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Opera d'arte San Massimo di Augero Amedeo (1799/ 1884-1888), a Agliè

L'opera d'arte San Massimo di Augero Amedeo (1799/ 1884-1888), - codice 01 00208400 di Augero Amedeo (1799/ 1884-1888), si trova nel comune di Agliè nella provincia di Torino sita in castello, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Piano primo, Vestibolo Salone di S. Massimo: parete sinistra
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bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoSan Massimo
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00208400
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, AglièNR (recupero pregresso)
contenitorecastello, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Piano primo, Vestibolo Salone di S. Massimo: parete sinistra
datazionesec. XIX metà; 1848 - 1848 [data]
autoreAugero Amedeo (1799/ 1884-1888),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 261.5, largh. 171.5,
condizione giuridicaproprietà Stato, Castello di Agliè
dati analiticiIl dipinto presenta una cornice in legno intagliato dipinto di blu con profili dorati. Raffigura il vescovo San Massimo a figura intera, abbigliato con paramenti sacri riccamente ornati, con il pastorale. Alla sua destra si trova un tavolino, cui sono appoggiati messale, mitra e campanella. Sullo sfondo è raffigurato un frate inginocchiato in preghiera.Personaggi: San massimo. Attributi: (san massimo) pastorale. Figure: uomo. Abbigliamento religioso.
notizie storico-criticheIl dipinto è registrato negl inventari con varie collocazioni ("Negli Armadii dell'Intendenza" nel 1855, nell' "Alloggio del Principe di Carignano" nel '57 e successivamente al secondo piano), diverse identificazioni del soggetto (da Sampietro riconosciuto in San Antonio Abate e due anni dopo come S. Filiberto Vescovo) e attribuzioni (a Marghinotti nel 1964 e 1876).La tela è datata 1848 e firmata da Amedeo Augero (Verolengo presso Torino 1799 - 1885?), che ebbe una prima formazione avvenuta probabilmente in famiglia, in cui si contavano pittori e scultori in legno. Compiuto un soggiorno a Roma, fece ritorno a Torino e si avvicinò alla corte sabauda, da cui ricevette alcune importanti commissioni. A partire dalla metà del secolo predilesse soggetti religiosi destinati a privati e a istituzioni religiose (cfr. Piergiorgio Dragone, "Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1830-1865", Torino 2001, p. 303). La sua produzione è ricostruibile dai titoli presenti nei cataloghi delle mostre torinesi della Promotrice, a cui partecipò a lungo (cfr. E. Castelnuovo-M. Rosci, a cura di, "Cultura figurativa e architettonica negli stati del Re di Sardegna 1773-1861", catalogo della mostra, Torino 1980, v. III p. 1391 di Gozzoli M. C.). L'opera in esame compare in un elenco di "Commissioni di Belle Arti. Roma ... Stato pel Bilancio 1848 ... Augero Pittore per un Incona/ Il Prezzo non è ancora stabilito, si calcola intanto per 1500" (ASTO, Duca di Genova, Casa Maria Cristina mazzo 1 fasc. nuovo 14 Belle Arti già mazzo 39 fascc. 17 e 18/ 40bis fascc. 30-31 1846-48).
committenzaBorbone Maria Cristina di Regina
bibliografiaDragone P.( 2001)p. 303; Castelnuovo E./ Rosci M.( 1980)v. III p. 1391 di Gozzoli M. C
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneAgliè
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Traversi P.; Funzionario responsabile: Ragusa E.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2004
anno modifica2007
latitudine45.366166
longitudine7.775800

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