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Opera d'arte Marte e Cupido di Gianoli Pier Francesco (1624/ 1692 ca.), a Masserano

L'opera d'arte Marte e Cupido di Gianoli Pier Francesco (1624/ 1692 ca.), - codice 01 00017294 A - 9 di Gianoli Pier Francesco (1624/ 1692 ca.), si trova nel comune di Masserano nella provincia di Biella
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, elemento d'insieme, Soffitto
soggettoMarte e Cupido
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00017294 A - 9
localizzazioneItalia, Piemonte, BI, Masserano
datazionesec. XVII terzo quarto; 1655 - 1660 [bibliografia]
autoreGianoli Pier Francesco (1624/ 1692 ca.),
materia tecnicalegno/ pittura
misurealt. 190, largh. 170,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiMarte, seduto su una roccia, indossa una corazza argentea su una tunica verde e gialla; ai piedi porta i calzari e in capo un ricco elmo piumato. Con la mano sinistra accarezza Cupido e con la destra gli porge un messaggio. Cupido è un bimbo biondo dal tenero incarnato, armato di arco e faretra.Soggetti profani. Divinità: Marte; Cupido. Attributi: (Cupido) arco; faretra. Abbigliamento: armatura; calzari; elmo. Oggetti: biglietto.
notizie storico-criticheNell'inventario del 1776 il complesso viene attribuito a Tanzio da Varallo (Descrizione dei quadri del Castello di Masserano, Ms. Storia Patria 295, Biblioteca Reale di Torino). Successivamente però Debernardi rifiuta questa attribuzione e, notando le affintà stilistiche con gli affreschi della chiesa di San Gaudenzio di Novara, lo ritiene opera del Fiamminghino, ovvero, G.M. della Rovere (DEBERNARDI FERRERO D., Il castello dei Principi Ferrero Fieschi di Masserano, in Bollettino S.P.A.B.A., anno XII/ XIII, 1958 - 1959, pp. 9 - 10). La Debernardi considera il soffitto opera dello stesso autore del fregio con i segni zodiacali, considerando le differenze di tensione compositiva dovute solo alla diversa tecnica, cioè affresco e legno. Alcuni anni dopo Debiaggi, pur accettando l'ipotesi di un unico autore per i due complessi, li attribuisce a Gianoli, spostandone l'esecuzione fra il 1655 e il 1660, soprattutto in base all'affinità stilistica coi primi affreschi del Sacro Monte di Varallo e con quelli del Battistero di Novara, cui Gianoli lavorò in quegli anni (Debiaggi C., I dipinti di P.F. Gianoli nel palazzo Ferrero Fieschi di Masserano, in Biella, gennaio 1963, pp. 9 - 10). Anche se mancano documenti probatori che possano chiudere la polemica sull'attribuzione, si può concordare con quanto afferma Debiaggi, proprio per la comune matrice culturale composita che lega, negli stessi anni, le opere di Masserano e quelle di Novara. Nel complesso la foga pittorica che sottolinea il vigoroso taglio compositivo, dato forse il carattere aulico, appare più controllata rispetto alle dodici tabelle coi segni zodiacali. Dipinta con pennellata lieve e vivace, la scena mitologica rivela il gusto più profondo di Gianoli, improntato a una briosa caratterizzazione dei personaggi e a una facile cromatismo.Nell'inverno 1978 il soffitto è stato sottoposto a pulitura e rinfrescatura dei colori dal restauratore Guido Nicola.
bibliografiaDebernardi Ferrero D.( 1958/1959)pp. 9-10; Debiaggi C.( 1963)pp. 9-10
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaBiella
comuneMasserano
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Leva M.; Funzionario responsabile: Astrua P.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Brunetti V. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Brunetti V. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1979
anno modifica2006

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