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Opera d'arte San Lorenzo di Maestro del Polittico di S. Pietro Caveoso (notizie 1536), a Matera

L'opera d'arte San Lorenzo di Maestro del Polittico di S. Pietro Caveoso (notizie 1536), - codice 17 00133426 di Maestro del Polittico di S. Pietro Caveoso (notizie 1536), si trova nel comune di Matera, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettoSan Lorenzo
tipo schedaOA_3.00
codice univoco17 00133426
localizzazioneItalia, Basilicata, MT, Matera
datazionesec. XVI ; 1536 - 1536 [data]
autoreMaestro del Polittico di S. Pietro Caveoso (notizie 1536),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
misurealt. 161, largh. 98,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: San Lorenzo. Strumenti del martirio: (San Lorenzo) graticola. Oggetti: libro.
notizie storico-criticheLa cripta degli Evangelisti è tra le più importanti presenti nel materano soprattutto perché la sua decorazione pittorica è datata 1536 (data che fi gura tanto vicino l'immagine della Madonna di Costantinopoli, quanto vici n o a quella di S. Luca). Come osservato da Latorre (Latorre 2003, p. 12) e prima di lui da Padula-M otta-Lionetti (Padula-Motta-Lionetti, 1995, p. 137), la cripta faceva part e di una pecchiara, luogo adibito all'allevame nto delle api; era cioè una cappella privata della famiglia Groya. L'uso a pecchiara del complesso, cu i faceva parte la cripta viene confermato dal la probabile presenza nel pro nao dell'immagine di S. Ambrogio, protettore degli apicoltori (Latorre, 20 03, pp. 52-53). Latorre (Latorre, 2003, p. 12) pubblica un atto notarile d el 14 marzo 1570 del notaio Vincenzo Gambe ro con cui Francisco Groya permu ta la cripta a Marco Malvindi. Francesco è uno dei figli di Don Pirro Groy a, proprietario negli anni Trenta-Quaran ta della pecchiara e quindi della cripta (Latorre, 2003, p. 12). Per Lator re (Latorre, 2003, p. 51) Don Pirr o è rappresentato ai piedi di S. Eustac hio con i componenti maschili della sua famiglia, mentre quelli femminili sono ai piedi della Madonna di Cost antinopoli. Il programma pittorico del la cripta è chiaramente espressione della volont à del committente; si uni sce infatti il culto per S. Ambrogio e quello per S. Rocco, sempre nel pro nao, e S. Apollonia, santi taumaturgici, invocati contro la peste e il mal di denti; il culto per S. Eustachio è frequente a Matera, essendo uno dei protettori della città, e forse realmente la sce lta di allargare il sant oriale ai santi Pietro martire, Antonio da Padova e S. Francesco da Paola, può essere dovuta alla volontà di rappresentare i santi di cui i figli di Don Pirro portavano il nome (Latorre, 2003, p. 51 ). E' segnalata l'immag ine di S. Cristoforo, una sinopia, a destra dell'in gresso (Latorre, 2003, p. 36). Non solo, grande importanza viene data alla Vergine, rappresentat a come Annunciata e come Madonna delle Grazie. E' probabile che gli affres chi del pronao e della cripta appartengano ad u no stesso periodo, anche s e il cattivo stato di conservazione rende questa solo una ipotesi. Gli aff reschi della cripta sono stati da Grelle attribuiti al Maestro del Trittic o di S. Pietro Caveoso (Grelle, 1981, pp. 74-75), pittore diverso d a quel lo che opera nella cripta di Cristo alla Gravinella (si osservi un d ivers o modo di trattare la pelle del viso, la barba, di delineare gli occh i, l umeggiare gli abiti); quest'ultimo mi pare aderisca meglio alle innova zio ni introdotte da Simone da Firenze, già nel 1532, come dimostra il s. P ie tro (insieme agli altri Apostoli) della predella, opera forse di bottega , della chiesa di S. Michele a Potenza, nel cui ambito maturano indubbiame nte entrambi gli artisti (Grelle ritiene che il pittore di Cristo alla Gra vinella sia, forse, della bottega di quello della Cripta degli Evangelist i , Grelle, 1981, pp. 74-75). Credo, infatti, che la cripta degli Evangeli st i sia stata eseguita poco dopo quella di Cristo alla Gravinella. Gli ar tis ti, attivi in queste cripte, probabilmente lavorarono nella stessa bot tega , maturarono da simili esperienze. Proprio il confronto tra il S. Lor enzo e il S. Antonio da Padova della cripta di Cristo alla Gravinella perm ette di notare un'ulteriore differenza tra questi due maestri, soprattutto nell a resa del volto: i toni nella cripta degli Evangelisti sono più net ti, il suo pittore predilige un maggiore linearismo (fatto sintomatico di una ce rta provincialità dell'artista) contrariamente all'altro che adotta una ta volozza cromatica meno uniforme e dalle variazioni più delicate, s oprattut to nella resa delle ombre.
bibliografiaChiese rupestri di Matera( 1966)V. I, pp. 274-275; Grelle A.( 1981)V. I, pp. 74-76, p. 247; Padula M./ Motta C./ Lionetti G.( 1995)V. I, pp. 137-138; Latorre L.( 2003)V. I, p. 59
definizionedipinto
regioneBasilicata
provinciaMatera
comuneMatera
ente schedatoreS24
ente competenteS24
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Castelluccio G.; Funzionario responsabile: De Leo M. G.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Fragasso L. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2004
anno modifica2006

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