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Opera d'arte Putto e leone a Milano

L'opera d'arte Putto e leone - codice 03 01976233 si trova nel comune di Milano, capoluogo dell'omonima provincia sita in castello, comunale, Castello Sforzesco, Piazza Castello, 1, Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco, Sala XIX
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bene culturaleconsole
soggettoPutto e leone
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 01976233
localizzazioneItalia, Lombardia, MI, MilanoPiazza Castello, 1
contenitorecastello, comunale, Castello Sforzesco, Piazza Castello, 1, Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco, Sala XIX
datazionesec. XVII fine; 1690 (ca) - 1699 (ca) [analisi stilistica]
ambito culturalebottega genovese(analisi stilistica)
materia tecnicalegno/ doratura/ intagliomarmo
misurecm, alt. 104, largh. 123, prof. 58,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Milano
dati analiticiLa console raffigura un putto seduto su una roccia con alla destra un leone.Figure: putto. Animali: leone. Piante.
notizie storico-criticheLa console presenta alcune affinità con la mobilia barocca genovese. In particolare in questo mobile, dove l'inserimento del leone potrebbe essere inteso come un richiamo al programma celebrativo della famiglia Brignole Sale contemporaneamente illustrato dagli artisti impegnati nella decorazione del palazzo, il legame stilistico con la pittura di Piola e di de Ferrari è sottolineato in special modo dalla movimentata torsione del putto alato che sembra rifugiarsi con gesto teatrale nella cavità della roccia.||Questa continuità tra l'ornamento dipinto, lo stucco e l'arredo ligneo, che secondo Andreina Griseri trae origine dalla cultura torinese dell'ultimo ventennio del Seicento grazie anche alla presenza dominante di Guarino Guarini, trova, ad esempio, nei soffitti di palazzo Brignole Sale (ora Palazzo Rosso) una delle sue migliori applicazioni. Qui, nella "continuità interferente di stucco e pittura" adottata, tra il 1687 e il 1689, da Gregorio de Ferrari nella sala dell'Estate, si possono cogliere le probabili fonti d'ispirazione per i movimentati panneggi e gli scorci dal sotto in su delle figure intagliate dal Parodi; così come l'ininterrotta metamorfosi dell'elemento naturale - sia esso conchiglia, arbusto o roccia - svolto di soffitto in soffitto senza soluzione di continuità fino a sfociare negli scenografici giardini pensili, vede una sua applicazione anche nel campo dell'arredo. La si ritrova infatti nelle finte rocce scolpite nel legno e utilizzate a delimitare scenograficamente specchi (come nel caso della celebre specchiera con il mito di Narciso commissionata al Parodi da Giovan Antonio Durazzo per la sua villa di Albisola) o di una piccola ventola (battuta all'asta Christie's di Amelia tenutasi nel maggio 1990, lotto n. 363), dove due figure nude in atto di cacciare (una Caccio di Diana?) fanno la loro comparsa tra rocce e volute frammezzate da rainetti di quercia; oppure nelle solide concrezioni, di evidente filiazione berniniana, composte a sorreggere piani di marmo, come si vede nella presente concole.
altra localizzazioneluogo di esecuzione/fabbricazione: Italia, Liguria, GE, Genova
bibliografiaColle E.( 1996)p. 365 n. 650; NR( 2006)pp. 66-67; NR( 2004)p. 25
definizioneconsole
regioneLombardia
provinciaMilano
comuneMilano
indirizzoPiazza Castello, 1
ente schedatoreR03
ente competenteS27
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Colle, Enrico; Funzionario responsabile: Tasso, Francesca; Trascrizione per informatizzazione: De Palma, Ilaria (2009)
anno creazione1996
latitudine45.468574
longitudine9.180748

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