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Opera d'arte Madonna con Bambino e simboli della Passione di Gabbiani Anton Domenico (1652/ 1726), a Firenze

L'opera d'arte Madonna con Bambino e simboli della Passione di Gabbiani Anton Domenico (1652/ 1726), - codice 09 00227249 di Gabbiani Anton Domenico (1652/ 1726), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti, P.za Pitti, 1, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, deposito Angiolini
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettoMadonna con Bambino e simboli della Passione
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00227249
localizzazioneItalia, Toscana, FI, FirenzeP.za Pitti, 1
contenitorepalazzo, statale, Palazzo Pitti, Palazzo Pitti, P.za Pitti, 1, Galleria Palatina e Appartamenti Reali, deposito Angiolini
datazionesec. XVIII ; 1722 (ca.) - 1722 (ca.) [documentazione]
autoreGabbiani Anton Domenico (1652/ 1726),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 133, largh. 102,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiCornice, non originale, intagliata e dorata con decorazioni a foglie di quercia.Personaggi: Madonna; Gesù Bambino. Simboli della passione: croce; corona di spine; lancia; canna; chiodi. Oggetti: cuscino; cesto; fasce. Elementi architettonici: balaustra. Figure: angeli.
notizie storico-criticheIntorno agli anni Venti del XVIII secolo Anton Domenico Gabbiani realizzò numerose opere a soggetto religioso per il granduca Cosimo III, fra le quali questo dipinto che, secondo le testimonianze di Ignazio Hugford e di Francesco Saverio Baldinucci, fu particolarmente apprezzata dal committente. Collocata nella camera da letto del granduca, l'opera, anche dopo la su amorte, non lasciò Palazzo Pitti. E' stato, infatti, possibile identificarla negli inventari del 1761, 1771, 1791, 1793, 1802, 1809, 1815, 1819 e del 1829. Attraverso il libro dei crediti di quest'ultimo inventario è possibile stabilire la data esatta del suo passaggio alla Guaradroba Generale, evvenuto il 2 agosto 1838. A questa fase della sua storia risale probabilmente la perdita dell'esatta attribuzione. Mentre,. infatti, in precedenza la tela era sempre stata riferita ad Anton Domenico Gabbiani (negli inventari settecenteschi di Palazzo Pitti) o alla sua scuola (in quelli ottocenteschi), quando, dopo il passaggio nella Guardaroba Generale, fu esposta agli Uffizi, venne inventariata nel 1881 e nel 1890 come opera di un ignoto artista romano del XVIII secolo. La perfetta ripsondenza alle descrizioni dellle fonti e l'affinità stilistica con le opere tarde dell'artista, tolgono però ogni dubbio sulla sua paternità, sostenuta da Marco Chiarini nel suo articolo del 1975. Soltanto la cornice, attualmente intagliata con motivi a foglia di quercia, non corrisponde più all'originale, sulla quale forniscono dettagliateinformazioni gli invenatari sette e ottocenteschi di Palazzo Pitti: in legno liscio e dorato recava un cartiglio con l'iscrizione "Ecce uomo in capite libri scriptum est lume ut facerem voluntatem tuam. Deus Meus volui". Sembra che essa sia stata sostituita nell'arco di tempo trascorso tra l'inventario del 1809 e quello del 1815 nel quale è descritta una cornice in legno intagliato e dorato priva di cartiglio. Nel Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi si conserva un disegno preparatorio relativo a questo dipinto (3840 F), a penna e sanguigna, probabilmente proveniente dalla raccolta di Ignazio hugford che lo riprodusse nei suoi "Cento pensieri diversi" alla tavola LVII. Esiste, inoltre, nei depositi delle Gallerie fiorentine una copia settecentesca della parte centrale del dipinto del Gabbiani, che riproduce la Madonna col Bambino e pochi angeli. essa non è attualmente rintracciabile per la mancanza di un esatto numero di inventario ma se ne conserva una fotografia (Fi/ A. F. S. SBAS 177044): dalla riproduzione fotografica la tela appare in cattive condizioni, con un foro sulla sinistra ed una grossa toppa nella parte destra,
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze, FIRENZE; luogo di collocazione successiva: Toscana, FI, Firenze, FIRENZE; luogo di collocazione successiva: Toscana, FI, Firenze, FIRENZE; luogo di deposito: Toscana, FI, Firenze, FIRENZE; luogo di collocazione
committenzaCosimo III Granduca (1722 ca.)
bibliografiaHugford I. E.( 1762)p. 34; Baldinucci F.( 1975)p. 81; Chiarini M.( 1976)pp. 333-343; Kunstschatze Medici( 1987)p. 124 n. 52
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzoP.za Pitti, 1
ente schedatoreS17
ente competenteS417
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Scaravella E.; Funzionario responsabile: Meloni S.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Pieroni V., Vinardell M. (2007); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Pieroni V., Vinardell M (2007), Referente scientifico: NR (recupero pre
anno creazione1990
anno modifica2007
latitudine43.765656
longitudine11.249350

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