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Opera d'arte orazione di Cristo nell'orto di Getsemani di Balducci Giovanni detto Cosci (1560 ca./ post 1631), a Lucca

L'opera d'arte orazione di Cristo nell'orto di Getsemani di Balducci Giovanni detto Cosci (1560 ca./ post 1631), - codice 09 00067667 di Balducci Giovanni detto Cosci (1560 ca./ post 1631), si trova nel comune di Lucca, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, Palazzo Mansi, via Galli Tassi, Museo Nazionale di Palazzo Mansi, Salone, sulla parete di fondo
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bene culturaledipinto
soggettoorazione di Cristo nell'orto di Getsemani
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00067667
localizzazioneItalia, Toscana, LU, Luccavia Galli Tassi
contenitorepalazzo, Palazzo Mansi, via Galli Tassi, Museo Nazionale di Palazzo Mansi, Salone, sulla parete di fondo
datazionesec. XVI seconda metà; 1550 - 1599 [analisi stilistica]
autoreBalducci Giovanni detto Cosci (1560 ca./ post 1631),
materia tecnicatavola/ pittura a olio
misurealt. 178.8, largh. 103.5,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero della Pubblica Istruzione
dati analiticiIn un paesaggio notturno il Cristo in preghiera davanti all'apparizione dell'angelo; sullo sfondo è rappresentata la cattura; in basso, in primo piano, il gruppo degli apostoli addormentati. Colori: gialli, verdi, rosacei, viola pallidi, rosa e azzurro. Cornice dorata con sagomatura e perlinatura.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheL'attribuzione al Naldini, tradizionale, non era mai stata, sino ad ora, messa in dubbio. Il Voss (1920) si mostra però indeciso se identificare questo dipinto con quello ricordato dal Borghini come eseguito per la granduchessa Giovanna; in realtà la paletta costituisce un unicum nella produzione del Naldini. Sulla base del Voss riposa anche la attribuzione al Naldini del Venturi (1932), mentre la Barocchi, pur attribuendo al Naldini il dipinto (1965), con un'attenta ed acuta analisi, ne evidenzia il carattere eccezionale rispetto alla pittura nota, rilevandone il contesto culturale singolarmente ricco ed aperto (motivi gherardiani, vasariani, ricordi stradaneschi e maseschi). In effetti non sembra possibile mantenere al Naldini questa Orazione che va invece orientata verso quell'artista, meno noto e troppo spesso confuso col Naldini, anche per la sua attività grafica, che è Giovanni Balducci (anche il disegno baldiniano che la Barocchi pubblica come preparatorio, non è esattamente ricollegabile a questo dipinto). In realtà lo stesso strato e la stessa formazione (Pontormo, Andrea del Sarto) stanno alla base della pittura dei due, ma il Balducci ne sottolinea i caratteri più affabili e quasi patetici, scartando ill michelangiolismo che diviene a volte prevalente, nel Naldini. Il confronto con le opere sicure del Balducci, quali il Cenacolo della Tribuna di S. Zanobi nel Duomo di Firenze, ma soprattutto gli affreschi dell'Oratorio dei Pretoni, sempre a Firenze, mostrano punti di contatto irrecusabili con la tavola lucchese.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze
altre attribuzioniNaldini Giovambattista
bibliografiaVenturi A.( 1901-1940)vol. IX: 5, 268 n. (1932); Campetti P.( 1909)p. 56; Barocchi P.( 1965)p. 31, p. 94; Belli Barsali I.( 1970)p. 268 n. 15; Borella G./ Giusti Maccari P.( 1993)
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaLucca
comuneLucca
indirizzovia Galli Tassi
ente schedatoreS39
ente competenteS39
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Ciardi R. P.; Funzionario responsabile: Caleca A.; Trascrizione per informatizzazione: Guarraccino M. (1998); Aggiornamento-revisione: Guarraccino M. (1998), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Tramontano T. (2006)
anno creazione1977
anno modifica1998; 2006
latitudine43.842214
longitudine10.505064

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