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Opera d'arte San Girolamo e un devoto orante di Francesco di Michele (notizie fine sec. XIV), a Firenze

L'opera d'arte San Girolamo e un devoto orante di Francesco di Michele (notizie fine sec. XIV), - codice 09 00743008 di Francesco di Michele (notizie fine sec. XIV), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in monastero, già benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, Via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia, piano primo, sale del tardo Trecento, II
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bene culturaledipinto
soggettoSan Girolamo e un devoto orante
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00743008
localizzazioneToscana, FI, FirenzeVia Ricasoli, 58/60
contenitoremonastero, già benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, Via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia, piano primo, sale del tardo Trecento, II
datazionesec. XIV ; 1390 - 1395 [bibliografia]
autoreFrancesco di Michele (notizie fine sec. XIV),
materia tecnicatavola/ pittura a tempera
misurecm, alt. 177, largh. 63,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiTavola con cornice dorata cuspidata, lobata intorno alla figura del Santo; nella cuspide formella lobata con Cristo benedicente.Soggetti sacri: San Girolamo e devoto inginocchiato. Personaggi: San Girolamo; Cristo benedicente. Figure: devoto inginocchiato.
notizie storico-criticheNon è nota la provenienza della tavola, che compare nell'Inventario dei dipinti delle Gallerie fiorentine del 1880-1881; ne è stata ipotizzata l'identificazione in un dipinto proveniente dalla basilica della Santissima Annunziata, ricordato nell'Inventario degli oggetti d'arte del 1810-1813 (Palmeri in Tardo Trecento 2010). Luisa Marcucci (1965), seguendo Longhi (1940), notava elementi spagnoli nel dipinto, pensando che si trattasse del pannello laterale di un polittico; ipotesi esclusa invece dopo il recente restauro, che ha permesso di stabilire che si tratta di opera autonoma. Zeri (1968) attribuì la tavola al "Maestro di San Martino a Mensola", pittore di ambito orcagnesco che prende il nome dal trittico conservato nell'omonima chiesa, datato 1391; lo seguì la critica successiva, da Fremantle (1975) e Boskovits (1975), fino a Ladis (1992) e Skaug (1994). Bellosi (1985) proponeva di identificare il "Maestro di San Martino a Mensola" in Francesco di Michele, pittore attivo a Prato e a Firenze nell'ultimo quarto del Trecento.
altra localizzazioneluogo di deposito: Toscana, FI, Firenze; luogo di deposito: Toscana, FI, Firenze; luogo di deposito: Toscana, FI, Firenze; luogo di deposito: Toscana, FI, Firenze; luogo di deposito: Toscana, MS, Carrara; luogo di deposito: Toscana, FI, Firenze; luogo di
bibliografiaLonghi R.( 1940)p. 183, n. 20; Marcucci L.( 1965)p. 144, n. 103; Zeri F.( 1968)p. 76; Fremantle R.( 1975)pp. 281, 284; Boskovits M.( 1975)p. 379; Ladis A.( 1992)pp. 326-327, 333; Skaug E.( 1994)v. I, p. 269; Pinacoteca Accademia( 2002)pp. 31-32, 207, n. 1
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzoVia Ricasoli, 58/60
ente schedatoreS156
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Caldini R.; Funzionario responsabile: Sframeli M.; Trascrizione per informatizzazione: Caldini R. (2011)
anno creazione2011
latitudine43.777035
longitudine11.258756

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