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Opera d'arte Madonna del Rosario con San Domenico e San Vincenzo Ferrer di Gandolfi Ubaldo (1728/ 1781), a Bologna

L'opera d'arte Madonna del Rosario con San Domenico e San Vincenzo Ferrer di Gandolfi Ubaldo (1728/ 1781), - codice 08 00025086 di Gandolfi Ubaldo (1728/ 1781), si trova nel comune di Bologna, capoluogo dell'omonima provincia sita in chiesa, basilica, Chiesa di S. Domenico, Convento di S. Domenico, p.zza S. Domenico, 13, museo
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bene culturaledipinto
soggettoMadonna del Rosario con San Domenico e San Vincenzo Ferrer
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00025086
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, BO, Bolognap.zza S. Domenico, 13
contenitorechiesa, basilica, Chiesa di S. Domenico, Convento di S. Domenico, p.zza S. Domenico, 13, museo
datazionesec. XVIII ; 1773 (ca.) - 1776 (ca.) [analisi stilistica; bibliografia]
autoreGandolfi Ubaldo (1728/ 1781),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 247, largh. 153,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero dell'Interno, Fondo Edifici di Culto (F.E.C.)
dati analiticiAl centro verso l'alto su nubi, siede la Vergine, in abito rosso, veli bianco e azzurro, manto blu, in atto di cingere con la mano sinistra il Bambino ignudo, con drappo, assiso su cuscino, in gesto benedicente. La Vergine tende con la mano destra il rosario a san Domenico, inginocchiato alla sinistra appena più in basso, di profilo; alla destra, in primo piano, è inginocchiato il san Vincenzo Ferrer, il viso volto all'osservante, cui addita con la destra protesa il sacro gruppo. Il Santo, che indossa l'abito dell'Ordine, tiene con la mano sinistra un libro con iscrizione sul quale poggia la mano sinistra un angioletto seduto in primo piano, di scorcio, con drappo ocra. Dalle nubi esce la simbolica tromba. A sinistra, in basso, in primo piano, scorcio del cane con la simbolica torcia, sopra un gradino con iscrizione. In alto, due angioletti reggono sul capo della Vergine un serto di rose. A destra, due angeli reggono un libro con iscrizione. Testine si affacciano in alto a destra.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheE' opera bellissima di Ubaldo Gandolfi, di ricco trattamente cromatico e di trasparenze. L'abbreviazione posta nel gradino allude alla guarigione del committente, Muzzio Spada, che donò l'opera alla chiesa come ex voto. Marcello Oretti ricorda "In Casa Spada un quadro con la B.V. e li SS. Domenico e Vincenzo Ferrerio fatto al marchese Muzzio che lo pose per voto di sua guarigione da pericolosa malattia nella chiesa di San Domenico di Bologna". La prima citazione dell'opera è ne Le pitture di Bologna del 1776 dove viene ricordata nella quattordicesima cappella (Pepoli). Volpe ha suggerito che l'opera sia stata realizzata intorno al 1773 per le affinità stilistiche con la pala di Vigorso.
bibliografiaMalvasia C. C.( 1776)(?); Bianchi L.( 1936)p. 119 n. 25; Roli R.( 1977)pp. 127, 265; arte Settecento( 1979)pp. 100-101 n. 195; Biagi Maino D.( 1990)p. 261 n. 64; Bagni P.( 1992)p. 152 n. 139
definizionedipinto
regioneEmilia Romagna
provinciaBologna
comuneBologna
indirizzop.zza S. Domenico, 13
ente schedatoreS08
ente competenteS08
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Varignana F.; Funzionario responsabile: D'Amico R.; Trascrizione per informatizzazione: Sabbatini S. (1997); Aggiornamento-revisione: Sabbatini S. (1997), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Orsi O. (2006), Referen
anno creazione1984
anno modifica1997; 2006
latitudine44.489800
longitudine11.343435

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