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Opera d'arte Madonna con Bambino in trono con angeli tra Santa Caterina e San Gaudenzio di Niccolò di Tommaso (notizie dal 1346-1375), a Torino

L'opera d'arte Madonna con Bambino in trono con angeli tra Santa Caterina e San Gaudenzio di Niccolò di Tommaso (notizie dal 1346-1375), - codice 01 00350909 di Niccolò di Tommaso (notizie dal 1346-1375), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, Palazzo Reale, Manica Nuova, via XX Settembre, 86, Galleria Sabauda
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bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoMadonna con Bambino in trono con angeli tra Santa Caterina e San Gaudenzio
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00350909
localizzazioneITALIA, Piemonte, TO, Torinovia XX Settembre, 86
contenitorepalazzo, Palazzo Reale, Manica Nuova, via XX Settembre, 86, Galleria Sabauda
datazionesec. XIV seconda metà; 1350 (ca) - 1399 (ca) [bibliografia]
autoreNiccolò di Tommaso (notizie dal 1346-1375),
materia tecnicatavola/ pittura a tempera
misurecm, alt. 163, largh. 149, sp. 8
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiDIPINTO: trittico ligneo con cornice cuspidata. Sul tre traverse orizzontali.SOGGETTI SACRI. PERSONAGGI: Madonna; Gesù Bambino. FIGURE: angeli. ANIMALI: cardellino. OGGETTI: libro. STRUMENTI MUSICALI: organo; liuto.; PERSONAGGI: Santa Caterina d'Alessandria. ATTRIBUTI: corona, ruota dentata, foglia di palma.; PERSONAGGI: San Gaudenzio. ABBIGLIAMENTO RELIGIOSO: vescovo. ATTRIBUTI: foglia di palma; libro.
notizie storico-criticheIn data imprecisata l'opera entrò a far parte della collezione dell'industriale e avvocato piemontese Riccardo Gualino (Biella 1879 - Firenze 1964). Il trittico, attribuito a Andrea Orcagna, venne notificato a Gualino il 6 novembre 1921 nel castello di Cereseto, dove era posto nell'"atrio dello scalone" come documenta una foto del tempo (Rosalba Tardito Amerio, 'La donazione Gualino alla Galleria Sabauda. La donazione' in 'Dagli ori antichi agli anni Venti' 1982, pp. 13-14, fig. p.37). Lionello Venturi, nel catalogo della Collezione Gualino del 1926, assegna il trittico a Nardo di Cione riscontrando un'affinità stilistica con gli affreschi della cappella Strozzi in Santa Maria Novella raffiguranti "Il Giudizio Universale, il Paradiso e l'Inferno" che nel frattempo avevano avuto un passaggio di attribuzione da Andrea di Cione a Nardo suo fratello maggiore sulla base dei 'Commentari' di Lorenzo Ghiberti. Nel 1930 Riccardo Gualino - in seguito al successo riscosso dalla esposizione di parte della sua collezione tenuta in Galleria Sabauda due anni prima - decideva di donare alla Galleria una cospicua parte di quelle opere, fra cui questo dipinto nonostante non risulti menzionato nel catalogo dell'esposizione a cura dello stesso Venturi (1928). Il trittico veniva registrato nell'inventario della Galleria Sabauda con l'attribuzione a Nardo di Cione (registrazione degli anni 1941-42). E' fra le 49 opere che nel 1933 (con due spedizioni, il 7 marzo e il 21 luglio) vengono inviate a Londra per arredare la sede dell'Ambasciata italiana in Grosvenore Square, ma nel 1934 ritorna in Italia con un'altra decina di pezzi che erano risultati inadatti alla sistemazione degli ambienti. Tale gruppo di opere, ancora a disposizione del Ministero degli Esteri nel novembre del 1934, rischiava di essere spedito all'ambasciata di Berlino (Anna Imponente, 'La donazione Gualino alla Galleria Sabauda. Dal 1933 al 1958' in 'Dagli ori antichi', Milano 1982, pp. 38-40). Il dipinto non pare godere di molta fortuna: nel catalogo di Guglielmo Pacchioni del 1938 si legge che non è esposto ma posto nelle sale di consultazione. Questo ancora risulta nel catalogo Pacchioni del 1951 e in quelli di Noemi Gabrielli del 1959 e 1965, dove il dipinto è sempre attribuito a Nardo. Tuttavia nel catalogo dei maestri italiani del 1971 Gabrielli sostiene che possa trattarsi di un "imitatore" di Nardo di Cione della fine del XIX secolo, senza motivare la sua proposta. Diversamente Miklòs Boskovits (1975) riferisce il dipinto a Niccolò di Tommaso, artista fiorentino influenzato da Nardo di Cione, le cui notizie sono limitate agli anni 1345-1376. Tale opinione è seguita dalla critica successiva e riportata nella documentazione della Fototeca della Fondazione Zeri.
altra localizzazioneluogo di deposito: ITALIA, Piemonte, TO, Torino
altre attribuzioniNardo di Cione, manieraNardo di Cione, imitatore del XIX secoloNardo di CioneAndrea Orcagna
bibliografiaVenturi, Lionello( 1926); Berenson, Bernard( 1932)p. 398; Pacchioni, Guglielmo( 1932)p. 21; Pacchioni, Guglielmo( 1951)p. 21; Gabrielli, Noemi( 1959)p. 25; Gabrielli, Noemi( 1965)p. 27; Berenson, Bernard( 1963)p. 162; Gabrielli, Noemi( 1971)pp. 203-204; D
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzovia XX Settembre, 86
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Capretti, Elena; ; Funzionario responsabile: Referente scientifico: Gabrielli, EdithCaldera, Massimiliano
anno creazione2012
latitudine45.073139
longitudine7.684548

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