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Opera d'arte Ritratti dei confratelli della scuola dei mercanti di Robusti Domenico detto Domenico Tintoretto (1560/ 1635), a Venezia

L'opera d'arte Ritratti dei confratelli della scuola dei mercanti di Robusti Domenico detto Domenico Tintoretto (1560/ 1635), - codice 05 00402083 di Robusti Domenico detto Domenico Tintoretto (1560/ 1635), si trova nel comune di Venezia, capoluogo dell'omonima provincia sita in convento, Convento dei Canonici Lateranensi, ex Convento dei Canonici Lateranensi, Dorsoduro, 1050, Gallerie dell'Accademia, Quadreria
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bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoRitratti dei confratelli della scuola dei mercanti
tipo schedaOA_3.00
codice univoco05 00402083
localizzazioneItalia, Veneto, VE, VeneziaDorsoduro, 1050
contenitoreconvento, Convento dei Canonici Lateranensi, ex Convento dei Canonici Lateranensi, Dorsoduro, 1050, Gallerie dell'Accademia, Quadreria
datazionesec. XVI fine; 1591 (ca.) - 1592 (ca.) [NR (recupero pregresso)]
autoreRobusti Domenico detto Domenico Tintoretto (1560/ 1635),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 330.3, largh. 194,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Figure: Ritratti dei confratelli della scuola dei mercanti.
notizie storico-criticheRestaurati nel 1956 da G. Pedrocco, si trovavano originariamente nella Scu ola di San Cristoforo dei mercanti, una delle più ricche e prestigiose con fraternite della città, accanto alla chiesa della Madonna dell'Orto, ed er ano collocati nella sala capitolare superiore ai lati di una "Natività del la Vergine", pure delle Gallerie (in deposito presso il Palazzo Ducale di Mantova, cat. n. 1058), di Jacopo e bottega secondo la Moschini Marconi (1 962), ma restituita giustamente a Domenico da Pallucchini, Rossi (1982). D ivenuti demaniali in seguito alle soppressioni napoleoniche, confluirono n el deposito di San Giovanni Evangelista e furono inviati all'Accademia di Vienna nel 1838 quindi restituiti nel 1919. Il 19 ottobre 1591 la Scuola, vista la soddisfacente riuscita de "li quadri quatro fin ora fatti nella s ala" da Domenico Tintoretto e Antonio Aliense, decideva di dare incarico " alli medesimi pittori di continuare a finire tutto il restante delli quadr i, che mancano intorno la predetta Scola. Dovendo esser fatti nelli due me zi quadri, che vanno dalle bande dell'Altare li retratti di tutti quelli d i Banca, et delli XII presenti". Il 24 ottobre successivo, veniva stipulat o il contratto coi due artisti "delli sette quadri restanti intieri, et de lli due mezi, sono per quadri otto intieri in tutto in raggion di ducati.. . trenta l'uno, dovendogli esser datti dalla scola nostra le telle et gli azuri" (Hadeln 1911). E' evidente che i "due mezi quadri" con i ritratti d ei confratelli, che rivelano un'unica mano e un'identica concezione stilis tica, furono commissionati a Domenico. Impettiti e consci del loro status, sotto i pesanti tendaggi, rivolti allo spettatore come in un dagherrotipo , stanno i maggiorenti del sodalizio, in primo piano inginocchiati: il Gua rdian Grande, il Vicario e il Guardian da Matin, in successione tutti gli altri membri della "Banca e Zonta": il gastaldo, il tesoriere, due sindaci o revisori dei conti, lo scrivano o segretario, l'esattore, uno o più tas satori per la ripartizione dei tributi ed altri importanti membri della co nfraternita. E' indubbio che queste immagini, eseguite con molta probabili tà tra il 1591-92, siano ispirate alla ritrattistica di Jacopo. Ma il ling uaggio paterno viene tradotto in una prosa più analitica, senza alcuna ric erca psicologica e del resto ciò poteva difficilmente avvenire in ritratti ufficiali di gruppo. Nonostante un suo severo giudizio sull'attività ritr attistica di Domenico, Pallucchini (1981) ammette che questi "visi sono ve re e proprie schede segnaletiche, che non mancano talvolta di humor". In e ffetti, nonostante alcune scorrettezze prospettiche e una certa monotonia, i due riquadri possiedono una loro dignità e brani di acuta caratterizzaz ione fisionomica.
bibliografiaMoschini Marconi S.( 1962)p. 215, n. 380; Rossi P.( 1973)p. 80; Pallucchini R.( 1981)p. 25; Gramigna S./ Perissa A.( 1981)pp. 27, 118-119; Pallucchini R./ Rossi P.( 1982)I, pp. 247-248; Wolters W.( 1987)p. 157; Hochmann M.( 1992)pp. 335-337; Fenlon I.( 19
definizionedipinto
regioneVeneto
provinciaVenezia
comuneVenezia
indirizzoDorsoduro, 1050
ente schedatoreS472
ente competenteS472
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Nepi Scirè G.; Funzionario responsabile: Spadavecchia F.; Aggiornamento-revisione: Rizzo P. (2004), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Bergamo M. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1995
anno modifica2004; 2006
latitudine45.431402
longitudine12.328676

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