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Opera d'arte Madonna con Bambino, tra San Nicola di Bari, Santa Maria Maddalena, Sant'Emidio, San Paolino, San Vincenzo Ferreri e San Nicola da Tolentino di Corvi Domenico (1721/ 1803), a Senigallia

L'opera d'arte Madonna con Bambino, tra San Nicola di Bari, Santa Maria Maddalena, Sant'Emidio, San Paolino, San Vincenzo Ferreri e San Nicola da Tolentino di Corvi Domenico (1721/ 1803), - codice 11 00209693 di Corvi Domenico (1721/ 1803), si trova nel comune di Senigallia nella provincia di Ancona
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettoMadonna con Bambino, tra San Nicola di Bari, Santa Maria Maddalena, Sant'Emidio, San Paolino, San Vincenzo Ferreri e San Nicola da Tolentino
tipo schedaOA_3.00
codice univoco11 00209693
localizzazioneItalia, Marche, AN, Senigallia
datazionesec. XVIII ; 1754 - 1754 [bibliografia]
autoreCorvi Domenico (1721/ 1803),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 292, largh. 190,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Nicola di Bari; Santa Maria Maddalena; Sant' Emidio vescovo; San Paolino vescovo; San Vincenzo Ferreri; San Nicola da Tolentino. Attributi: (San Nicola di Bari) mitria; piviale; stola; libro. Attributi: (Santa Maria Maddalena) vaso di unguento. Attributi: (Sant' Emidio) piviale; pastorale; mitria. Attributi: (San Vincenzo Ferreri) fiamma. Attributi: (San Nicola da Tolentino) stella; saio. Attributi: (San Paolino) piviale; mitria; libro. Abbigliamento religioso. Figure: cherubini; demonio.
notizie storico-criticheIl conte senigalliese Bernardino Antonelli venne incaricato nel 1753 di ricercare a Roma un pittore esperto al quale affidare l'esecuzione di un dipinto che aggiornasse l'immagine dei santi protettori della città, la scelta cadde su Domenico Corvi. Il quadro fu consegnato alla città il 15 maggio del 1754 per essere collocato nella Chiesa della Madonna di Loreto, annessa al Palazzo Comunale. Dopo il terremoto del 1930, quando la chiesa dovette essere abbattuta a causa dei danni subiti, la tela venne trasportata nel Palazzo Comunale in attesa di una definitiva sistemazione. La pala mostra, nonostante risalga ai primi anni di attività dell'artista, una stupefacente maturità, rendendo già manifeste le doti di Corvi come prospettivista e la sua ricercata maestria negli effetti di luce e ombra, rinomata tra i suoi contemporanei. Sorprendente è il recupero della gloriosa tradizione classicista, si veda il demonio ai piedi di San Nicola di Bari o le teste della Vergine e di San Nicola da Tolentino. E' evidente un'assidua e attenta esercitazione, da parte del Corvi, sopra i più rinomati esemplari della statuaria classica. Il piviale serico indossato da Sant'Emidio è un documento inequivocabile del tentativo del Corvi, di cogliere la preziosità materica delle tele del maestro fiammingo Peter Paul Rubens. Il dipinto può ancora essere collocato agevolmente in ambito tardo barocco per la voluminosità dei panneggi. La pala di Senigallia fu la prima di una lunga serie di opere inviate dal Corvi nella cittadina marchigiana grazie alla protezione del Cardinale Antonelli.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Marche, AN, Senigallia; luogo di provenienza: Marche, AN, Senigallia
committenzaConsiglio Comunale di Senigallia (1753)
bibliografiaCurzi V.( 1990)p. 113; Curzi V.( 1997)pp. 85-91; Gallo L.( 1999)pp. 86-89
definizionedipinto
regioneMarche
provinciaAncona
comuneSenigallia
ente schedatoreS70
ente competenteS70
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Piccoli T.; Funzionario responsabile: Caldari C.; Trascrizione per informatizzazione: Piccoli T. (2003); Aggiornamento-revisione: Battista L. (2003), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Vitali R. (2006), Referente
anno creazione2003
anno modifica2003; 2006

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