Invernomuto.net

Ho realizzato questo sito per rendere disponibile alla consultazione questa mole enorme di dati altrimenti difficilmente consultabili :)

Opera d'arte San Benedetto recupera la zappa nella palude di Ruthart Carl Borromaus Andreas (1630/ post 1703), a L'Aquila

L'opera d'arte San Benedetto recupera la zappa nella palude di Ruthart Carl Borromaus Andreas (1630/ post 1703), - codice 13 00026594 di Ruthart Carl Borromaus Andreas (1630/ post 1703), si trova nel comune di L'Aquila, capoluogo dell'omonima provincia sita in fortezza, Forte Spagnolo, via Colecchi, 1, Museo Nazionale d'Abruzzo, Secondo piano
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettoSan Benedetto recupera la zappa nella palude
tipo schedaOA_3.00
codice univoco13 00026594
localizzazioneItalia, Abruzzo, AQ, L'Aquilavia Colecchi, 1
contenitorefortezza, Forte Spagnolo, via Colecchi, 1, Museo Nazionale d'Abruzzo, Secondo piano
datazionesec. XVII ultimo quarto; 1675 - 1699 [documentazione]
autoreRuthart Carl Borromaus Andreas (1630/ post 1703),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 798, largh. 98,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune
dati analiticiSan Benedetto, chinato verso lo stagno, immerge nell'acqua un lungo baston e; un contadino dalle vesti brune gli indica dove cercare, un monaco assis te alla scena. Sul fondo, a sinistra, è dipinto uno sfondo di paesaggio.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheIl dipinto è menzionato nel Municipio dell'Aquila dal Bonafede (1888), che lo riferisce a Carlo Ruther. Questo pittore, nativo da Danzica, monaco c elestino, è ben noto alla letteratura locale per il ciclo benedettino nell a chiesa di Santa Maria di Collemaggio e per alcuni dipinti e bozzetti con servati durante il XIX secolo nel Municipio e ora nel Museo Nazionale (A. Leosini, Monumanti storici ed artistici della cittò di Aquila, Aquila 184 8, p. 100; A. Signorini, Monumenti storici artistici della città di Aquila e suoi contorni, Aquila 1848, pp. 101, 226; V. Zecca, Memorie artistiche istoriche della Badia di Santo Spirito su lMonte Maiella, Napoli, 1858, pp .141 - 144; T. Bonanni, La guida storica della città dell'Aquila e suoi co ntorni, Aquila 1874, p. 47; V. Bindi, Artisti abruzzesi, Napoli, 1883, pp. 253 - 254; L. Serra, Aquila monumentale, Aquila 1912, p. 91; L. Serra, Aq uila, Bergamo 1929, pp. 128 - 129). Si deve al Voss (a.v., in Thieme - Be cker", XXIX, 1935, pp. 239 - 240) l'identificazione di Carlo Ruther con Ca rl Borroaus Andreas Ruthart, un pittore specializzato nelle raffigurazioni di animali già noto alla critica, la quale, però, ne aveva ignorato il so ggiorno aquilano (T. Frimmel, Carl Andreas Ruthart, in "Repertorium fur Ku nstwissenschaft", IX, 1886, pp. 129 - 149; ID., Karl Andreas Ruthardt, in "Studien und Skizzen zur Gemaldekunde", III, 1917 - 1918, p. 9 - 10, p . 1 53, tavv. XXXIV - XXXVIII; IV, 1918 - 1919, 1-2, pp. 1 -13). Il Ruthart, nato intorno l 1630, è documentato a Roma nel 1659 (F. Noak, Das Deutschtu m in Rom, II, Berlin und Leipzig 1927, p. 506) e poi nel 1672; intorno a q uesta data sarebbe entrato nell'ordine dei Celestini col nome di Andrea (F rimmel, cit. 1918 - 1919, pp. 2-3). Più tardi si trasferì all'Aquila, dov e morì probabilmente nei primi anni del XVIII secolo, forse nel 1703 (Sign orini, cit. 1848, p. 226; Bindi, cit. 1883; Voss, cit, 1935; Moretti 1968, p. 353). L'opera in esame, una raffigurazione di un miracolo di SAn Bene detto (Bonafede, 1888; Moretti, 1968) solo la Gabbrielli (Inventario, 1934 ) fa rifermento a San Celestino - non è direttamente collegabile con il ci clo benedettino di Collemaggio. Questo dipinto è stato pubblicato dal Mor etti (1968) che vi riscontra chiarami rapporti con con l'ambiente genovese , permeato di influenze fiamminghe. D'altra parte una formazione che fa r iferimento alla pittura fiamminga, analoghe scelte di gusto - la preferenz a per il genere "animalistico" - avevano già indotto il Frimmel (cit. 1918 - 1919) a riconoscere nell'opera del nostro tangenze con lo stile di G. B . Castiglione. L'opera in esame è databile al periodo aquilano del pittor e, cioè all'ultimo quarto del XVII secolo o ai primi anni del secolo succe ssivo.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Abruzzo, AQ, L'Aquila
definizionedipinto
regioneAbruzzo
provinciaL'Aquila
comuneL'Aquila
indirizzovia Colecchi, 1
ente schedatoreS22
ente competenteS22
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Santamaria P.; Funzionario responsabile: Tropea C.; Trascrizione per informatizzazione: Consorzio IRIS (l. 84/90) (1990); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Ludovici E. (2005), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1984
anno modifica2005
latitudine42.352690
longitudine13.403752

oppure puoi cercare...