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Opera d'arte ritratto di Maria Vespucci a Jesi

L'opera d'arte ritratto di Maria Vespucci - codice 11 00209520 si trova nel comune di Jesi nella provincia di Ancona sita in palazzo, Palazzo A. Colocci, p.zza Colocci, 8, Museo Colocci, salotto rosso, parete d'ingresso
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bene culturaledipinto
soggettoritratto di Maria Vespucci
tipo schedaOA_3.00
codice univoco11 00209520
localizzazioneItalia, Marche, AN, Jesip.zza Colocci, 8
contenitorepalazzo, Palazzo A. Colocci, p.zza Colocci, 8, Museo Colocci, salotto rosso, parete d'ingresso
datazionesecc. XIX/ XX fine/inizio; 1890 - 1910 [analisi stilistica]
ambito culturaleambito Italia centrale(analisi stilistica)
materia tecnicatavola/ pittura a olio
misurealt. 57, largh. 47.5,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Jesi
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: Maria Vespucci. Abbigliamento: abito con corpetto; ampio collo di pizzo. Oggetti: collana; orecchino; spille. Araldica: stemma famiglia Vespucci.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: arme, Qualificazione: gentilizia, Identificazione: Vespucci, Posizione: in alto, a destra, Descrizione : scudo sannitico; campo: di rosso alla banda di nero caricato da sette vespe di nero,
notizie storico-criticheLa parte relativa ai Vespucci nella galleria dei ritratti risulta alquanto "costruita" in quanto, voluta da Adriano Colocci per ratificare la legittimità ereditaria con quella famiglia - legata ai Colocci per via matrimoniale avendo Antonio sposato nel 1853 Enrichetta ultima discendente dei Vespucci - egli non esita ad identificare come antenati anche personaggi che con quel casato non hanno nulla a che fare. E' interessante notare che Adriano Colocci per i discendenti Vespucci non si affida ad un pittore come il Kirchmayr, che firmava le sue tele, come aveva fatto per gli antenati Colocci, preferendo invece avvalersi spesso di "croste", vale a dire di quadri di poco pregio, ad imitazione dell'antico, dove lui poteva facilmente apporre iscrizioni. Va inoltre ricordato che a Firenze Adriano era comproprietario, insieme al fratello della prima moglie Clotilde Morozzi, di un negozio di antiquariato ed è forse da quest'ambito toscano che proviene anche il dipinto in esame, da datare tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Data però la precisione dei dettagli e la vivacità espressiva della bambina ritratta si può supporre che l'opera derivi da un modello più antico. Secondo l'iscrizione la fanciulla sarebbe Maria Vespucci di Piero, ma non risulta dall'albero genealogico della famiglia che nessun Piero abbia avuto una figlia con questo nome, potrebbe allora trattarsi di Maria di Guidantonio, morta nel 1525. La presenza delle perle e di un rubino fa pensare ad un ritratto "di fidanzamento" vista la consuetudine di promettere in sposa le figlie ancora in tenera età, età testimoniata soltanto dalla palla di cuoio che la bimba tiene in mano.
committenzaColocci Adriano (sec. XX/ primo quarto)
bibliografiaMozzoni L.( 1989)pp. 25-26, 94-95; Progetto valorizzazione( s.d)p. 135
definizionedipinto
regioneMarche
provinciaAncona
comuneJesi
indirizzop.zza Colocci, 8
ente schedatoreS70
ente competenteS70
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Vitali R.; Funzionario responsabile: Caldari C.; Trascrizione per informatizzazione: Vitali R. (2003); Aggiornamento-revisione: Battista L. (2003), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Vitali R. (2006), Referente sc
anno creazione2003
anno modifica2003; 2006
latitudine43.523371
longitudine13.244497

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