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Opera d'arte ritratto di Guglielmo di Chalamont di Sampietro Francesco (1815/ 1896), a Agliè

L'opera d'arte ritratto di Guglielmo di Chalamont di Sampietro Francesco (1815/ 1896), - codice 01 00204067 di Sampietro Francesco (1815/ 1896), si trova nel comune di Agliè nella provincia di Torino sita in castello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Secondo piano nobile: locale deposito, griglie
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, ciclo
soggettoritratto di Guglielmo di Chalamont
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00204067
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, AglièNR (recupero pregresso)
contenitorecastello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Secondo piano nobile: locale deposito, griglie
datazionesec. XIX secondo quarto; 1842 - 1842 [documentazione]
autoreSampietro Francesco (1815/ 1896),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 69, largh. 48,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiDipinto entro cornice lignea intagliata, dorata con decori a pastiglia negli angoli. Ritrae Guglielmo di Chalamont a mezzo busto, con corazza. Nella parte inferiore del dipinto iscrizione in caratteri stampatello.Personaggi: Guglielmo di Chalamont.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: emblema, Qualificazione: cavalleresco, Identificazione: collare dell'Ordine Supremo della SS. Annunziata, Posizione: indossato dal personaggio ritratto, Descrizione : collare composto da catena e pendente con l'immagine della SS. Annunziata entro nodi Savoia,
notizie storico-criticheIl dipinto appartiene alla serie di settantadue tele raffiguranti Cavalieri dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata commissionate dalla regina Maria Cristina, vedova di Carlo Felice, per la Galleria della Chiesa del Castello di Agliè. Il ciclo fu inaugurato dal ritratto del "governatore di Torino Sallier de La Tour, il comandante delle truppe nel 1821, e ministro degli esteri di Carlo Felice, dipinto nel 1841 dal Capisani (bozzetto a Racconigi)" (cfr. E. Castelnuovo-M. Rosci, a cura di, "Cultura figurativa e architettonica negli stati del Re di Sardegna 1773-1861", catalogo della mostra, Torino 1980, v. I p. 396 di Marco Rosci). Al dipinto di grandi dimensioni (cm. 176 x 108) furono accostati, come pendant, il ritratto di Guglielmo di Grandson (226 x 158 cm.) realizzato da Francesco Sampietro e poi il gruppo di tele più piccole (cm. 70 x 50 circa). La scelta tematica della serie s'inserisce nel filone programmatico di esaltazione dinastica condiviso dal nuovo sovrano Carlo Alberto, promotore di progetti analoghi a decorazione della Galleria del Daniele e della Sala del Caffè di Palazzo Reale a Torino, distinguendosi però nella scelta degli artisti coinvolti. La regina infatti, in autonomia dalla sfera ufficiale, predilesse giovani pittori degli stati sardi e vincitori del pensionato a Roma come Angelo Capisani, Gaetano Gallino, Michelangelo Pittatore, Carlo Frigiolini, Francesco Sampietro e Francesco Cusa.Il dipinto è attribuito dagli inventari a Francesco Sampietro, nato a Garlasco (Pavia) il 2 giugno 1815 e morto a Torino il 1° agosto 1896. Dopo aver studiato privatamente a Pavia con l'incisore Giovita Garavaglia, il pittore si trasferì a Milano (1832-39), Venezia (1843) e Roma, specializzandosi nella tematica sacra e storica. Più volte presente alle esposizioni della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino (nel 1856 e nel '58) e di Genova (dal 1852 all'82), è attestato al castello di Agliè per la realizzazione di alcune tele del ciclo dei cavalieri dell'Annunziata, per i dipinti raffiguranti "Clorinda e il suo vecchio consigliere" e "San Giovanni a Patmos" e per avere compilato nel 1855 il "Catalogo di quadri ed oggetti d'arte esistenti nel R. Castello di Agliè". Nel corso della ricerca d'archivio è stata reperita la lettera d'incarico datata "Roma 16 aprile 1842" al Sampietro per "otto ritratti dei primi cavalieri del collare della SS.ma Nunziata", retribuiti 18 scudi romani l'uno, da terminarsi "parte nel corrente dell'anno 1842 e parte nell'anno 1843". Nella lettera compare l'elenco dei personaggi da ritrarre, si tratta dei "seguenti cavalieri creati da Amedeo VI nell'anno 1362: 1. Guglielmo di Chalamont Signore di Monimieus (?)/ 2. Orlando o Rollando di Veyssì/ 3. Stefano de la Beaume Signore di Denis/ 4. Gaspare di Montmajeur/ 5. Barla o Bartolommeo di Forax/ 6. Thennard o Bernard di Menthon. Creati da Amedeo VII nell'anno 1383: 7. Ajmone di Chalant Signore di Fenis/ 8. Eudes o Oddone di Villars" (in Archivio Duca di Genova, Casa di Maria Cristina, Carte varie, sal. A/55, m. 42 fasc. 5). I dipinti sono già attestati in castello nell'inventario del 1842. La tela ritrae Guglielmo di Chalamont, Signore di Méximiuex e di Montaney, investito da Amedeo VI nel 1362.
committenzaBorbone Maria Cristina di, regina
bibliografiaCastelnuovo E./ Rosci M.( 1980)v. I, p. 396 di Rosci M.; Michelangelo Pittatore( 1983)pp. 7-9 di Varallo F.
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneAgliè
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Traversi P.; Funzionario responsabile: Ragusa E.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2002
anno modifica2006
latitudine45.366166
longitudine7.775800

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