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Opera d'arte Madonna in trono con Bambino, San Sebastiano, San Procolo, Sant'Agostino, San Giovanni Evangelista e due angeli di Raibolini Francesco detto Francesco Francia (1450 ca./ 1517), a Bologna

L'opera d'arte Madonna in trono con Bambino, San Sebastiano, San Procolo, Sant'Agostino, San Giovanni Evangelista e due angeli di Raibolini Francesco detto Francesco Francia (1450 ca./ 1517), - codice 08 00047166 - 8 di Raibolini Francesco detto Francesco Francia (1450 ca./ 1517), si trova nel comune di Bologna, capoluogo dell'omonima provincia sita in chiesa, Chiesa di S. Giacomo Maggiore, piazza Rossini, 2-Bologna-40124-Bologna (BO), peribolo, quinta cappella (cappella Bentivoglio)
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bene culturalepala d'altare, sull'altare
soggettoMadonna in trono con Bambino, San Sebastiano, San Procolo, Sant'Agostino, San Giovanni Evangelista e due angeli
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00047166 - 8
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, BO, Bolognapiazza Rossini, 2-Bologna-40124-Bologna (BO)
contenitorechiesa, Chiesa di S. Giacomo Maggiore, piazza Rossini, 2-Bologna-40124-Bologna (BO), peribolo, quinta cappella (cappella Bentivoglio)
datazionesec. XV ; 1494 - 1494 [bibliografia]
autoreRaibolini Francesco detto Francesco Francia (1450 ca./ 1517),
materia tecnicatavola/ pittura a olio
misurealt. 320, largh. 230,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero dell'Interno, Fondo Edifici di Culto (F.E.C.)
dati analiticiSotto un loggiato aperto, connotato da un'architettura dalle semplici forme rinascimentali e fittamente decorata, sta la Madonna in trono con bambino. Attrono a lei iquattro santi e, seduti sull'ultimo gradino del trono, due angioletti che suonano il liuto e la viola.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheGià a partire dalle pagine di "Officina ferrarese" Roberto Longhi stabilì che la pittura bolognese della fine del '400 conquistò un ruolo di primato che fino a quel momento era tutto ferrarese. Bologna, con l'opera di Francia si accostò a quel momento dell'arte italiana unificato sovraregionalmente che Longhi stesso definì di "classicismo prematuro", i cui tratti si allineavano con la tendenza toscana "più spontaneamente classica, quasi attica" (Longhi, 1934) di adesione ad un paradigma intimamente classico, raramente supportato da citazioni dall'antico. Il nome che Longhi affianca idealmente a Francia, è quello di Lorenzo di Credi, per una consonanza che vede entrambi trattare la materia pittorica con una stesura esemplarmente uniforme, che prevarica il senso materico della pittura,forse, per Francia, retaggio del sapere artigianale di orafo. L'unione di una tecnica di grande finitezza formale e di una capacità altrettanto alta di indagare le sfumature dei sentimenti, dà vita ad una pittura idealizzante, suggestiva, che in maniera esemplare rappresenta la società aristocratica bentivolesca. La composizione della pala di San Giacomo è chiaramente desunta dagli esempi ferraresi, in particolare dall'opera di Costa nella stessa cappella, ma la monumentalità della Madonna in trono sembra stemperarsi nel rapporto con il paesaggio esterno attraverso l'abside, da cui proviene una luce purissima e diffusa.
bibliografiaOttani Cavina A.( 1967)pp. 126-128; Pittura bolognese( 1986)p. 2; Bacchi A.( 1984)pp. 320-323; Estasi Santa( 1983)pp. 14-16
definizionepala d'altare
regioneEmilia Romagna
provinciaBologna
comuneBologna
indirizzopiazza Rossini, 2-Bologna-40124-Bologna (BO)
ente schedatoreS08
ente competenteS08
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Orsi O.; Funzionario responsabile: Stanzani A.; Trascrizione per informatizzazione: Orsi O./ Majoli L. (1997); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Orsi O. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1996
anno modifica2006
latitudine44.495215
longitudine11.348833

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