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Opera d'arte San Giovanni da Capistrano, San Pasquale Baylon, Santa Chiara e S. Giovanni Battista in adorazione di De La Forest Louis (1668/ 1738), a Carpi

L'opera d'arte San Giovanni da Capistrano, San Pasquale Baylon, Santa Chiara e S. Giovanni Battista in adorazione di De La Forest Louis (1668/ 1738), - codice 08 00186334 di De La Forest Louis (1668/ 1738), si trova nel comune di Carpi nella provincia di Modena
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bene culturaledipinto
soggettoSan Giovanni da Capistrano, San Pasquale Baylon, Santa Chiara e S. Giovanni Battista in adorazione
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00186334
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, MO, Carpi
datazionesec. XVIII primo quarto; 1719 - 1719 [bibliografia; iscrizione]
autoreDe La Forest Louis (1668/ 1738),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 228, largh. 151,
condizione giuridicadetenzione Ente pubblico territoriale
dati analiticiColorazione generale su toni bruni e chiari, giallo luce sfumato nel fondo. S. Giovanni da Capistrano in tunica marrone regge uno stendardo azzurrini, crociato di rosso , S. Pasquale Baylon è inginocchiato e accanto a lui è S. Chiara, in velo bianco e nero. In basso è S. Giovannino sulle nubi con la pecorella. In alto, nella gloria, è l'ostensorio adorato da due Cherubini dalle ali rosate e azzurre.Personaggi: Cherubini; S. Giovanni da Capistrano; S. Pasquale Baylon; S. Chiara; S. Giovanni Battista.
notizie storico-criticheIl quadro è ricordato nella storiografia locale settecentesca, a partire dal biografo di La Forest, Eustachio Cabassi (manoscritto del secolo XVIII), poi da Tornini (manoscritto del secolo XVIII), Mantovani (manoscritto del secolo XVIII) da una carta dell'Archivio Guaitoli, Saltini (manoscritto del secolo XIX). E' pubblicato dal Campori (1855). Sull'altare è sostituito da una nicchia contenente una statuetta di S. Margherita da Cortona nel 1826 (Picconi, 1906; Saltini, manoscritto del secolo XIX); rimase dimenticato fino all'attuale restauro che lo rimise nella collocazione originaria. E' il primo dipinto che l'artista pariginoeseguì a Carpi, è il frutto di una lunga attività che svolse all'interno del Convento di San Nicolò. La data 1719, avanzata dal Cabassi, è confortata da un'iscrizione ora non più esistente ma riportata da Padre Flaminio (1760), il quale ricorda l'erezione dell'altare e della rispettiva pala. La data 1705, che si legge dietro la tela, è interpretata da Garuti (1975) nella ricostruzione critica dell'opera, come quella di un lascito della famiglia Pace che ha permesso la costruzione dell'altare. Il restauro ha sostituito il telaio, ha rifoderato, ripulito il dipinto e ha integrato le lacune che non erano numerose. Sono state lasciate spelature da vecchie puliture, evidenti nella tonaca del Santo inginocchiato a destra e nella testa di S. Chiara.
committenzaP
bibliografiaCampori G.( 1855)p. 295; Garuti A.( 1975)p. 23; Picconi da Cantalupo G.( 1906)p. 355; Cassoli M.( 1973)p. 245
definizionedipinto
regioneEmilia Romagna
provinciaModena
comuneCarpi
ente schedatoreS28
ente competenteS28
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Garuti A.; Funzionario responsabile: Bonsanti G.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Berselli E. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Berselli E. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1975
anno modifica2006

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