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Opera d'arte putti, animali e grottesche di Filotesio Nicola detto Cola dell'Amatrice (1489/ 1559), a Città di Castello

L'opera d'arte putti, animali e grottesche di Filotesio Nicola detto Cola dell'Amatrice (1489/ 1559), - codice 10 00011991 di Filotesio Nicola detto Cola dell'Amatrice (1489/ 1559), si trova nel comune di Città di Castello nella provincia di Perugia sita in palazzo, museo, Palazzo Vitelli alla Cannoniera, Città di Castello, 06012 ( PG), Pinacoteca Comunale, IV pianerottolo, volta.
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bene culturaledipinto, elemento d'insieme
soggettoputti, animali e grottesche
tipo schedaOA_3.00
codice univoco10 00011991
localizzazioneItalia, Umbria, PG, Città di CastelloCittà di Castello, 06012 ( PG)
contenitorepalazzo, museo, Palazzo Vitelli alla Cannoniera, Città di Castello, 06012 ( PG), Pinacoteca Comunale, IV pianerottolo, volta.
datazionesec. XVI ; 1500 - 1510 [analisi stilistica]
autoreFilotesio Nicola detto Cola dell'Amatrice (1489/ 1559),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
misurealt. 190, largh. 190,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, proprietà del Comune di Città di Castello.
dati analiticiNR (recupero pregresso)Decorazioni: putti lati; animali fantastici; decorazione vegetale; mezza luna.
notizie storico-criticheper quanto riguarda l'attribuzione delle decorazioni, varie sono le ipotesi fatte. Il Mancini ( 1832, p. 254), il Magherini Graziani( 1897, p. 96) ed il Corbucci ( 1931, p. 11) ritengono che le operesiano di battista Tifernate su disegno del Vasari, aiutato in questo lavoro dal Gherardi. Anche il Ronen ( 1975, p. 69), contrariamente a tutti colori che accettano la successiva ipotesi avanzata dal Venturi( 1932, p. 622), secondo la quale l'autore dell'affresco è da identificarsi in Cristoforo Gherardi, afferma che è impossibile attribuire al Gherardi un'operea di un'artista umbro prima maniera. Piuttosto che l'opera di un giovane pittore queste opere appaiano di un artista esperto, probabilmente molto più vecchio edl Gherardi, che crebbe in un'ambiente artistico dove lo stile umbro era già portato come materia di insegnamento. Da ciò possiamo dedurre, per esclusione, l'attribuzione di questi affreschi al pittore Battista da Città di Castello, come asserisce anche il Mancini. La rappresentazione in questo affresco, dei leonime dei vitelli, simboli araldici delle due famiglie dei Rossi e dei Vitelli, vuole testimoniare, ancora, l'unione di queste due famiglie come documenta l'iscrizione posta nella lunetta . Secondo il Ronen i putti richiamano i gemelli della costellazione dipinti nella volta dei pianeti; mentre il motivo ad ovoli e lancette si trova lungo la parte superiore del fregio dell'Abbondanza. La combinazione edgli elementi e dei colori conferisce al soffitto l'aspetto di un arabesco.
bibliografiaMancini G.( 1832)vol. I, p. 254; Magherini Graziani G.( 1897)p. 99; Ronen A.( 1875)p. 83; Benezit E.( 1976)vol. IV, p. 698; Mancini F. F.( 1987)
definizionedipinto
regioneUmbria
provinciaPerugia
comuneCittà di Castello
indirizzoCittà di Castello, 06012 ( PG)
ente schedatoreR10
ente competenteR10
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Franchi F.; Funzionario responsabile: Valentino D. A.Montella M.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST / Buzzi L. (2006); Aggiornamento-revisione: Brucato M. (1984), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST / Buzz
anno creazione1981
anno modifica1984; 2006
latitudine42.517512
longitudine14.057213

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