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Opera d'arte San Romualdo invia San Bonifacio in missione in Ungheria di Sacchetti Giovanni Francesco (notizie 1663-1720), a Lanzo Torinese

L'opera d'arte San Romualdo invia San Bonifacio in missione in Ungheria di Sacchetti Giovanni Francesco (notizie 1663-1720), - codice 01 00211799 di Sacchetti Giovanni Francesco (notizie 1663-1720), si trova nel comune di Lanzo Torinese nella provincia di Torino
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoSan Romualdo invia San Bonifacio in missione in Ungheria
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00211799
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, Lanzo Torinese
datazionesec. XVII ; 1663 - 1664 [analisi stilistica; contesto]
autoreSacchetti Giovanni Francesco (notizie 1663-1720),
materia tecnicatela di lino/ pittura a olio
misurecm., alt. 312, largh. 181,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiNR (recupero pregresso)Soggetti sacri. Personaggi: San Romualdo; San Bonifacio. Attributi: (San Romualdo) bastone; scala; (San Bonifacio) tiara. Figure: angeli; uomini; soldati. Abbigliamento. Oggetti: tenda; rogo. Paesaggi. Piante: alberi.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: arme, Qualificazione: gentilizia, Identificazione: Graneri Gaspare, Posizione: in basso a destra, Descrizione : d'azzurro, con la fascia accompagnata in capo da una torre, in punta da tre spighe di grano, tutto d'oro.,
notizie storico-critichePoco evidente è la motivazione della scelta del Sacchetti, dato che l'opera di Lanzo risulterebbe la prima nota del pittore. La data 1663-1664 proposta da A. Cavallari Murat (CAVALLARI MURAT A:, Il Lanfranchi e altri artisti all'eremo di Lanzo in Bollettino della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti, n.s., 1960-61, XIV-XV, pp. 74-76) sembra verosimile non solo in rapporto alle vicende costruttive dell'edificio ma anche in relazione alla conduzione stilistica del quadro. L'iconografia, probabilmente per volontà dell'Ordine, fa riferimento al dipinto di Andrea Sacchi realizzato nel 1631 per la chiesa romana di Sant'Antonio su commissione dell'ordine camaldolese (Roma, Pinacoteca Vaticana). Lo stile invece pur con un impasto pittorico diverso, sembra cercare avvicinamenti alla cultura romana importata da Miel mentre l'impaginazione si confronta con le scelte di Giovanni Andrea Casalle per gli affreschi del 1660 nella cappella dei SS. Cosma e Damiano (ora San Giovanni Battista) nel Duomo di Torino. La disposizione in primo piano dei due Santi e l'arretramento sul fondo assiepato di figure con scene relative alla vita e al martirio del Santo vescovo sono elementi che datano il quadro agli anni dell'impresa di riarredo del Duomo torinese confrontandosi con il dipinto di Bartolomeo Caravoglia nel Duomo di Torino che raffigura i SS. Ippolito e Cassiano. Si veda la scheda dell'opera di M. di Macco in M. DI MACCO, G. ROMANO (a cura di), Diana trionfatrice arte di corte nel Piemonte del Seicento, catalogo della mostra, Torino, 1989, pp. 203-204. Per quanto riguarda la committenza di Gaspare Graneri testimoniata dal suo stemma si confronti A. MANNO, Il patriziato saubalpino, 1895-1896, vol. XII, pp. 503-504.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Piemonte, TO, Lanzo Torinese
committenzaGraneri Gaspare (1663/ 1664)
bibliografiadi Macco M./ Romano G.( 1989)pp. 203-204; Cavallari Murat A.( 1960-1961)pp. 74-76; Manno A.( 1895-1896)V. XII, pp. 503-504
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneLanzo Torinese
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Ruffino M. P.; Funzionario responsabile: Di Macco M.; Trascrizione per informatizzazione: Comoglio S. (2007); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Comoglio S. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1993
anno modifica2007

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