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Opera d'arte motivi decorativi architettonici di De Santi Bartolomeo (1700 ca./ 1755), Castellotti Lorenzo (1718/), a Lucca

L'opera d'arte motivi decorativi architettonici di De Santi Bartolomeo (1700 ca./ 1755), Castellotti Lorenzo (1718/), - codice 09 00065193 di De Santi Bartolomeo (1700 ca./ 1755), Castellotti Lorenzo (1718/), si trova nel comune di Lucca, capoluogo dell'omonima provincia sita in chiesa, conventuale, Chiesa di S. Caterina, via Vittorio Emanuele II, cupola
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettomotivi decorativi architettonici
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00065193
localizzazioneItalia, Toscana, LU, Luccavia Vittorio Emanuele II
contenitorechiesa, conventuale, Chiesa di S. Caterina, via Vittorio Emanuele II, cupola
datazionesec. XVIII prima metà; 1738 (ca) - 1743 (ca) [analisi stilistica; bibliografia]
autoreDe Santi Bartolomeo (1700 ca./ 1755), Castellotti Lorenzo (1718/),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco/ pittura a temperaintonaco/ doratura
misurem, alt. 8, diam. 40,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Lucca
dati analiticiL'affresco ritoccato a tempera raffigura elementi architettonici e ricopre tutta la grande cupola ellittica della chiesa. Al centro balconata con balaustra decorata con vasi di fiori e alternata a cartelle mistilinee a finto stucco, dipinte con i simboli delle quattro virtù teologali con fondo argento lumeggiato in oro; segue un loggiato retto da colonne con capitelli dorati e composto da sei arcate con volte a cassettoni alternate a logge con timpani e trabeazioni; la cupola è a cassettoni con angeli sospesi in volo che portano gli attributi di Santa Caterina. Sopra il portale centrale medaglione fogliato con illustrazione a monocromo, retto da due angeli; sopra l'altare maggiore medaglione dorato e decorato con immagine a monocromo lumeggiato in oro, sempre retto da due angeli uno dei quali tende un drappo azzurro. Alla sommità la cupola termina con un oculo le cui pareti interne sono illustrate con quattro paraste, due cartigli sagomati e fogliati e un cherubino in volo.Architetture: balaustra; colonne; loggiato, volta cassettonata. Decorazioni: vasi di fiori. Simboli: corona di spine; giglio. Figure: angeli.
notizie storico-criticheL'attribuzione al pittore lucchese Bartolomeo De Santi viene fornita dalla guidistica locale. De Santi eseguì anche le decorazioni parietali a prospettiva per le cappelle di S. Raimondo e del Rosario nella chiesa di S. Romano a Lucca, nel 1754. La decorazione della cupola è frutto della collaborazione tra De Santi, responsabile delle parti architettoniche, e Castellotti, autore delle figure, come già affermava Gabriele Grammatica nel 1741. L'intervento di Pini, De Santi e Castellotti mira a creare uno spazio illusionistico ampliato. La chiesa settecentesca di S. Caterina, annessa al Convento dell'Ordine Terziario Domenicano e progettata a pianta ovale dall'architetto Francesco Pini, fu edificata a partire dal 1738 sopra una precedente costruzione del 1575, di cui è impossibile ipotizzare l'assetto originario per mancanza di notizie. La bibliografia e la guidistica locale hanno tramandato il 1748 come anno di consacrazione della chiesa in base a una non corretta lettura dell'iscrizione sulla controfacciata; i recenti lavori di restauro, infatti, hanno permesso di individuare la data 1743 in luogo del 1748 come anno della consacrazione; di conseguenza si ipotizza che la fine dei lavori di costruzione della chiesa sia avvenuta qualche anno prima rispetto a quanto si pensava in precedenza. La chiesa e il convento di S. Caterina furono oggetto delle soppressioni napoleoniche del Governo Baciocchi nel 1806 a seguito delle quali il convento, divenuto di proprietà pubblica, fu destinato a caserma, le suore furono spostate al convento dell'Angelo e non fecero più ritorno a Santa Caterina. Sotto i Borboni, nel 1818, gli ambienti del convento furono destinati all'Ospizio degli Invalidi, una sezione dell'ente Ospedali e Ospizi di Lucca, e la chiesa fungeva da cappella. La proprietà degli ambienti conventuali e della chiesa è rimasta a Ospedali e Ospizi per passare poi in anni recenti al Comune di Lucca. La chiesa è conosciuta come “Chiesa delle Sigaraie” perchè le donne che preparavano a mano i celebri sigari “toscani” avevano l’abitudine di recarvisi a pregare prima di andare alla Manifattura Tabacchi, situata di fronte.
bibliografiaBarsotti G.( 1923)p. 326; Belli Barsali I.( 1988)p. 121; Betti P.( 2007)pp. 201, 234, 238, 240; AA.VV.( 2011)pp. 223, 225; Gramatica G.( 1741)p. 150
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaLucca
comuneLucca
indirizzovia Vittorio Emanuele II
ente schedatoreS122
ente competenteS122
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Ghilarducci G.; Funzionario responsabile: Caleca A.; Trascrizione per informatizzazione: Guarraccino M. (1999); Aggiornamento-revisione: Guarraccino M. (1999), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Ferraro M. (2006),
anno creazione1977
anno modifica1999; 2006; 2012
latitudine43.842136
longitudine10.499104

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