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Opera d'arte MARTIRIO DI SAN LORENZO di Lanfranco Giovanni (1582/ 1647), a Lucca

L'opera d'arte MARTIRIO DI SAN LORENZO di Lanfranco Giovanni (1582/ 1647), - codice 09 00067755 di Lanfranco Giovanni (1582/ 1647), si trova nel comune di Lucca, capoluogo dell'omonima provincia sita in villa, Villa Guinigi, NR (recupero pregresso), Museo Nazionale di Villa Guinigi, Sala XVII
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bene culturaledipinto
soggettoMARTIRIO DI SAN LORENZO
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00067755
localizzazioneItalia, Toscana, LU, LuccaNR (recupero pregresso)
contenitorevilla, Villa Guinigi, NR (recupero pregresso), Museo Nazionale di Villa Guinigi, Sala XVII
datazionesec. XVII secondo quarto; 1645 - 1645 [data]
autoreLanfranco Giovanni (1582/ 1647),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 258, largh. 172, sp. 6.5
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Lucca
dati analiticiAl centro, in primo piano, è San Lorenzo adagiato sulla graticola, dove viene trattenuto per un braccio da un aguzzino alla sua destra abbigliato in rosso e affiancato da un uomo che trasporta della legna. Alla sua sinistra un altro aguzzino sta attizzando il fuoco. Il santo, rivestito soltanto di un succinto perizoma bianco e ritratto in forte scorcio, volge il capo all'indietro verso sinistra dove il prefetto romano che ne ha decretato il supplizio, in veste gialla, è seduto su un seggio rialzato su cui è sospeso un tendaggio color ruggine. Al centro sono dei soldati in armatura che trattengono una folla di uomini che si accalca sulla destra. In alto due angeli portano la palma del martirio.Personaggi: San Lorenzo; giudice romano; carnefici; soldati. Figure: angeli. Oggetti: graticola; legna; bastoni. Abbigliamento: armature; elmi.
notizie storico-criticheL'attribuzione al Lanfranco è accolta senza discusiioni ed è confermata dal raffronto stilistico confermata dal raffronto stilistico con opere sicure, quali il "Martirio di S. Ottavio" a Parma. L'opera è segnalata dal Voss (1928) e dalla Della Pergola (1934). Le vicende storiche della tela sono abbastanza tormentate, in quanto, collocata in origine sull'altare Sardi, il terzo a sinistra, nella chiesa carmelitana di San Pier Cigoli soppressa nel 1866, venne trasferita in seguito nella Civica Pinacoteca di Palazzo Ducale, per poi essere collocata per qualche anno nei depositi del Museo Nazionale di Palazzo Mansi in attesa di restauro ed essere in ultimo destinata al Museo Nazionale di Villa Guinigi dove è esposta ancora oggi nella Sala XVII. Nella monografia sul Lanfranco del 1985 il Bernini, che appunto poté vedere il dipinto nei depositi, faceva riferimento ad un vecchio quanto drastico lavaggio eseguito in epoca imprecisabile, che aveva abraso in parte anche la firma e la data lasciatevi dal Lanfranco, cosicché non era stato in grado di leggere la terza cifra relativa al decennio (Bernini 1985, p. 151, nota 308). Il problema della collocazione cronologica rimane aperto in quanto nel 1909 la data era stata interpretata dal Campetti come 1645 (1909, p. 70), ma attualmente potrebbe essere anche letta come un 1636. Salvo la Belli, che nella prima edizione della Guida di Lucca interpretava la data come un 1675, pur comprendendo l'incongruenza essendo il Lanfranco deceduto nel 1647 (Belli 1953, p. 116), la critica accetta la collocazione al 1645, appropriata per le strette affinità rilevabili, sul piano della concitazione che anima la scena e dell'affollamento che sembra rivelare una sorta di horror vacui, con le opere condotte dal Lanfranco negli anni quaranta del Seicento durante il soggiorno napoletano, come lo Sbarco di San Paolo conservato a Pozzuoli (Cattedrale) e il Martirio di San Matteo (Napoli, Santi Apostoli). Il Bernini nota nel dipinto lucchese un rimando a Tiziano attraverso l'incisione eseguita nel 1571 da Cornelis Cort, dove l'incisore unisce elementi tratti dalle due versioni tizianesche del Martirio di San Lorenzo della Chiesa dei Crociferi (oggi dei Gesuiti) a Venezia e dell'Escuriale a Madrid (Bernini 1985, p. 110). Lo Schleier ha individuato nel disegno n. inv. 543 del Museo di Capodimonte a Napoli, preparatorio per la Resurrezione di Cristo realizzata nel 1644/45 per l'oratorio pistoiese di San Leone, uno studio per la gamba destra di San Lorenzo nella pala lucchese, ciò che sembra confermare una datazione al 1645 (Schleier 1980, p. 34, tav 46 b).
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, LU, Lucca; luogo di provenienza: Toscana, LU, Lucca; luogo di provenienza: Toscana, LU, Lucca
bibliografiaCampetti P.( 1909)p. 70; Voss H.( 1928)v. XXII; p. 310; Della Pergola P.( 1934)fasc. I-II, p. 9; Marchiò V.( 1721)p. 295; Gramatica G.( 1741)p. 231; Trenta T.( 1820)p. 120; Voss H.( 1924)p. 527; Campetti P.( 1927)p. 24; Belli Barsali I.( 1953)p. 116; Bell
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaLucca
comuneLucca
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS39
ente competenteS39
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Ciardi R. P.; Funzionario responsabile: Caleca A.; Trascrizione per informatizzazione: Guarraccino M. (1999); Aggiornamento-revisione: Guarraccino M. (1999), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); Betti E. (2000), Referente sc
anno creazione1977
anno modifica1999; 2000; 2006
latitudine43.858717
longitudine10.468260

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