonio Abate; S. Biagio. Abbigliamento. Attributi: (S. Antonio Abate) fuoco; pastorale; campana; porco; mitria; (S. Biagio) pettine da cardatore; mitria; aureola.
notizie storico-criticheI grandi vasi, destinati nell'impiego farmaceutico agli sciroppi, (cfr. G. Pesce, "Maioliche ligure da farmacia", Milano 1960) appartengono al corredo della farmacia dell'Ospedale dei SS. Antonio e Biagio di Alessandria, istituita nel 1673 con le donazioni del canonico Giacomo Francesco Pomesano (Rogiti Tommaso Varzi). Ne fu ordinato l'acquisto nel 1675 e furono probabilmente fabbricati per la farmacia di questo Ospedale poichè recano le effigi dei santi titolari. La provenienza di vasi della Farmacia del Convento di S. Croce a Bosco Marengo risulta essere una supposizione non confermata nè da dati storici nè da dati d'archivio. I grandi vasi compaiono in numero di 14 in un inventario del 1710 riferito al 1707 e inun inventario del 1718; tali inventari forniscono notizie sullo stato di conservazione dei vasi, dimostrando che a quella data, erano già in uso da tempo. La forma, pancia e piede non troppo slanciati, manici ad ansa, e la decorazione stilizzata con largo uso di azzurro, li collegano alla produzione ceramica savonese della seconda metà del XVII secolo, di fattura dozzinale. Conferma questa ipotesi l'appartenenza della stessa serie dei due grandi vasi, con doppio manico ad ansa, recanti le figure dei SS. Antonio e Biagio di fabbrica savonese (L. Campanile, "Vasi da farmacia", Milano 1973) acquistati dal Museo Civico di Torino nel 1874. L'ipotesi che invece i vasi provengano da fabbriche piemontesi o venete (C. Pedrazzini, "La farmacia storica e artistica italiana", Milano 1934) non è suffragata da soddisfacenti confronti stilistici. Nel 1869 i vasi antichi si trovano nel magazzino della Farmacia. Nel 1906 l'Amministrazione dell'Ospedale approva la proposta di vendere alla Richard-Ginori gli antichi vasi e di acquistarne di nuovi, ma tale vendita non è poi avvenuta. In data 18/2/1925 in conformità alle deliberazioni dell'1/10/1924, l'Amministrazione delle Opere Pie Ospitaliere da in consegna al Comune di Alessandria 230 vasi in buono stato di conservazione, tra i quali sono elencati 10 vasi grandi, rotondi, con piede, due manici e coperchio, affinchè vengano collocati temporaneamente nel Museo Civico, rimanendo di proprietà delle Opere Pie Ospedaliere (L. Madaro, "La Biblioteca Civica, la Pinacoteca e il Museo di Alessandria", estratto dalla guida generale della Provincia di Alessandria, Alessandria 1925). Di questa consegna esiste una regolare ricevuta, firmata dal magazziniere municipale, nella quale però i vasi sembrano essere 231. Il 15/02/1932 il Museo Civico restituisce all'Ospedale 39 vasi, tra questi sono indicatoi 7 grandi vasi rotondi per decorare la farmacia riordinata nel 1931 (Agapiti, "L'ospedale Civile di Alessandria", in "Alexandria", II, 1934, fasc. 4). Rimangono quindi in deposito nel Museo Civico 191 vasi, e tale presenza è documentata fino al 26/09/1933 (Archivio Biblioteca e Ospedale). In data 08/07/1946 il Comune informa che risultano giacenti presso il Museo Civico nç 112 vasi, che vengono restituiti all'Ospedale il 02/04/1955.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Piemonte, AL, Alessandria; luogo di provenienza: Piemonte, AL, Alessandria; luogo di provenienza: Piemonte, AL, Alessandria; luogo di provenienza: Piemonte, AL, Alessandria
bibliografiaMadaro L.( 1925)pp. 9-10; Pedrazzini C.( 1934)pp. 93, 95, 113; Agapiti( 1934)p. 122
definizionevaso da farmacia
regionePiemonte
provinciaAlessandria
comuneAlessandria
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Soffiantino M. P.; Funzionario responsabile: Spantigati C. E.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Bombino S. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Bombino S. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1982
anno modifica2006

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