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Opera d'arte motivo decorativo di Michelozzi Michelozzo (1396/ 1472), a Firenze

L'opera d'arte motivo decorativo di Michelozzi Michelozzo (1396/ 1472), - codice 09 00292833 di Michelozzi Michelozzo (1396/ 1472), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, comunale, Palazzo Vecchio o della Signoria, NR (recupero pregresso), Museo di Palazzo Vecchio, Cortile di Michelozzo, sulle quattro pareti
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, frammento
soggettomotivo decorativo
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00292833
localizzazioneItalia, Toscana, FI, FirenzeNR (recupero pregresso)
contenitorepalazzo, comunale, Palazzo Vecchio o della Signoria, NR (recupero pregresso), Museo di Palazzo Vecchio, Cortile di Michelozzo, sulle quattro pareti
datazionesec. XV ; 1454 ((?)) - 1454 ((?)) [bibliografia]
ambito culturalebottega fiorentina(NR (recupero pregresso))
autoreMichelozzi Michelozzo (1396/ 1472),
materia tecnicaintonaco/ graffito
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Firenze
dati analiticiNR (recupero pregresso)Decorazioni: quadrilobo; finte bozze.
notizie storico-criticheDall'intonaco bianco delle pareti del cortile sono emersi frammenti della decorazione michelozziana, risalemte agli anni 1453-1454. Dal Vasari sappiamo che Michelozzo aveva decorato le pareti con finte bozze grige a graffito che racchiudevano dei gigli angioini dorati, creando un effetto coloristico molto prezioso e arcaizzante, di sapore neoduecentesco. Questa decorazione fu mantenuta intatta dallo stesso Vivaldi che intervenne ampiamente sul cortile nel 1565 in occasione delle nozze di Francesco de' Medici con Giovanna d'Austria, ed e' ancora visibile in una incisione dell'Ottocento. Tra il 1809 e il 1815, all'epoca del restauro del cortile curato da Giuseppe del Rosso la decorazione graffita a gigli d'oro fu volutamente coperta con intonaco bianco, per dare maggior luce al cortile, ma soprattutto - come riporta il Del Rosso in una relazione del 1815 - per il divieto imposto dalla restaurtazione lorenese, di mantenere la raffigurazione del giglio angioino, chiara allusione alla casa regnante di Francia, che nella figura di Napoleone aveva imposto il dominio sull'Italia.
committenzaCollegio dei Priori (1454)
bibliografiaLensi Orlandi G.( 1977)p. 68; Allegri E./ Cecchi A.( 1980)pp. 277-280; Ferrara M./ Quinterio F.( 1984)p. 266
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreL. 41/1986
ente competenteS128
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Romagnoli G.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Trascrizione per informatizzazione: Reggioli C./ Orfanello T. (1998); Aggiornamento-revisione: Reggioli C. (1998), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); Orfanello T. (1999),
anno creazione1988
anno modifica1998; 1999; 2006
latitudine43.779926
longitudine11.245030

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