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Opera d'arte Sant' Orsola tra le compagne adorata da un gruppo di flagellanti di Maestro di Barga (notizie inizio sec. XV), a Pisa

L'opera d'arte Sant' Orsola tra le compagne adorata da un gruppo di flagellanti di Maestro di Barga (notizie inizio sec. XV), - codice 09 00406040 di Maestro di Barga (notizie inizio sec. XV), si trova nel comune di Pisa, capoluogo dell'omonima provincia sita in monastero (ex), benedettino, Museo Nazionale di S. Matteo, Piazza San Matteo in Soarta, 1, Museo Nazionale di S. Matteo
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bene culturaledipinto
soggettoSant' Orsola tra le compagne adorata da un gruppo di flagellanti
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00406040
localizzazioneItalia, Toscana, PI, PisaPiazza San Matteo in Soarta, 1
contenitoremonastero (ex), benedettino, Museo Nazionale di S. Matteo, Piazza San Matteo in Soarta, 1, Museo Nazionale di S. Matteo
datazionesec. XV prima metà; 1400 (ca.) - 1430 (ca.) [analisi stilistica; bibliografia]
autoreMaestro di Barga (notizie inizio sec. XV),
materia tecnicatavola/ pittura a tempera/ doratura
misurealt. 67, largh. 56,
condizione giuridicaproprietà Stato, Museo nazionale di San Matteo
dati analiticiL'opera è costituita da due tavole bombate che formavano le due facce, trilobate, di una bandinella processionale. Raffigura Sant' Orsola tra le compagne adorata da un gruppo di flagellanti nel recto ela Crocifissione nel verso.Personaggi: Sant'Orsola; compagne; flagellanti.
notizie storico-criticheRispetto alle tipiche bandinelle pisane, questa presenta le due facce trilobate e bombate: probabilmente essa doveva essere particolarmente monumentale, con una cornice assai massiccia e riccamente decorata, non dissimile da quelle delle insegne processionali siciliane dette "gonfaloni". Una faccia della bandinella rappresenta la Santa martire Orsola assisa su un trono ed incoronata da due angeli; essa tiene nella mano sinistra la freccia, con la quale, secondo la tradizione, sarebbe stata trafitta dagli Unni pagani, i quali uccisero anche le sue compagne vergini, che infatti nel dipinto sono raffigurate al fianco della santa (quelle più vicine al trono recano nelle mani le palme, simbolo del martirio). Ai piedi della martire sono inginocchiati sei membri di una confraternita di flagellanti, come dimostra il fatto che essi indossano il saio bianco con cappuccio che copre il volto e con l'apertura sulla schiena destinata a ricevere i colpi della frusta con tre corde, chiamata "flagello", durante la punizione corporale. L'iconografia della Santa adorata da flagellanti è di per sé una prova indiscutibile del fatto che la bandinella fu commissionata da una confraternita di flagellanti dedicata a Sant'Orsola (Savettieri 1999). L'esistenza di una tale confraternita in Pisa è attestata da un erudito del '600, il Tronci, il quale ne racconta la storia, precisando che essa fu fondata nel 1420, anno che dunque può costituire un approssimativo punto di riferimento per datare l'opera. Nel XV secolo la confraternita ebbe sede presso il convento di clausura delle monache di Santa Marta; in seguito si stabilì nella chiesa di San Luca e nel 1489 presso il monastero di San Michele in Borgo. La bandinella - citata nell'inventario della collezione Zucchetti che pervenne nel museo (1796) - fu riferita all'Orcagna (Polloni 1837), a scuola senese (Supino 1894; Bellini Pietri 1906), poi ad un pittore vicino al bolognese, ma attivo a Siena, Michele di Matteo (Vigni 1950) e a ignoto pittore tardogotico toscano (Carli 197). In seguito è stata attribuita al cosiddetto "Maestro di Barga"(Caleca 1978), anonimo maestro attivo in Pisa e in Lucca per l'appunto nei primi decenni del Quattrocento (Zeri 1976, pp.42-6). Stilisticamente la bandinella s'inserisce all'interno del "gotico internazionale": lo rivela il generale effetto di preziosità e splendore, come dimostra la ricca veste della Santa, o la fine decorazione delle aureole. D'altro canto va notato che, nonostante la profusione decorativa, le scene non sono prive di indicazioni spaziali: ad esempio alcune aureole ed i braccioli del trono sono scorciati; le pieghe delle vesti, le mani e i volti dei personaggi hanno un certo vigore plastico, che contribuisce a creare un effetto di volume e di tridimensionalità. In questa come in altre sue opere il Maestro di Barga mostra affinità con altri pittori anch'essi inseriti nella cultura del gotico internazionale come Gherardo Starnina (Firenze 1354 ca.-ante 1413), che fu attivo anche in Spagna, e Alvaro Pirez, pittore portoghese attestato in Toscana fin dal 1421 ed aggiornato sulla cultura fiorentina di primo '400, in particolare proprio sullo stesso Starnina. Va infine sottolineato che la bandinella presenta punti di contatto con la pittura emiliana del tempo (Caleca 1998).
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, PI, Pisa; luogo di collocazione successiva: Toscana, PI, Pisa; luogo di collocazione successiva: Toscana, PI, Pisa; luogo di collocazione successiva: Toscana, PI, Pisa
committenzaConfraternita di Sant'Orsola
bibliografiaPolloni B.( 1837)p. 20, nn. 103-4; Supino B.I( 1894)p. 69; Bellini Pietri A.( 1906)pp. 127-8, nn. 23-4; Vigni G.( 1950)p. 74; Carli E.( 1974)pp. 87-8; Zeri, F.( 1976)pp. 42-6; Caleca, A.( 1998)pp. 302-3; Caleca A.( 1978)
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaPisa
comunePisa
indirizzoPiazza San Matteo in Soarta, 1
ente schedatoreS39
ente competenteS39
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Cerrai; Funzionario responsabile: Burresi M.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Ramaci S. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1996
anno modifica2007
latitudine43.714487
longitudine10.407340

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