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Opera d'arte martirio di San Marco di Bellini Giovanni detto Giambellino (1434 ca./ 1516), a Venezia

L'opera d'arte martirio di San Marco di Bellini Giovanni detto Giambellino (1434 ca./ 1516), - codice 05 00401908 di Bellini Giovanni detto Giambellino (1434 ca./ 1516), si trova nel comune di Venezia, capoluogo dell'omonima provincia sita in convento, Convento dei Canonici Lateranensi, ex Convento dei Canonici Lateranensi, Dorsoduro, 1050, Gallerie dell'Accademia, sala XXIII
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bene culturaledipinto, opera isolata
soggettomartirio di San Marco
tipo schedaOA_3.00
codice univoco05 00401908
localizzazioneItalia, Veneto, VE, VeneziaDorsoduro, 1050
contenitoreconvento, Convento dei Canonici Lateranensi, ex Convento dei Canonici Lateranensi, Dorsoduro, 1050, Gallerie dell'Accademia, sala XXIII
datazionesec. XVI ; 1515 (post) - 1526 (ante) [NR (recupero pregresso)]
autoreBellini Giovanni detto Giambellino (1434 ca./ 1516),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurecm, alt. 362, largh. 771,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: San Marco. Figure: soldati; uomini; donne. Paesaggi.
notizie storico-criticheIl 4 luglio 1515 la Scuola commissionava a Giovanni Bellini un telero con la storia di "san Marco che in Alessandria venne strassinato per terra da quelli mori infideli". Cioè la scena del martirio che appare già nei mosai ci marciani: durante la festa di Pasqua gli avversari di Marco avevano inv iato alcuni soldati che arrestarono il santo e tirandolo con una fune lega ta intorno al collo lo trascinarono per le vie di Alessandria per tutto il giorno e il mattino seguente fino alla morte. Perduti i teleri del Palazz o Ducale, è questo uno dei rari esempi delle grandi imprese decorative del l'artista che sfortunatamente non gli appartiene in toto'. Infatti, morto Giovanni il 19 novembre 1516, l'opera veniva terminata da quel Vittore Be lliniano, suo compagno di lavoro in Palazzo Ducale, che vi apponeva firma e data: 1526, dieci anni pi tardi. Senza dubbio il disegno e l'impaginazi one della grande tela risalgono a Giovanni, sulla scorta di uno schizzo de l fratello, ma l'esecuzione del telero spetta a Vittore, forse, come vogli ono ipotesi recenti, con la collaborazione di Lorenzo Lotto, che, tra il 1 525 e il 1526 era ospite del convento dei Santi Giovanni e Paolo, annesso alla Scuola di San Marco. Ma senz'altro a Giovanni deve spettare, nello s fondo sul colle, la veduta con San Ciriaco di Ancona, simile a quella che appare nella "Crocifissione" Niccolini, oggi a Prato.
altre attribuzioniBelliniano Matteo Vittore detto Vittore Belliniano
bibliografiaMoschini Marconi S.( 1955)pp. 91-92, n. 87; Humfrey P.( 1985)pp. 227-242; Goffen R.( 1990)pp. 272-273; Zampetti P.( 1993)p. 20; Nepi Scirè G.( 1994)pp. 22-30; Marin G.( 1994-1995)pp. 185-191; Scarpa P.( 1996)p. 59; Scarpa P.( 1997)pp. 235-255; Zampetti P.
definizionedipinto
regioneVeneto
provinciaVenezia
comuneVenezia
indirizzoDorsoduro, 1050
ente schedatoreS472
ente competenteS472
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Nepi Scirè G.; Funzionario responsabile: Spadavecchia F.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Riva E. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1998
anno modifica2006
latitudine45.431402
longitudine12.328676

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