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Opera d'arte Sant'Ambrogio rifiuta l'ingresso in chiesa all'imperatore Teodosio (parete sinistra), Miracolo delle api che si posano sulla bocca di Sant'Ambrogio bambino nella culla e monocromi di San Gervasio e San Protasio (parete frontale) di Cane Carlo (1615/ 1685), Crena (notizie 1660), a Certosa di Pavia

L'opera d'arte Sant'Ambrogio rifiuta l'ingresso in chiesa all'imperatore Teodosio (parete sinistra), Miracolo delle api che si posano sulla bocca di Sant'Ambrogio bambino nella culla e monocromi di San Gervasio e San Protasio (parete frontale) di Cane Carlo (1615/ 1685) di Cane Carlo (1615/ 1685), Crena (notizie 1660), si trova nel comune di Certosa di Pavia nella provincia di Pavia sita in chiesa, Chiesa della Certosa delle Grazie, Certosa di Pavia, viale Monumento, 4, sesta cappella a sinistra
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto murale, complesso decorativo
soggettoSant'Ambrogio rifiuta l'ingresso in chiesa all'imperatore Teodosio (parete sinistra), Miracolo delle api che si posano sulla bocca di Sant'Ambrogio bambino nella culla e monocromi di San Gervasio e San Protasio (parete frontale)
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 00702305 - 0
localizzazioneITALIA, Lombardia, PV, Certosa di Paviaviale Monumento, 4
contenitorechiesa, Chiesa della Certosa delle Grazie, Certosa di Pavia, viale Monumento, 4, sesta cappella a sinistra
datazionesec. XVII ; 1661 - 1661 [bibliografia]
autoreCane Carlo (1615/ 1685), Crena (notizie 1660),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
misurecm, alt. 640, largh. 508, cm, alt. 640, largh. 511,
condizione giuridicaproprietà Stato, Demanio
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: Sant'Ambrogio; Teodosio (imperatore).
notizie storico-criticheGli affreschi, dipinti da Carlo Cane nel 1661 sulle pareti della sesta cappella di sinistra, rappresentano due episodi della vita di Sant'Ambrogio, a cui è dedicata la cappella. Il riquadro sotto la finestra rappresenta un episodio risalente all'infanzia del Santo, quando questi ancora nella culla venne visitato da uno sciame di api che si posarono sulla sua bocca a indicare l'eloquenza e l'abilità oratoria che avrebbe acquisito da adulto. La fantesca seduta a fianco della culla cerca invano di scacciare gli insetti agitando una pezza bianca. Gli altri due personaggi sono verosimilmente la madre e il padre di Ambrogio. La prima alza la mano come a fermare la domestica, mentre il secondo indica stupito l'evento miracoloso.||I due monocromi su piedistallo ai lati del riquadro rappresentano i Santi martiri Gervasio e Protasio, raffigurati anche nella pala bergognonesca che orna l'altare della cappella (lo stesso vale per il monocromo sulla controfacciata della cappella, con Santa Marcellina, anch'essa presente nella pala). Sopra i santi martiri, all'altezza della finestra, due angeli reggono altrettanti attributi di Sant'Ambrogio, il calice e lo scudo. Altri due emblemi si ritrovano nei monocromi sulla parete destra, ai lati dell'altare: una brocca liturgica con la scritta "in honorem" e lo specchio ustorio con l'iscrizione "acceptum reddo". L'intera cappella è dunque pervasa dai simboli del Santo dedicatario, come avviene anche nelle altre cappelle (A. Spiriti, comunicazione orale).||La scena dipinta sulla parete sinistra rappresenta invece Sant'Ambrogio che impedisce all'imperatore romano Teodosio I di entrare in chiesa. Il gesto del Santo, che pone una mano sul petto del sovrano allontanandolo, è particolarmente eloquente. Il suo coraggio è sottolineato dall'iscrizione sul cartiglio in alto ("impavidus pastor"). Le insegne pastorali sono rappresentate ai lati del riquadro: due angioletti reggono rispettivamente la mitria (a sinistra) e il pallio (a destra).||Secondo la testimonianza del priore della Certosa Matteo Valerio, le quadrature sarebbero state eseguite nel 1660 dal Crena (o Carenna), di cui però non si hanno ulteriori notizie. Secondo A. Spiriti (2008), le figure finto-bronzee, gli scorci, le edicole sopra le porte, i finti rilievi a girari e i festoni si devono a Antonio Busca, autore degli affreschi della cappella di San Siro (quinta a destra). Le decorazioni rivelano tuttavia una certa meccanicità che fa supporre un possibile intervento da parte di Francesco Villa o di altri aiuti, come Marcantonio Pozzi (nipote di Giovanni Battista) e i Marliani. Lo stesso studioso ha individuato i temi raffigurati nelle edicole monocrome della parete sinistra. In quella di sinistra, si legge "irrite undique conatu", sotto vi è dipinta una torre costruita su una roccia che viene sferzata dai venti ma resiste alle intemperie, a significare la forza con cui la chiesa si oppone a qualsiasi attacco. A destra, sopra le fronde di un albero attorno a cui vola uno sciame di api (che ricorrono anche nell'episodio dipinto sotto la finestra), si legge "operosae non onerosae".
definizionedipinto murale
regioneLombardia
provinciaPavia
comuneCertosa di Pavia
indirizzoviale Monumento, 4
altri codicisito
ente schedatoreS27
ente competenteS27
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Curti, Elisa; Funzionario responsabile: Lodi, Letizia
anno creazione2011
latitudine45.256213
longitudine9.146125

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