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Opera d'arte motivi decorativi a girali vegetali di Jacobus Proffit Parisiensis (notizie 1673-1675), a Certosa di Pavia

L'opera d'arte motivi decorativi a girali vegetali di Jacobus Proffit Parisiensis (notizie 1673-1675), - codice 03 00702496 - 1 di Jacobus Proffit Parisiensis (notizie 1673-1675), si trova nel comune di Certosa di Pavia nella provincia di Pavia sita in palazzo, ducale, Palazzo del museo della Certosa di Pavia, Certosa di Pavia, viale Monumento, 4, Museo della Certosa di Pavia, primo piano, sala D, oratorio della foresteria
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bene culturalepaliotto, elemento d'insieme
soggettomotivi decorativi a girali vegetali
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 00702496 - 1
localizzazioneITALIA, Lombardia, PV, Certosa di Paviaviale Monumento, 4
contenitorepalazzo, ducale, Palazzo del museo della Certosa di Pavia, Certosa di Pavia, viale Monumento, 4, Museo della Certosa di Pavia, primo piano, sala D, oratorio della foresteria
datazionesec. XVII ; 1675 - 1675 [iscrizione; analisi stilistica]
autoreJacobus Proffit Parisiensis (notizie 1673-1675),
materia tecnicascagliola/ intarsio
misurecm, alt. 85, largh. 175,
condizione giuridicaproprietà Stato, Demanio
dati analiticiPaliotto.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheFinora considerato di autore ignoto, il paliotto è in realtà firmato e datato. Un'attenta osservazione del manufatto ha infatti permesso alla scrivente di leggere l'iscrizione all'interno di una voluta: "Jacob' Proffit Parisiensis fe. 1675". ||L'identificazione del nome dell'autore pone interrogativi sulla figura del pressochè sconosciuto scagliolista Jacobus Proffit (da Parigi?), attivo intorno alla metà degli anni '70 del XVII secolo presso la Certosa. Nel corso di ricerche effettuate dalla scrivente sul distrutto oratorio certosino di Santa Maria Maddalena già nel castello di San Colombano al Lambro (E. Curti, L'oratorio certosino del castello di San Colombano al Lambro: novità su Bernardino Campi e una proposta di identificazione per "Jacobus Proffit Parisiensis", in "Arte Lombarda", in corso di pubblicazione) si è potuta rintracciare un'altra opera firmata e datata dal medesimo artista presso la chiesa parrocchiale di San Colombano. Nella prima cappella a sinistra si trova infatti un altare proveniente dall'oratorio certosino, molto simile a quello della Certosa pavese: esso presenta una struttura esterna lignea intagliata e dorata, con quattro erme con teste di cherubini ai bordi, due sulla parte anteriore e due su quella posteriore a sostegno del gradino dell'altare. Sopra la mensa dell'altare poggia un tabernacolo a edicola in legno dorato. Il paliotto centrale è in scagliola, con decorazioni floreali che si dipartono da un'anfora. Una delle volute riporta la firma e la data, "Jacobus Proffit parisiensis fecit 1673". ||Già Diego Sant'Ambrogio (Una breve corsa artistica fra le Grangie o possessioni agricole della Certosa di Pavia, in "Archivio Storico Lombardo", XXIII (1896), pp. 345-369, in part. 364-369) si era occupato della figura di "Jacobus Proffit Parisiensis", identificandolo con un monaco professo proveniente da Parigi. Il suo lavoro "a finta tarsia" è avvicinato a quello eseguito alla Certosa di Pavia per i paliotti degli altari delle cappelle di San Giovanni, di Santa Veronica e di Sant'Ugo. Lo studioso giunge a ritenere che tutti questi paliotti di stile barocco della seconda metà del XVII secolo siano opera del medesimo artista, di questo "Jacobus" parigino da annoverarsi tra gli artisti della tarsia che lavorarono alla Certosa e nelle sue dipendenze, arricchendole di opere d'arte per più di due secoli. Le sue opere si differenziano da quelle qualitativamente più elevate degli artisti della famiglia Sacchi, autori delle "vere tarsie dell'altar maggiore della Certosa, dell'altare delle SS. Reliquie e degli altri, pur di stile barocco, dell'altare di S. Caterina e della cappella dei Santi Pietro e Paolo".||Va sottolineato che i paliotti della chiesa della Certosa sono realizzati a commesso di marmi policromi e pietre dure e non in scagliola, ma le osservazione del Sant'Ambrogio rimangono valide per quanto riguarda i modelli cui dovette rifarsi l'autore del paliotto in esame: si potrebbe trattare di un certosino specializzato nella lavorazione della scagliola, che sembra trarre ispirazione dai commessi realizzati per la chiesa.
bibliografiaSant'Ambrogio D.( 1896)pp. 364-369
definizionepaliotto
regioneLombardia
provinciaPavia
comuneCertosa di Pavia
indirizzoviale Monumento, 4
altri codicida fare
ente schedatoreS27
ente competenteS27
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Curti, Elisa; Funzionario responsabile: Lodi, Letizia
anno creazione2013
latitudine45.256213
longitudine9.146125

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