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Opera d'arte motivo decorativo a candelabra di Graziani Benedetto detto Benedetto da Rovezzano (1474/ 1552), a Firenze

L'opera d'arte motivo decorativo a candelabra di Graziani Benedetto detto Benedetto da Rovezzano (1474/ 1552), - codice 09 00290434 di Graziani Benedetto detto Benedetto da Rovezzano (1474/ 1552), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in monastero, vallombrosano, Monastero di S. Michele a S. Salvi, Chiesa e monastero di S. Michele a S. Salvi, via di S. Salvi, 43, Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, sala 3, parete destra, secondo da destra in alto
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaleparasta (?)
soggettomotivo decorativo a candelabra
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00290434
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzevia di S. Salvi, 43
contenitoremonastero, vallombrosano, Monastero di S. Michele a S. Salvi, Chiesa e monastero di S. Michele a S. Salvi, via di S. Salvi, 43, Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, sala 3, parete destra, secondo da destra in alto
datazionesec. XVI primo quarto; 1505 - 1513 [bibliografia]
autoreGraziani Benedetto detto Benedetto da Rovezzano (1474/ 1552),
materia tecnicamarmo bianco/ scultura
misurealt. 53, largh. 15, prof. 10,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Decorazioni: motivo a candelabra con volute vegetali; vaso; fiori.
notizie storico-criticheQuesto frammento, insieme agli altri esposti nella stessa sala, proviene dal monumento funebre di San Giovanni Gualberto, eseguito da Benedetto da Rovezzano su commissione di Don Biagio Milanesi, Generale dell'Ordine vallombrosano. I lavori per il monumento furono interrotti, nel 1513, a causa di dissidi interni dell'Ordine. I rilievi fino ad allora eseguiti, abbandonati nel vicino Palazzo del Guarlone, furon deturpati durante l'assedio di Firenze del 1530: quelli che subirono danni minori furon riutilizzati in altre chiese dei monaci vallombrosani e nella stessa chiesa di S.Salvi (v. NCTN P28546); altri marmi ancora ebbero destinazioni diverse (cfr. NCTN P28769), finché, verso il 1865, tutti quelli superstiti furon collocati nel Museo del Bargello: da qui, sarebbero stati successivamente trasportati, intorno al 1930, a San Salvi. L'attuale sistemazione, all'interno del Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, non pretende riproporre l'assetto originario del monumento, che tuttavia è possibile ricostruire attraverso le notizie riportate dal Vasari. Nelle "Vite", infatti, si legge che la sepoltura prevedeva un "grandissimo numero di figure tonde e grandi quanto il vivo", che dovevano esser poste entro nicchie tramezzate da pilastri con decorazioni a fregi e grottesche, al di sotto delle quali doveva stare un basamento alto un braccio e mezzo, con storie della vita del Santo.
bibliografiaLuporini E.( 1964)pp. 128-131; Padovani S./ Meloni Trkulja S.( 1982)pp. 44-45; Arte storia( 1979)pp 32-35; Luchs A.( 1974)pp. 362-369; Vasari G.( 1878-1885)pp. 532-533
definizioneparasta (?)
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzovia di S. Salvi, 43
ente schedatoreL. 41/1986
ente competenteS417
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Bulgarini F.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Bellini F. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1988
anno modifica2006
latitudine43.803968
longitudine11.275909

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