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Opera d'arte putti a Livorno

L'opera d'arte putti - codice 09 00551821 si trova nel comune di Livorno, capoluogo dell'omonima provincia sita in villa, Villa Mimbelli, Via San Jacopo in Acquaviva, 65, Museo Civico "Giovanni Fattori", piano terreno, primo piano
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bene culturalebalaustrata, insieme
soggettoputti
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00551821
localizzazioneItalia, Toscana, LI, LivornoVia San Jacopo in Acquaviva, 65
contenitorevilla, Villa Mimbelli, Via San Jacopo in Acquaviva, 65, Museo Civico "Giovanni Fattori", piano terreno, primo piano
datazionesec. XIX seconda metà; 1865 (post) - 1880 (ante) [analisi storica]
ambito culturalebottega toscana, esecutore(analisi stilistica)
materia tecnicaporcellana/ pitturabronzo/ fusione
misurealt. 108,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Livorno
dati analiticiBalaustrata in terracotta invetriata, porcellana dipinta e bronzo. Articolata lungo due rampe di scale e terminante in un parapetto nello spazio di accesso al piano nobile, la balaustrata è composta da diciotto putti telamoni in terracotta invetriata e altrettanti balaustri a doppio nodo di porcellana dipinta. Tali elementi sorreggono un corrimano in bronzo con formelle decorate con motivi fitomorfi e sono fissati su ciascuno scalino tramite una base metallica a sezione cilindrica. Il corrimano termina al piano terreno con un pilastro quadrangolare con motivi decortivi a rilievo, disposto radialmente.Figure: putti.
notizie storico-criticheLa balaustrata è caratterizzata dalle presenza di putti-telamone ispirati, sia nella tecnica di esecuzione - la terracotta invetriata - sia nelle caratteristiche somatiche e di posa, ai principali esempi della scultura rinascimentale toscana di Luca Della Robbia. Come osservato da Dario Matteoni, essa si offre nel percorso architettonico che va dal piano terreno al primo più come un elemento di stupore che come raccordo dal registro monumentale, rappresentando una alternativa alla scelta adottata dallo stesso architetto Vincenzo Micheli nella progettazione della pressoché coeva Villa Fabbricotti. La scelta neorinascimentale dimostra il marcato eclettismo voluto dal committente e il suo aggiornamento nelle scelte architettoniche e artistiche. Furono molti in quegli anni gli scultori impegnati nella produzione di copie talmente perfette da ingannare i migliori conoscitori (si pensi a Giovanni Bastianini) e gli artisti che ispirandosi ai modelli robbiani cercarono di ripeterne i segreti dell'invetriatura. Tra questi il fiorentino Luigi Magi, già impiegato da Francesco De Larderel. L'esecuzione dell'opera andrà fatta risalire ad un team di artigiani specializzati toscani, forse alla bottega dei fratelli Giovanni Battista e Innocenzo Gragnani ricordati nella Livorno di metà secolo come esperti e prolifici produttori di terrecotte artistiche. A questi si aggiunge un maestro bronzista anch'esso aggiornato sugli stilemi eclettici del periodo.
committenzaMimbelli Francesco (1865/ post)
bibliografiaLazzarini M. T.( 1996); Matteoni D.( 1999)
definizionebalaustrata
regioneToscana
provinciaLivorno
comuneLivorno
indirizzoVia San Jacopo in Acquaviva, 65
ente schedatoreS39
ente competenteS39
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Bartolotti E.; Funzionario responsabile: Lazzarini M.T.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Ferraro M. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2002
anno modifica2006
latitudine43.529914
longitudine10.306650

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