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Opera d'arte salvataggio di Pirro bambino di Caravoglia Bartolomeo (1616 ca./ 1691), a Torino

L'opera d'arte salvataggio di Pirro bambino di Caravoglia Bartolomeo (1616 ca./ 1691), - codice 01 00210571 di Caravoglia Bartolomeo (1616 ca./ 1691), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, opera isolata
soggettosalvataggio di Pirro bambino
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00210571
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, Torino
datazionesec. XVII ultimo quarto; 1675 - 1699 [documentazione; bibliografia analisi stilistica]
autoreCaravoglia Bartolomeo (1616 ca./ 1691),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 205, lungh. 205,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiAl centro della scena, ambientata in un bosco, sullo sfondo, di lontano, su un'altura si intravedono delle architetture, un soldato con corazza ed elmo con piuma rossa tiene in mano un neonato. Inginocchiata di fronte a lui una donna, raffigurata di spalle, con una veste gialla e fascia rosa tra i capelli. Di fianco ad essa, sulla sinistra, altre due figure femminili, una, di spalle con manto e calzari rossi e tunica arancione, l'altra che solleva le braccia al cielo, porta una tunica azzurra fissata da una fascia rosa sotto il seno. Sullo sfondo a sinistra, fortemente scorciati, due soldati combattono con le lance. A destra, invece, un guerriero con tunica gialla ed elmo piumato dialoga con un giovane dalla veste grigio-azzurra. Sulla sinistra, un curioso stemma ornato da motivo a grottesche; al centro un brano di natura morta con un involto di tessuto bianco fissato da larga fascia azzurra, un orcio ed uno scudo scorciato.Soggetti profani. Personaggi: Pirro neonato. Figure: donne; soldati; fanciullo. Abbigliamento. Oggetti: scudi; orcio; pacchetto di masserizie. Piante: alberi. Paesaggi.
notizie storico-criticheIl dipinto, unitamente al Baccanale, venne acquistato dall'Amministrazione della Provincia di Torino nel 1941 presso l'antiquario Enrico Carbonero con la consulenza di Vittorio Viale, allora direttore dei Musei Civici di Torino, al fine di completare l'arredo degli ambienti di rappresentanza di Palazzo della Cisterna, nuova sede dell'ente, L. Faccchin, Raccolte d'arte in palazzo Dal Pozzo dela Cisterna. Schede storico-artistiche, in M. Cassetti-B. Signorelli, Il Palazzo Dal Pozzo della Cisterna nell'Isola dell'Assunta in Torino, Torino, 2004, p. 149. I due dipinti vennero pagati lire 26.000 e in una lettera del Carbonero, allegata agli atti amministrativi, egli dichiarava che entrambe le opere erano appartenute alla personale collezione allestita dal padre nella residenza di famiglia. Fu probabilmente in tale occasione che i dipinti subirono adattamenti nelle dimensioni, come notato da Michela di Macco, per essere presentati come pendant con le pregevoli cornici che ancora conservano. Alla studiosa, parimenti, si deve l'attribuzione al Caravoglia (?, ca. 1616-Torino, 1691), pittore puntualmente documentato nei più importanti cantieri promossi dalla corte sabauda, spesso anche a fianco dello stesso Dauphin. Dal punto di vista della provenienza dell'opera si possono esporre considerazioni analoghe a quelle presentate per la tela del pittore lorenese, tenendo conto che sono note importanti commissioni, principalmente per opere di soggetto sacro, da parte di alcune delle più influenti famiglie dell'aristocrazia piemontese, quale quella dei Turinetti le cui collezioni vennero disperse per buona parte alla metà dell'Ottocento. L'opera è la copia in controparte del celebre dipinto di Nicolas Poussin oggi conservato al Musée du Louvre, noto all'artista probabilmente attraverso una stampa di traduzione, datata 1674, di Gérard Audran (Lione, 1640 - Parigi, 1703), incisore attivo anche per casa Savoia, M. Di Macco, Cantieri di corte e imprese decorative a Torino, in G. Romano (a cura di), Figure del barocco in Piemonte. La corte, la città, i cantieri, le province, Torino 1988, p. 248; M. Di Macco, scheda n. 128, in M. Di Macco, G. Romano (a cura di), Diana Trionfatrice. Arte di corte nel Piemonte del Seicento, catalogo della Mostra (Torino, Promotrice delle Belle Arti, 27 maggio - 24 settembre 1989), Torino 1989, p. 117; A. Cifani, P. E. Fiora di Centocroci, F. Monetti, La quadreria e gli ambienti aulici di Palazzo Cisterna, Torino, 1996, VI.
bibliografiaDi Macco M.( 1988)p. 248; Di Macco M.( 1989)p. 117, n. 128; Cifani A./ Fiora di Centocroci P. E.( 1996)p. VI; Cassetti M./ Signorelli B.( 2004)p. 149
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
rapportoRAPPORTO OPERA FINALE/ORIGINALE: Stadio opera: derivazione, Opera finale/originale:dipinto, Autore opera finale/originale: Poussin Nicolas,
ente schedatoreTO
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Facchin F.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2004
anno modifica2007

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