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Opera d'arte Sant'Alessandro in preghiera di Allegrini Francesco (1615- 1620/ post 1679), a Roma

L'opera d'arte Sant'Alessandro in preghiera di Allegrini Francesco (1615- 1620/ post 1679), - codice 12 00160284 di Allegrini Francesco (1615- 1620/ post 1679), si trova nel comune di Roma, capoluogo dell'omonima provincia sita in chiesa, Chiesa dei SS. Cosma e Damiano, via dei Fori Imperiali, 1, cappella di Sant'Alessandro, seconda a sinistra, volta
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettoSant'Alessandro in preghiera
tipo schedaOA_3.00
codice univoco12 00160284
localizzazioneItalia, Lazio, RM, Romavia dei Fori Imperiali, 1
contenitorechiesa, Chiesa dei SS. Cosma e Damiano, via dei Fori Imperiali, 1, cappella di Sant'Alessandro, seconda a sinistra, volta
datazionesec. XVII ; 1655 (ca.) - 1655 (ca.) [bibliografia]
autoreAllegrini Francesco (1615- 1620/ post 1679),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
misurealt. 210, largh. 250,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero dell'Interno, Fondo Edifici di Culto (F.E.C.)
dati analiticiNR (recupero pregresso)personaggi: Sant'Alessandro; figure.
notizie storico-criticheNel dipinto è evidente un interesse completamente nuovo per il movimento, un dinamismo che sfrutta le torsioni del repertorio manieristico e le enfatizza sino ai limiti del moto barocco. Il pittore dovette certamente entrare in contatto con la corrente del cortonismo romano, spaziando al di fuori della chiusa tradizione arpinesca. Tale contatto avvenne attorno alla metà del sesto decennio (1655 circa), protraendosi in maniera assai viva fino alla fine del settimo (1670 ca.). E' all'inizio di questo periodo che va datata la cappella di Sant'Alessandro; l'Allegrini nel decennio 1650-'60 era infatti intento a lavorare in luoghi ove era dominante l'influenza di Pietro da Cortona: E' probabile quindi che egli si sia trovato a far parte della cerchia del Berrettini, se venne nominato Accademico di San Luca, nel '55 insieme al Mola. Allargò la sua cultura pittorica l'incontro negli anni '50 con il Dughet, con il quale lavorò a una serie di paesaggi a Palazzo Costaguti. Comunque la sua non fu una vera e propria trasformazione artistica, perchè mai riuscì a liberarsi del linguaggio del Cav. d'Arpino e mai si abbandonò alla libera spazialità del barocco decorativo romano, di stampo neoveneziano.
bibliografiaIamurri L.( 1995)p. 20
definizionedipinto
regioneLazio
provinciaRoma
comuneRoma
indirizzovia dei Fori Imperiali, 1
ente schedatoreS50
ente competenteS50
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Mangia P.; Funzionario responsabile: Tempesta C.; Trascrizione per informatizzazione: Aloisi P. (2005); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Pellegrineschi P. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1982
anno modifica2006
latitudine41.894283
longitudine12.485231

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