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Opera d'arte S. Antonio Abate a Città di Castello

L'opera d'arte S. Antonio Abate - codice 10 00075796 si trova nel comune di Città di Castello nella provincia di Perugia sita in chiesa, Chiesa di S. Domenico, NR (recupero pregresso), parete sinistra
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, elemento d'insieme
soggettoS. Antonio Abate
tipo schedaOA_3.00
codice univoco10 00075796
localizzazioneItalia, Umbria, PG, Città di CastelloNR (recupero pregresso)
contenitorechiesa, Chiesa di S. Domenico, NR (recupero pregresso), parete sinistra
datazionesec. XV primo quarto; 1400 - 1424 [analisi stilistica; analisi storica]
ambito culturaleambito umbro(analisi stilistica)
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
misurealt. 220, largh. 65,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero dell'Interno, Fondo Edifici di Culto (F.E.C.)
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: S. Antonio Abate. Attributi: ( S. Antonio Abate) libro; aureol a. Architetture: arco polilobato.
notizie storico-criticheL'affresco è raffigurato alla sinistra del riquadro centrale raffigurante la Santa Margherita d'Ungheria che riceve le stimmate, e mostra una qualit à superiore rispetto a questo e all'affresco raffigurato a destra, San Pi etro martire. Come sottolineato nel lavoro della Savini (1989-90) la costr uzione del volto del Santo, lo sguardo intenso, comunicativo e profondo ch e non ha riscontro nello sguardo fisso nel vuoto degli altri personaggi, r icorda infatti le immagini di alcuni lavori eseguiti da Andrea di Bartolo specie nelle figure dei Santi Nicola e Antonio Abate eseguite in due sport elli laterali conservati in collezione privata in Firenze e databili agli inizi del Quattrocento, quando il pittore si avvicinò alle novità proposte in Siena da Taddeo di Bartolo e da Spinello Aretino. Si può ritenere quin di che il nostro anonimo artista arricchì il suo stile, probabilmente infl uenzato dai modelli che egli poteva aver conosciuto a Siena o nello stesso centro tifernate, interprete di un' arte che non era più una ripetitoria riproduzione dei modelli dell'età aurea senese ma interpretazione personal e ed aggiornata in linea con gli esiti migliori del Gotico Intenazionale. Il dipinto fa parte di un complesso decorativo diviso in tre scene che han no tra loro linee rosse e bianche e una cornice superiore cosmatesca.
bibliografiaLa cieca Metola, VI, 3 e 4( 1917)VI, 3 e 4, pag. 21; A.Ascani( 1969)pag. 20; Rosini C.( 1961)pag. 52; Kaftal G.( 1965)ad vocem; Todini F.( 1989)pag. 366; E.Giovagnoli( 1921)pag. 21; Savini S.( 1989)pp. 179-182; Cerami D.( 1997)pp. 75-76
definizionedipinto
regioneUmbria
provinciaPerugia
comuneCittà di Castello
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS38
ente competenteS38
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Migliarini M.; Funzionario responsabile: Rossi G.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Buzzi L. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Buzzi L. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1999
anno modifica2006
latitudine43.444333
longitudine12.248651

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